CSOAMezzaCanaja

Plage Sauvage

15/09/09 LIBERATO L’EX-ENEL. LIBERATI DALLA PENALE. ANNO ZERO

by on Sep.15, 2009, under Ambasciata dei diritti, Cirko Canaja, Collettivo Studentesco Zenit, Comunicati e Manifestazioni, Corrispondenze dal Messico, Drugstore - bottega antipro, Femme Canaja, Feste, No complanare, Osteria Canaja, Plage Sauvage, Serate e Dibattiti, Smash G8

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Liberato
l’ex-Enel. Liberati dalla penale.

ANNO ZERO

"O gentiluomini, la vita è breve e se noi viviamo,
viviamo per camminare sulle teste dei re"

(Shakespeare – Riccardo III)

 

Alle ore
8:30 di mercoledì 16 settembre i locali delle ex-colonie ENEL sono stati
riconsegnati a Morpurgo e alla ditta di cui è il maggior azionario.

Alle ore
8:30 di mercoledì 16 settembre si è estinta definitivamente la penale che da
anni gravava direttamente su di noi e indirettamente sul Comune e quindi su
tutta la cittadinanza.

Alle ore
8:30 di mercoledì 16 settembre un rappresentante del Comune nella persona del
Dirigente Maurizio Mandolini, un rappresentante di Iniziative Turistiche
Senigallia s.r.l. nella persona di Riccardo Morpurgo, ed un rappresentante
della disciolta associazione il Pane e le Rose nella persona di Marianna
Lombardi, tramite una scrittura privata, hanno formalizzato tutto questo. Anno
zero, dunque!

Questo è
il risultato raggiunto dopo cinque mesi di “trattativa triangolare” tra noi,
Morpurgo e l’Amministrazione Comunale, quest’ultima rappresentata dal
Vicesindaco Ceresoni e dall’assessore Mangialardi. Una trattativa dura, tesa,
improvvisa, che vedeva da una parte la frettolosa volontà di demolire l’ex-ENEL
in piena estate pur non avendo nessun permesso per costruire e dall’altra un’attività
politica e culturale – la nostra – già programmata e che non poteva saltare.
Nel mezzo il Comune ed una penale di oltre duecentomila euro.

Noi non
siamo eroi, tanto meno sulla pelle e le tasche degli altri. Non potevamo
permettere che la penale di circa tre anni di occupazione venisse pagata – per
ovvia impossibilità nostra – con le tasse dei senigalliesi. Non potevamo
permettere che con i soldi pubblici si risarcisse un facoltoso privato, perché
per noi sarebbe stata una scelta politicamente e moralmente devastante. Per
tutelare i nostri concittadini, la nostra dignità e la nostra coerenza abbiamo
scelto di scendere a patti e di arrivare ad un compromesso, l’unico possibile:
lasciare l’ex-ENEL senza colpo ferire, senza resistere, in cambio
dell’immediato annullamento della penale e dell’individuazione di un nuovo
spazio per far ripartire il centro sociale. La prima richiesta era ovviamente
indirizzata a Morpurgo ed alla sua società, la seconda all’Amministrazione
Comunale.

Noi
abbiamo rispettato i patti, la proprietà pure, l’Amministrazione Comunale no. Alle
ore 8:30 di mercoledì 16 settembre abbiamo abbandonato volontariamente uno
spazio, la penale è stata annullata, ma dall’Amministrazione non viene indicata
alcuna alternativa per poter proseguire legalmente l’attività politica, sociale
e culturale del Mezza Canaja. Certo, posti pubblici non ve ne sono molti. Certo,
un privato non ci affitterebbe volentieri un posto. E’ anche certo però, che se
non avessimo contestato il Sindaco durante il Cateraduno, occupato le case
della Curia, denunciato pubblicamente – per primi – i conflitti di interesse e
la mancanza di “etica pubblica” nell’azione dell’Amministrazione (vedi il caso
di Villa Bucci) e soprattutto se fossimo stati solamente un’associazione
culturale, magari un po’ vivace, ma nei fatti innocua e silente davanti alle
malefatte di chi governa, beh, sicuramente un posto si sarebbe trovato.

Lasciamo
nell’ex-ENEL un pezzo importante di noi. Vi lasciamo il sudore per averlo
ricostruito, gli affetti che lì hanno potuto incontrarsi e nascere, le
relazioni umane, sociali e politiche che grazie a quello spazio siamo riusciti
a costruire in città, la fratellanza di centinaia di compagni e compagne di
tutt’Italia, le botte date e prese per difendere lo spazio da fascisti e
spacciatori. Lasciamo un pezzo della nostra vita. Una vita che abbiamo scelto
di vivere dentro una dimensione collettiva, praticando quotidianamente il
difficile e contraddittorio percorso dell’autonomia e della libertà.

