CSOAMezzaCanaja

Ambasciata dei diritti

13/08/09 APRIAMO SPAZI D’INTEGRAZIONE. CHIUDIAMO SPAZI ALLA PAURA. NASCE LA CASA DEL MIGRANTE.

by on Aug.13, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

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APRIAMO SPAZI D’INTEGRAZIONE.

CHIUDIAMO SPAZI ALLA PAURA.

Terza
tappa della riqualificazione dal basso della città: una città per abitanti e
non per utenti.

Dopo
l’occupazione delle case e la “messa in sicurezza” del territorio dalla
complanare, oggi – giovedì 13 agosto – un corteo di trecento persone composto
da italiani e migranti, ha liberato dal degrado e dall’incuria una casa
abbandonata nel Rione Porto, per riconvertirla a sede del Coordinamento
Migranti Terza Italia e dell’Ambasciata dei Diritti.

Terza
Italia è l’unica organizzazione gestita in maniera completamente autonoma dai
migranti, segno di un cambio netto dalla politica assistenziale e caritatevole
della sinistra catto-comunista in parlamento e non. Non più una politica per i
migranti, ma dei e con i migranti, agita in prima persona da chi ogni giorno
vive sulla propria pelle umiliazione, sfruttamento e razzismo.

A maggio
sono state inviate delle lettere al Assessore Volpini, al Sindaco ed al
vicesindaco Ceresoni che chiedevano una sede e la riapertura del Centro di
Accoglienza. Dopo mesi di trattative conclusesi con tante promesse e buone
intenzioni ma nella sostanza nulla di fatto, ancora una volta si è passati
all’azione diretta: a praticare un diritto.

Oggi nasce
la “Casa del migrante”, un progetto che vuole essere uno spazio fisico di
socialità, incontro, scambio di culture, ma anche e soprattutto un progetto
capace di poter fornire servizi, come le consulenze legali gratuite sul lavoro
e sui permessi di soggiorno, corsi di lingua italiana e araba. L’idea più
ambiziosa ma più necessaria, è la costruzione di un “asilo” multietnico per
bambini italiani e migranti, rivolto a tutte quelle famiglie impossibilitate a
sostenere i costi di asili o di assistenza privata.

Recuperare
un edifico abbandonato per farlo diventare un luogo di aggregazione vuol dire
sottrarre un altro pezzo della nostra città alla paura, alla xenofobia e all’insicurezza.
Vuol anche dire fornire un’alternativa reale a tutti coloro che per difficoltà
economiche vengono catturati dalle maglie del lavoro nero e dello sfruttamento.
La Casa del
Migrante sarà uno spazio libero da spaccio, prostituzione e criminalità. Alla
sicurezza della paura e del controllo contrapponiamo la sicurezza dei diritti e
della dignità.

Terza
Italia ha già avviato le pratiche per costituirsi come associazione legalmente
riconosciuta, per questo chiediamo che lo spazio occupato sia regolarizzato e
concesso come sede.

Chiediamo
la stipulazione di un contratto e la possibilità di pagarne l’affitto.

Chiediamo
che l’Amministrazione Comunale intervenga, riconoscendo la legittimità di Terza
Italia e la possibilità di avere una sede e quindi di poter avere una
progettualità.

Siamo
assolutamente disponibili per valutare soluzioni alternative, ma lo facciamo da
dentro uno spazio occupato perché quando si tratta, si tratta alla pari,
altrimenti ogni trattativa è solamente la mediazione a ribasso sulla volontà
del più forte. E questo vale anche per le occupazioni delle case!

Coordinamento
Migranti TERZA ITALIA

Ambasciata dei
Diritti Senigallia

CSOA Mezza Canaja

 

– FOTO

 

 

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11/08/09 CASA E’ DIGNITA’: COMUNICATO DI RISPOSTA ALLA CURIA

by on Aug.11, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

 

CASA
E’ DIGNITA’

Amministrazione
Comunale, IdV, UDC e Curia si uniscono in un sol coro: “legge e
ordine”. L’unica nota stonata è quella del candidato Sindaco
Mancini che coglie il senso profondo tutto politico e sociale che le
occupazioni hanno posto. Imbarazzante il silenzio del “partito del
dialogo”, ovvero i Verdi.

Questo
ci aspettavamo da chi vive la politica in completa separazione dalla
sfera sociale, o meglio dalla quotidianità delle persone e dai loro
problemi. A noi sono più che sufficienti le pacche sulle spalle e i
sorrisi complici che incontriamo per strada, il consenso
assolutamente trasversale ottenuto tra i senigalliesi. Delle
occupazioni se ne parla sotto gli ombrelloni, nei bar, in internet e
se ne parla bene!

Lo
abbiamo già detto: non sono occupazioni simboliche ed abbiamo
iniziato per non fermarci. Le case le stiamo rendendo nuovamente
vivibili dopo dieci anni di abbandono. Oggi siamo andati presso la
Multiservizi per chiedere la stipulazione del contratto per la
fornitura di acqua e gas. La risposta che abbiamo avuto è che la
Curia tramite avvocato ha diffidato l’azienda di allacciare i
servizi. In poche parole, la Curia nega a delle persone indigenti un
diritto fondamentale come l’acqua. Pensiamo che sia vergognoso!
Com’è altrettanto vergognoso dire che “uno dei due nuclei
familiari è stato accolto prima nei locali della Parrocchia di S.
Silvestro per quindici anni versando poche migliaia di lire l’anno”,
senza dire tutta la verità, ovvero che affittavano in nero. Non è
forse illegale oltre che immorale? “Se il tuo nemico ha fame,
dagli da mangiare, se ha sete, dagli da bere” (Rm 12,20). “Venite,
benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il premio preparato per
voi fin dall’eternità. Perché ho avuto sete e mi avete dato da
bere”. – “Signore, quando mai ti abbiamo veduto assetato e ti
abbiamo dato da bere?”. – “In verità io vi dico: Ogni volta
che avete fatto questo a uno di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me” (Mt 25,34-35.37.40).”

Chiediamo
la regolarizzazione delle occupazioni a canone sociale.

Chiediamo
la possibilità di pagare le utenze: acqua, luce e gas.

Chiediamo
all’Amministrazione Comunale e alla Curia di sedersi con noi a un
tavolo di trattativa per trovare una soluzione – anche in altre
abitazioni – per gli occupanti.

Chiediamo
che il problema abitativo sia oggi affrontato nella sua interezza da
questo tavolo e che la Curia in quanto uno dei più grandi
proprietari del patrimonio immobiliare della città, metta a
disposizione le sue abitazioni a canone sociale.

Apriamo
fin da ora liste popolari di autoassegnazione delle case. In poche
parole, continueremo ad occupare con tutti coloro che non possono
permettersi un’abitazione e quindi una vita degna. Esattamente come
continueremo il progetto di riqualificazione dal basso della città.

Se
legalità significa poter affittare in nero, arricchirsi con la
rendita, versare quasi l’intero stipendio per un affitto o per un
mutuo, aspettare dieci anni in graduatoria per avere una casa
popolare, trasformare i canoni sociali in concordati, essere
costretti ad andare a vivere nelle frazioni per potersi permettere
una casa, espellere i ceti popolari e precari tramite la creazione di
aree di lusso, la privatizzazione di spazi pubblici e la svendita del
territorio, allora, siamo fieramente illegali.

 

CSOA
Mezza Canaja

Coord.
Migranti TERZA ITALIA

Ambasciata
dei Diritti Senigallia

  • COMUNICATO
    STAMPA DELL’AZIONE

  • VIDEO
    DELL’OCCUPAZIONE E DELLA CONFERENZA STAMPA

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11/08/09 PROPRIETARI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI Il problema casa a Senigallia, di Quilly.

by on Aug.11, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

PROPRIETARI
DI TUTTO IL MONDO UNITEVI

Il
problema casa a Senigallia, di Quilly.