Lasciamo
tutto questo, ma usciamo a testa alta. Ora, ci offrono una trattativa non più
con l’Amministrazione – guarda caso – ma con una cordata di partiti del
centro-sinistra che vorrebbero aiutarci – farsi da garanti – nel trovare una
sede. Grazie, ma abbiamo già dato! Una trattativa con l’istituzione pubblica è
una conquista ed un riconoscimento politico che deriva da un conflitto più o
meno aspro. Una trattativa con i partiti invece, è sostanzialmente qualcosa che
sta a metà tra una politica assistenziale ed una clientelare. Dignità,
coerenza, credibilità e stile ci impediscono di accettare.

Preferiamo
percorrere altre strade, in basso a sinistra. Preferiamo guardare lontano, in
alto, sulle gru delle fabbriche chiuse o sui tetti dei provveditorati e dei
Musei Capitolini. Guardiamo ad una nuova stagione di lotte e ad una possibile
ricomposizione di classe. Guardiamo con sorriso complice le prime avvisaglie di
un nuovo movimento sociale dopo anni di torpore e barbarie. Anche noi andremo
sui tetti, insieme a tutte e tutti coloro che sono stanchi di pagare la crisi,
sul tetto di un nuovo spazio occupato per liberarlo dalla rendita, dalla
speculazione, dalla privatizzazione e dal degrado, per farne non uno spazio
pubblico, ma uno spazio comune. Per noi è l’anno zero, e sappiamo bene che
bisogna avere una casa per andare in giro per il mondo.

Infine,
vorremmo concedere “l’onore delle armi” a Roberto Paradisi, nostro strenuo
nemico e puntuale contabile, che in questi anni ha impugnato la penale come principale
arma per aizzarci contro la folla. Caro Roberto, ti sei battuto con valore,
ma questa battaglia finisce qua e tu l’hai persa.

 

Mezza Canaja

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ATTI DI RICONSEGNA DELL’EX-ENEL

 

LO SMONTAGGIO DELL’EX-ENEL

 

 

 

 

 

 

RICORDI IMPRESSI NEL MURO

 
 
 

 

 

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22/08/09 LORO, LEGGE E ORDINE. NOI, DIGNITA’ E GIUSTIZIA. RISPOSTA AL SINDACO SULLE CASE

by on Aug.23, 2009, under Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

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LORO, LEGGE E ORDINE

NOI, DIGNITA’ E GIUSTIZIA

Si muovono
i pezzi grossi, anzi il più grosso. La Giunta in evidente difficoltà sul problema casa,
incapace di dare risposte reali oltre la propaganda che già Campanile ha messo
in campo lo scorso anno e spaventata dal consenso popolare che le occupazioni
hanno ottenuto, fa scendere in campo il Sindaco. Quale onore per noi comuni
mortali!

Lo Stalin
in gonnella ci ricorda che la legalità è uno dei valori che in democrazia
regola la vita di una comunità, valori condivisi, ma da chi? Forse dall’Edra,
da Morpurgo, da Benni, dalla rendita finanziaria, dal grande commercio, dagli
immobiliaristi romani legati economicamente e familiarmente all’Angeloni. La
legalità si piega, si modella, si gestisce, la si rende aderente alle
speculazioni economiche di costoro. La legalità è l’infrastruttura che permette
ai palazzinari di svendere il nostro territorio senza correre rischi,
ottenendo, magari, in cambio qualche finanziamento per la prossima campagna
elettorale. In Italia dalla Presidenza del Consiglio a quella del nostro
Comune, legalità, legittimità e giustizia da qualche tempo, ormai, non sono più
sinonimi, anzi, spesso sono in aperto contrasto tra loro. “Cercavi giustizia ma trovasti la legge”, un rompicapo sul quale varrebbe
la pena spendere qualche riflessione.

Il Sindaco
si chiede “chi è che decide quando un
diritto può essere cancellato e quando invece un altro debba essere esteso? Chi
impone espropriazione di alloggi? Chi fissa canoni o forma graduatorie?”
.
La risposta è semplice, Lei, la sua Amministrazione, il suo entourage politico,
i costruttori, gli immobiliaristi, gli albergatori, i potentati economici
(alcuni nomi li abbiamo appena elencati) e magari anche la Curia e il suo vasto potere
temporale: pardon, patrimonio abitativo.