I
soliti comunisti del cazzo hanno trapanato una porta e fatto entrare
una famiglia di marocchini e un tizio di Senigallia dentro due case
di proprietà della Curia che se ne stavano lì da anni senza rompere
i coglioni a nessuno.
A Senigallia di case che stanno lì ferme
senza rompere le palle a chichessia, ce ne sono ottomila.
Vabbè
poi magari quindici giorni all’anno (questi) si riempiono, oppure
durante l’inverno servono a qualche puttana dominicana o colombiana
(che pagano d’affitto fino a mille euro al mese in nero) per
accogliere qualche cliente che ha voglia di trombare, ma il
proprietario dovrà pur rientrare dell’investimento.
Eppure a
questi comunisti non gli sta mai bene un cazzo.
Se vedono qualcuno
che va a dormire sotto i ponti non sono sereni.
Ma dormire sotto i
ponti è molto romantico, specie con la luna piena di questi
giorni.
Certo d’inverno è un altra storia. Ma è la legge del
mercato.
Se voglio tener sfitta la mia casa sono libero di
farlo.
Anche se sono la Curia. Anche se dovrei essere un ente(?),
organizzazione(?), associazione(?) religiosa che dovrebbe aiutare i
deboli, i derelitti, i poveri, i senza casa, i senza lavoro.
Certo,
l’ho già detto, se dovessi finire con la mia famiglia in mezzo ad
una strada, e al giorno d’oggi non è un eventualità così
peregrina, e dovessi trovarmi attorno una foresta di case sfitte, io
la porta la sfondo e per lo meno provvisoriamente quella casa la
occupo.
La Curia non ha colpe. Fa parte di un associazione che da
duemila anni si fa i cazzi suoi, tranne poche mirabili eccezioni.
Qui
da noi la Curia ha un patrimonio immobiliare da spavento, ma permette
che cittadini di Senigallia vivano dentro ad un garage a 500 euro al
mese in nero.
Lavori in nero, affitti in nero, una vita precaria,
ricattabile.
Non esisti e ringrazia Iddio che hai un buco dove
dormire. Un buco di culo.
Il Comune poi ci mette la ciliegina.
Si
arrabatta in tutti i modi per far sorgere un quartiere da
centosettanta appartamenti a seimila euro al metro quadro con annesso
hotel a non so quante stelle, ma da anni non fa un intervento serio
di edilizia popolare.
Senigallia si allarga a macchia d’olio. Case
in ogni dove ma abitanti stabili.
La città cresce in larghezza e
perde la sua identità. Si frammenta.
Nuovi problemi di traffico e
socialità.
Del resto il Comune ha problemi di bilancio e fare
interventi di edilizia residenziale e speculativa, rende molto di più
che un serio piano di edilizia popolare.
Ma per quanti anni
dobbiamo continuare a svendere la città per risanare il
bilancio?
Per quanti decenni dobbiamo continuare a mangiare
territorio per tenere in piedi i conti?
Perchè per far quadrare
il bilancio non cominciamo a far pagare qualcosa quelli che hanno
speculato e continuano a speculare sulle spalle della città, ovvero
immobiliaristi e proprietari di seconde case?
Utopia, pura
utopia.
Le case continueranno a sorgere. I signorotti
continueranno a comprarle e a tenerle lì. I cittadini senigalliesi e
non continueranno sempre di più a finire in mezzo ad una strada. La
Curia continuerà a farsi i cazzi suoi amministrando il suo ingente
patrimonio immobiliare e i comunisti continueranno a far baccano e a
sfondare qualche porta.
Questi comunisti non cambiano mai…..

 

 

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08/08/09 CASE SENZA GENTE. GENTE SENZA CASE. OCCUPARE E’ GIUSTO!

by on Aug.08, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

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CASE SENZA GENTE. GENTE SENZA CASE.

OCCUPARE É GIUSTO!

Nella città
ad alta tensione abitativa, con gli affitti più cari delle Marche e con circa
8.344 abitazioni vuote, oggi – sabato 8 agosto – sono state occupate due case. É
la prima volta che accade a Senigallia.

Due anni
fa abbiamo denunciato la mala urbanistica cittadina e la collusione tra il
potere politico e quello economico/finanziario mentre lo scorso anno abbiamo presentato
un “Piano per la ricostruzione di un patrimonio di edilizia pubblica cittadina
e per il diritto all’abitare a Senigallia”. In questi due anni abbiamo bloccato
sfratti, fatto consulenza legale gratuita, denunciato gli affitti in nero e
siamo sempre puntualmente intervenuti nella discussione urbanistica cittadina.

Nessuno ci
ha mai risposto e chi amministra si è voltato dall’altra parte, affrontando
l’emergenza abitativa in forme caritatevoli, assistenziali, parziali ed
emergenziali.

A
Senigallia è in atto una riqualificazione urbana che mira a cementificare e
privatizzare spazi pubblici. Basti pensare ai poli di lusso all’ex-Sacelit o
alle ex-Colonie Enel, al Piano Cervellati e a Palazzo Gherardi, alla Complanare
ed alle speculazioni sull’arceviese e la corinaldese. Il risultato sarà
l’aumento generale dei fitti, l’espulsione dei ceti popolari dal centro storico
e la migrazione dei giovani nelle frazioni. Una città per utenti e non per
abitanti.

Oggi il
tempo delle parole è finito. Oggi siamo passati all’azione diretta.

Abbiamo
occupato due case di proprietà della Curia, una delle più grandi proprietarie d’immobili
sfitti di Senigallia. Abbiamo occupato per un ragazzo di Senigallia, operaio con
contratto a tempo determinato senza possibilità di rinnovo e con una paga che
rende impossibile permettersi un affitto.

Abbiamo
occupato per una famiglia di migranti, residenti in Italia da 26 anni,
lavoratori ambulanti regolari, ma senza la possibilità di garantirsi una
stabilità abitativa.

Pensiamo
che la città sia dei cittadini, di quanti contribuiscono alla crescita
economica, culturale, sociale e solidale di un territorio e per questo ha
diritto di deciderne lo sviluppo. Abbiamo cominciato una riqualificazione dal
basso e l’occupazione di oggi è solo la prima tappa. Una riqualificazione che
mira a recuperare ad uso comune – pubblico e sociale – gli spazi sfitti e
abbandonati della nostra città. Recuperare e non cementificare, ristrutturare e
non costruire, non allontanare ma includere i ceti popolari e precari, decidere
e non essere soggetti passivi delle decisioni altrui, sicurezza come garanzia
di reddito e casa e non come paura e militarizzazione. Oggi, abbiamo cominciato
la costruzione di una città per abitanti e non per utenti.

La casa è
un diritto inalienabile, è affermazione di dignità e sicurezza per ogni
persona.

Italiani e
migranti vivono una comune condizione di abuso e di sfruttamento. Comune è la
precarietà, i salari bassi e gli affitti alti. Comune è l’impossibilità di
potersi costruire una vita, un futuro. Comune dunque è la lotta. La guerra tra
poveri fa comodo solo ai leghisti ed a coloro i quali si arricchiscono sulla
pelle e sul lavoro altrui.

Chiediamo
l’apertura di una trattativa tra gli occupanti, la Curia e l’Amministrazione
Comunale, che porti alla regolarizzazione delle occupazioni con un affitto
mensile a canone sociale o l’individuazione di altre unità abitative. “In tempi di crisi per un affitto popolare
50 euro al mese possono bastare!”.

Chiediamo
che la Curia e
l’Amministrazione Comunale arrivino ad un accordo per affittare le case sfitte
di proprietà della Chiesa a prezzi popolari.

Non è
stato tolto nulla a nessuno, le case erano sfitte da anni e nessuno è in attesa
di entrarvi. É stato solo praticato un diritto. Proprio per questo diffidiamo
chi di dovere, dal gestire le occupazioni come un problema d’ordine pubblico, ignorando
quello che sono realmente, l’espressione di un problema politico e sociale. La
casa è un diritto e lo difenderemo.

 

CSOA Mezza Canaja

Coord. Migranti TERZA
ITALIA

Ambasciata dei
Diritti Senigallia

 

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– Guarda le foto

 

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09/07/09 ANCONA – VIDEO DI UNA GIORNATA SENZA FRONTIERE – STOP G8

by on Jul.19, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Smash G8

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PER APPROFONDIRE:

09/07/09 Ancona – bloccata la nave dei
respingimenti, 2000 persone in corteo liberano la zona blindata del porto

Ancona – Bloccata la Nave dei Respingimenti. In
2.000 liberano la zona blindata del porto

 

 

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13/07/09 UN’ALTRO PESTAGGIO IN DIVISA – CRONACA, VIDEO E FOTO

by on Jul.14, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni

 

“Come è misera la vita negli
abusi di potere
 
 
 

Questo
pomeriggio verso le sette, a Senigallia, davanti al Matt bar (rione Porto), Yousefh
un migrante regolare che da tanti anni vive in città, è stato avvicinato da due
agenti dei carabinieri per un controllo, uno dei quali era l’ agente Prota,
noto per le sue ripetute vessazioni.