“Può davvero la vita di una
comunità locale fondarsi sulla sistematica violazione delle regole?” –
continua ancora l’Angeloni –
evidentemente sì. Quando si fa rientrare nel piano Cervellati edifici come
l’ex-Nirvana che è fuori dal centro storico, quando si demolisce l’ex-Sacelit o
l’ex-Enel tramite il silenzio assenso ad una DIA, quando sono pignorati edifici
pubblici come l’ex-GIL perché si sono stipulate polizze con i soldi pubblici,
quando sempre con quest’ultimi si pagano le multe di Campanile e le telefonate
di Mangialardi, quando tramite politiche clientelari si permette di comprare un
terreno agricolo per poi trasformarlo in edificabile utilizzando la scusa della
Complanare come opera dì interesse pubblico, quando si abbassano gli indici di
edificabilità per costruire e cementificare ancora di più, quando in Consiglio
Comunale siedono palesi conflitti d’interessi  – come il Consigliere Belardinelli (PD)
rispetto alla variante arceviese ed Enzo Monachesi (IdV) rispetto agli interessi
dei bagnini, quando si fa finta di avere il numero legale in Consiglio
Comunale, quando si trasforma il canone sociale in concordato, quando si danno
nove secondi per le controdeduzioni, quando si tappezza la città di manifesti
illegali durante la campagna elettorale e poi si manda i Vigili a dare la
caccia solo a quelli del Mezza Canaja, quando si utilizza un servizio pubblico
come le forze dell’ordine per proteggere solo interessi privati come Villa
Bucci (acquistata dal Sindaco) e Palazzo Gherardi, quando accade tutto ciò,
dove sono le regole? Dov’è la legalità? Dov’è la giustizia? Dove sono i valori
comuni e condivisi? Dov’è Signor Sindaco il “rispetto per i cittadini e per le regole della democrazia”?

Siamo
stanchi dell’ipocrisia di chi usa la legalità a proprio uso e consumo, di chi
scambia problemi sociali e politici con problemi di ordine pubblico, come siamo
stanchi di chi denigra l’avversario politico con frasi come “dal Mezza Canaja non arriva alcun
contributo concreto”.
Il Sindaco forse si ricorda del “Piano per la ricostruzione di un patrimonio di edilizia pubblica
cittadina e per il diritto all’abitare a Senigallia”
che abbiamo presentato
la scorsa estate? Sette punti, sette proposte concrete e fattibili, inascoltate
e ignorate perché inconciliabili con la politica “pattizia”, fondata sulla
contrattazione tra poteri politici ed economici.

Invitiamo
il Sindaco a non giocare al lotto con i numeri delle case popolari. Le domande
sono ferme dal 2007 e lo straordinario piano annunciato andrà si e no a soddisfare
una sessantina delle duecentosessanta domande presenti nelle graduatorie per le
case popolari. Senza contare che mentre per gli appartamenti di lusso i lavori
vanno avanti, quelli per le case popolari proseguono a passo di lumaca. E il
canone concordato? Una truffa a circa cinquecento euro al mese per far pagare una
casa due volte, prima con l’affitto e poi magari con il mutuo.

Necessità
e desideri vengono prima d’una generica legalità, anzi, ne sono i presupposti e
nel momento in cui si manifestano si affermano tra le pieghe che la legge
volutamente lascia scoperte, come dati di fatto, e per questo legittimi. Tutto
ciò che oggi è illegale un giorno sarà diritto – come fu per lo sciopero –  ed è per questo che noi andremo avanti ad
occupare.

Infine,
cara Sindaca un vecchio adagio ci ricorda che “can che abbaia non morde”.

  

CSOA Mezza Canaja

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16/08/09 SPAZI DI INTEGRAZIONE E NON SGOMBERI

by on Aug.18, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

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SPAZI D’INTEGRAZIONE E NON SGOMBERI

Il giorno giovedì 13 agosto il Coordinamento Migranti "Terza
Italia" stanco di vedersi ripetutamente negare il diritto ad avere una
sede da parte del comune di Senigallia, ha deciso di agire praticando l’azione
diretta verso promesse fatte e mai mantenute.

Un’occupazione imposta dalla disperata situazione in cui versano i
migranti in questa città e dalla disperata necessità dei progetti che possono
essere attuati solo con una sede,come un asilo nido per i bambini,uno sportello
legale informativo, corsi di lingua italiana, araba e tanti altri ancora.

Abbiamo deciso di occupare uno spazio abbandonato, lasciato a marcire, con
l’intenzione di ristrutturarlo e pagare un affitto ai proprietari.