Dopo aver
esibito i documenti e il permesso di soggiorno, mentre questi venivano
accertati, dalla porta di ingresso il ragazzo si è spostato all’ interno per
andare a comprare una bottiglietta d’acqua. Tornato è stato aggredito dalle
forze dell’ordine, buttato a terra, picchiato e portato in caserma, il tutto di
fronte a più testimoni che sono riusciti anche a scattare una fotografia del
fermo.

Alle 22.30
una sessantina di militanti, per lo più migranti, del Coordinamento migranti
Terza Italia, l’Ambasciata dei diritti e il csoa Mezza Canaja, si sono diretti
sotto la caserma dell’ Arma dei Carabinieri. Una delegazione è stata fatta
entrare, tra lo stupore il dirigente responsabile ha confermato senza
aggiungere e negare niente l’accaduto e ha confermato che il migrante era in
stato di arresto per resistenza a pubblico ufficiale.

Alla
notizia, è partito un corteo che ha bloccato il traffico fino a via Carducci,
cuore del rione Porto, il quartiere a più alta densità dei migranti, dove è
stato accolto dagli applausi della gente, italiani e migranti.

L’accaduto
è il secondo caso denunciato dai movimenti sociali e dai migranti dopo il
pestaggio di cinque lavoratori senegalesi che aveva portato in piazza trecento
persone in corteo.

Quello che
si evince è un clima di impunità di cui godono le forze dell’ordine e la
tolleranza delle istituzioni di centro sinistra ancora più grave adesso che
viene approvato il pacchetto sicurezza e il migrante è il capro espiatorio sul
quale riversare le contraddizioni di una crisi economica che colpisce e
impoverisce tutti.

Chiediamo
che chi governa questa città prenda una posizione netta, senza titubanze contro
chi abusa del proprio potere e non rispetta i diritti delle persone, per una
città democratica, antirazzista e solidale.

    

  

Coordinamento
migranti “Terza Italia”

Ambasciata dei
diritti

Csoa Mezza Canaja

 
 
 
 
 FRAMMENTI VIDEO DEL PRESIDIO

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17/06/09 MALHI: BOICOTTIAMO IL FESTIVAL DELLE CULTURE – DISCUSSIONE POST-ARTICOLO

by on Jun.21, 2009, under Ambasciata dei diritti

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BOICOTTIAMO I FESTIVAL  DELLE
CULTURE

Di Mohamed Malih

Da un lato la
politica che mette in guardia dagli stranieri. Sempre dallo stesso lato fra le
etnie vengono innalzate barriere anti commistione, netto discrimine fra il bene
e il male. Le etnie con le relative culture d’appartenenza sono il bene quando
ovviamente sono italiche. A difesa di tanta purezza  stanno i soliti
giovin politici le cui carriere veleggiano alla grande. I venti xenofobi che
battono l’europa  soffiano sempre a loro favore,  ce l’hanno sempre
in poppa.

Ma ora siamo
nella stagione dei festival e non sta bene parlare di queste cose.
 In tutte le città c’è una sorta di armistizio. Una tregua. Si quietano le
ronde. Scemano le aggressioni a sfondo razziale. O almeno questo sembra dai
giornali locali che d’estate sembrano preferire altre prede, e per un po’ degli
stranieri vittime e carnefici si sente parlare con meno insistenza. Anzi si
scopre il lato gioioso e giocoso degli stranieri. E quindi via con le Kermesse,
le rassegne, le feste ed i festival.

 In tutta Italia, da Nord a Sud si innalza un inno alle culture. Le
amministrazioni si sbizzariscono in titoli da dare a queste rassegne. A Ravenna
abbiano il Festival delle culture. A Senigallia siamo alla terza edizione della
festa dei popoli.
 Laddove per tutto l’anno non si trovavano due lire per un corso
d’italiano, o un simil tetto per protteggere dal freddo i tanti senza casa, o
per mettere qualche mediatore in più nelle scuole… all’improvviso budget di
tutto rispetto vengono sperperati nel giro di due o tre giorni. Vengono messe
su delle carnevalate in cui le culture sono chiamate a mettersi a lustro e
sfilare per le piazze inscenando ipocrite pantomine pseudo-culturali,
pagliacciate di pessimo gusto in cui si mischia il cuscus ai balli tribali, la
paella alla danza del ventre, il non so cosa al non so cos’altro, un orgia
pagana, un vero insulto alle tradizioni, un meltingpot alle vongole, numeri
circensi tirati fuori direttamnete dal cilindro di una società scopertasi
magicamente multietnica. Il tutto con la complicità di alcuni nostri cosiddetti
rappresentanti di noi  marocchini, algerini, peruviani, ecc, che non
venendo mai interpellati per alcunchè nelle politiche che li riguardano,
interpretano il loro coinvolgimento in queste kermesse, quando sono in buona
fede, come un riconoscimento al loro presunto ruolo di guida delle loro
comunità di riferimento. Quando invece sono in malafede,  questa è solo un
occasione per racimolare qualche soldino. Le amministrazioni non mancano mai di
elargire qualche briciola a questi stranieri perché inscenino i loro usi e
costumi.

 Davvero siamo alla svendita delle culture. Un mercato rionale dove nelle
bancarelle si mercanteggiano feticci identitari. Siamo anzi alle marchette
culturali. Sento impellente il bisogno di dissociarmene.

 Dopo un anno di leggi razziste, dopo un anno di dichiarazioni da
apartheid, dopo i morti ammazzati di Castelvolturno , dopo le umiliazioni che
quotidianamente ci vengono inflitte, ora, con il bene placido dei migliori di
noi va in scena questo scempio delle culture.

 I migranti intellettuali  spesso fanno da testimonial a questi
festival, sono chiamati come consulenti, o a recitare le loro poisiuole sulla
migranza, a presentare i loro volumetti sulla diaspora, e  tutti giulivi
ad autocelebrarsi, mai che si alzi una voce da parte di costoro per denunciare
i sorprusi e le ingiustizie di cui sono vittime gli immigrati.
 Invece di spendersi in queste cause si accontentano di fare i
saltinbanchi; girano da una fiera all’altra, da un festival all’altro riducendo
e svilendo il ruolo di intellettuali della diaspora a mere comparse
folkloristiche in queste sagre della cultura.

Contro il pacchetto sicurezza e la visione umanitaria che lo sottende, contro
il razzismo, contro lo sfruttamento degli immigrati, per rispetto dei tanti
morti annegati rivolgo un appello agli immigrati, ai nostri intellettuali, agli
amici e ai partiti italiani e ai loro esponenti perché, almeno per quest’anno,
disertino questo genere di Festival.

 Di boicottarli o di usare i loro palcoscenici per denunciare le
manchevolezze delle attuali poliche sull’immigrazione.  Perché finchè ci
fanno la festa non abbiamo nulla da festeggiare.

 

INTERVENTI POST-ARTICOLO

– Il sostegno a Malih dell’Ambasciatta dei Diritti | Ambasciata dei diritti: italiani e
migranti… ci fregano tutti quanti

– L’intervento dell’Assessore Volpini | Volpini sulla polemica immigrati: ‘Una
strumentalizzazione irresponsabile’

– Il Coord. Migranti Terza Italia risponde all’Assessore | Gli immigrati a Volpini:
‘Paradossale l’ottimismo dimostrato sui dati’

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18/04/09 CHE LA PAURA CAMBI FRONTE! COMUNICATO POST CORTEO

by on Apr.21, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni

CHE LA PAURA CAMBI FRONTE! 

“Le cose su cui si fonda la forza dello Stato sono
l’illusione, la presunzione d’assenza di una resistenza e la passività”.