Non sono passate 24 ore dallo sgombero del locale, ci domandiamo quanto tempo
debba ancora passare prima che il comune di Senigallia esaudisca la nostra
prima richiesta, ovvero che gli immigrati di Senigallia, possano aver diritto
ad uno spazio dove esistere.

In caso contrario continueremo ad occupare stabili, continueremo a dimostrare
per le vie di questa città, fino a riunirci nei locali dello stesso comune se
sarà necessario. Molti di noi hanno affrontato il mare, per venire qua, quindi
come possiamo temere denunce o manganelli?

 

Coordinamento Migranti TERZA
ITALIA

 

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16/08/09 VOI SGOMBERATE NOI CONTINUEREMO A OCCUPARE

by on Aug.17, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

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VOI SGOMBERATE, NOI CONTINUEREMO AD OCCUPARE

Giovedì 13 agosto abbiamo occupato una casa sfitta da circa dieci anni
in Via Mamiani. Lo abbiamo fatto insieme al Coordinamento Migranti TERZA ITALIA
che da mesi è in cerca di una sede. Volpini aveva promesso sede e riapertura
del centro di accoglienza ma nulla di tutto ciò è avvenuto.

L’occupazione di Via Mamiani è stata prima di tutto per noi un modo per
evidenziare un problema, per porre una questione all’attenzione
dell’Amministrazione Comunale e di chi in privato spende belle parole e in
pubblico tace o invoca legge e ordine.

Non sapevano né la proprietà né le condizioni strutturali
dell’abitazione. La casa era talmente in degrado e lo era da tanti anni, che ci
sembrava abbandonata anche da ogni proprietario. Abbiamo letto sui giornali
dell’inagibilità della casa e l’abbiamo anche verificato entrandovi, per questo
diciamo chiaramente che non è nostra intenzione rientrarvi, perché non vogliamo
mettere a repentaglio l’incolumità di nessuno. Se Rossi e Canafoglia vogliono fare
denuncia, lo facciano pure, denunce e processi in corso ne abbiamo già tanti e
non ci hanno mai fermato.

Ci teniamo a ribadire che il nostro obiettivo era di porre un problema e
se l’Amministrazione Comunale non andrà a trattare seriamente con TERZA ITALIA,
siamo già pronti ad occuparne un’altra.

Riqualificare, mettere in sicurezza e valorizzare socialmente gli spazi
sfitti e abbandonati è un atto di amore per la città in cui si vive, per
restituirla ai suoi abitanti, sottraendola alla rendita, a speculatori ed a
privatizzazioni. Lo abbiamo già detto, abbiamo cominciato per non fermarci.

 

CSOA Mezza Canaja

 

  

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·        
COMUNICATO STAMPA DELL ‘AZIONE

·        
VIDEO DELL’OCCUPAZIONE

 

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13/08/09 VIDEO OCCUPAZIONE CASA DEL MIGRANTE

by on Aug.17, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

 

        
CRONACA E FOTO

        
COMUNICATO

        
URBANIZZAZIONE DAL BASSO | TAPPA 2 PLAGE SAUVAGE 009

        
IL PRECARIATO SI PRENDE LA CASA | TAPPA 1 PLAGE SAUVAGE 009

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13/08/09 APRIAMO SPAZI D’INTEGRAZIONE. CHIUDIAMO SPAZI ALLA PAURA. NASCE LA CASA DEL MIGRANTE.

by on Aug.13, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

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APRIAMO SPAZI D’INTEGRAZIONE.

CHIUDIAMO SPAZI ALLA PAURA.

Terza
tappa della riqualificazione dal basso della città: una città per abitanti e
non per utenti.

Dopo
l’occupazione delle case e la “messa in sicurezza” del territorio dalla
complanare, oggi – giovedì 13 agosto – un corteo di trecento persone composto
da italiani e migranti, ha liberato dal degrado e dall’incuria una casa
abbandonata nel Rione Porto, per riconvertirla a sede del Coordinamento
Migranti Terza Italia e dell’Ambasciata dei Diritti.

Terza
Italia è l’unica organizzazione gestita in maniera completamente autonoma dai
migranti, segno di un cambio netto dalla politica assistenziale e caritatevole
della sinistra catto-comunista in parlamento e non. Non più una politica per i
migranti, ma dei e con i migranti, agita in prima persona da chi ogni giorno
vive sulla propria pelle umiliazione, sfruttamento e razzismo.