(Toni Negri – “Il Ritorno”)

Dopo sabato
sono in molti ad avere meno paura. Lo abbiamo letto negli sguardi pieni di
gioia e rabbia dei migranti, ma anche di molti ragazzi della nostra città che
si sono uniti al corteo. Per la prima volta non erano soli, isolati, obbligati
al silenzio dalle perquisizioni che diventano intimidazioni, vessazioni o
violenza. Sabato hanno potuto guardare le forze dell’ordine in faccia e dire
che fatti come il pestaggio accaduto il 3 aprile non passeranno più sotto
silenzio. Sabato, fosse anche per qualche minuto, la paura ha cambiato fronte.

La paura,
oggi, è uno strumento di governo. Ha paura l’operaio della grande fabbrica in
vista della prossima decentralizzazione. Ha paura il lavoratore della piccola
azienda di servizi che deve cambiare gestione. Ha paura il giovane precario del
call-center o la giovane lavoratrice di un centro commerciale a causa del
salario troppo basso e in ansia per il rinnovo del contratto. Ha paura
l’insegnate pendolare con contratto annuale. Ha paura la giovane laureata che
non trova spazio nel mercato del lavoro, abita ancora in famiglia e tira su qualche
soldo facendo la cameriera o la baby sitter. Ha paura l’operaio a rischio di
vita nei cantieri edili in appalto. Ha paura lo studente che tra debiti,
crediti e parziali non sa se riuscirà a dare gli esami sufficienti a non perdere
la borsa di studio e quindi a non essere espulso dal sistema censitario
dell’università. Ha paura il migrante che, pur di mantenere il permesso di
soggiorno, è costretto a vivere in condizioni di schiavitù. Tutte queste figure
sociali sono accomunate dalla paura, la paura come sistema di sfruttamento,
come strumento coercitivo per mettere i corpi obbedientemente al lavoro.

Senza paura
non potrebbero governare la crisi e le tensioni sociali che esploderanno in
autunno, quando anche la cassa integrazione verrà meno.  Senza paura non potrebbero giustificare le
limitazioni di libertà e diritti.

L’emergenza
sicurezza si fonda sulla produzione di paura. Isolare le persone, chiuderle in
casa, in ufficio o in un supermarket a diffidare del vicino, soprattutto se migrante.
Distruggere ogni spazio di socialità reale e allora, chiudere i parchi,
eliminare panchine e fontane, installare telecamere, diminuire le illuminazioni
nelle vie, togliere bidoni e bagni pubblici, aumentare le forze dell’ordine,
trasformare chi beve una birra in un pericoloso alcolizzato e chi si fa una
canna in un contagioso drogato. Se non basta, via la patente, sequestro
dell’automobile, multe per migliaia di euro, lavori socialmente (in)utili, psicologi,
assistenti sociali, visite mediche, tribunali e carcere.

Nella nostra
città niente spiaggia nelle notti estive, se non in quelle comandate, e niente
musica dopo le una: più che un lungomare, un ospizio.

Le strade e
le piazze non si sono svuotate per la microcriminalità. Le strade e le piazze
erano già vuote ed è per questo che la microcriminalità si è insediata. Il
Rione Porto è insicuro perché è vuoto, non perché vi sono i migranti. Il Rione
Porto necessita di spazi sociali, culturali, economici e aggregativi che non
siano il fuoco di paglia di un evento folkloristico. Sono i residenti di quel
quartiere – migranti e italiani – che, valorizzando proprio l’aspetto
multiculturale, possono trasformare Via Carducci in qualcosa di unico a
Senigallia, reintegrandola così nel tessuto sociale cittadino. Solo ridando
vita, insieme, alle strade e alle piazze smetteremo di avere paura. Solo non
avendo più paura saremo veramente sicuri. Sicuri d’essere liberi.
 

 

CSOA Mezza Canaja

Coordinamento Migranti
Terza Italia

Ambasciata dei Diritti
Senigallia

 

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Cronaca del corteo

Galleria Fotografica

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Video del corteo

Comunicati di indizione
del corteo:


-  Per
la libertà rompiamo i controlli
| Coordinamento Migranti Terza Italia
-  Il
18 aprile: diritti e dignità
| Ambasciata dei Diritti Senigallia
-  La
vostra sicurezza è la nostra prigionia
| Csoa Mezza Canaja

 

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