A maggio
sono state inviate delle lettere al Assessore Volpini, al Sindaco ed al
vicesindaco Ceresoni che chiedevano una sede e la riapertura del Centro di
Accoglienza. Dopo mesi di trattative conclusesi con tante promesse e buone
intenzioni ma nella sostanza nulla di fatto, ancora una volta si è passati
all’azione diretta: a praticare un diritto.

Oggi nasce
la “Casa del migrante”, un progetto che vuole essere uno spazio fisico di
socialità, incontro, scambio di culture, ma anche e soprattutto un progetto
capace di poter fornire servizi, come le consulenze legali gratuite sul lavoro
e sui permessi di soggiorno, corsi di lingua italiana e araba. L’idea più
ambiziosa ma più necessaria, è la costruzione di un “asilo” multietnico per
bambini italiani e migranti, rivolto a tutte quelle famiglie impossibilitate a
sostenere i costi di asili o di assistenza privata.

Recuperare
un edifico abbandonato per farlo diventare un luogo di aggregazione vuol dire
sottrarre un altro pezzo della nostra città alla paura, alla xenofobia e all’insicurezza.
Vuol anche dire fornire un’alternativa reale a tutti coloro che per difficoltà
economiche vengono catturati dalle maglie del lavoro nero e dello sfruttamento.
La Casa del
Migrante sarà uno spazio libero da spaccio, prostituzione e criminalità. Alla
sicurezza della paura e del controllo contrapponiamo la sicurezza dei diritti e
della dignità.

Terza
Italia ha già avviato le pratiche per costituirsi come associazione legalmente
riconosciuta, per questo chiediamo che lo spazio occupato sia regolarizzato e
concesso come sede.

Chiediamo
la stipulazione di un contratto e la possibilità di pagarne l’affitto.

Chiediamo
che l’Amministrazione Comunale intervenga, riconoscendo la legittimità di Terza
Italia e la possibilità di avere una sede e quindi di poter avere una
progettualità.

Siamo
assolutamente disponibili per valutare soluzioni alternative, ma lo facciamo da
dentro uno spazio occupato perché quando si tratta, si tratta alla pari,
altrimenti ogni trattativa è solamente la mediazione a ribasso sulla volontà
del più forte. E questo vale anche per le occupazioni delle case!

Coordinamento
Migranti TERZA ITALIA

Ambasciata dei
Diritti Senigallia

CSOA Mezza Canaja

 

– FOTO

 

 

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11/08/09 VIDEO DELLA CONTESTAZIONE ALLA COMPLANARE E RASSEGNA STAMPA

by on Aug.13, 2009, under Comunicati e Manifestazioni, No complanare, Plage Sauvage

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11/08/09 NO COMPLANARE VERSUS RENDITA

by on Aug.12, 2009, under Comunicati e Manifestazioni, No complanare, Plage Sauvage

NO
COMPLANARE VERSUS RENDITA

Seconda
tappa della riqualificazione dal basso della città. Come con
l’occupazione delle case oggi – martedì 11 agosto – ci si è
ripresi un pezzo di territorio regalato alla rendita e alla
speculazione.

Insieme
al Comitato Versus Complanare … e non solo, abbiamo
messo in piedi i nostri cantieri, delimitando con picchetti, recinto
e segnali di lavori in corso il confine tra la terza corsia e la
complanare. Nel terreno davanti alla scuola elementare Aldo Moro, uno
dei luoghi che attraverserà la complanare, abbiamo piantato alberi
da frutto: susine, nespoli e noci.

L’idea
di un utilizzo diverso del territorio, la pratica diretta della
democrazia da parte dei cittadini: il diritto di decidere sulla
propria vita. Questi alberi per noi rappresenteranno la linea di
demarcazione oltre la quale non arretrare, la resistenza da attuare:
una “linea gotica” che separa i territori liberati dalla rendita
e quelli occupati dalla speculazione.

Alberi
contro cemento, ossigeno contro inquinamento, sicurezza per i bambini
della scuola Aldo Moro contro la sicurezza dei profitti per i
palazzinari, decisione contro imposizione, una città costruita dal
basso contro una imposta dall’alto.

Agli
espropri di case e terre, alla speculazione che avverrà attorno ai
sette svincoli, alla vergognosa ordinanza del TAR, rispondiamo
praticando diritti, riappropriandoci della nostra terra: un bene
comune.

CSOA
Mezza Canaja

– GUARDA LE FOTO

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11/08/09 CASA E’ DIGNITA’: COMUNICATO DI RISPOSTA ALLA CURIA

by on Aug.11, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

 

CASA
E’ DIGNITA’

Amministrazione
Comunale, IdV, UDC e Curia si uniscono in un sol coro: “legge e
ordine”. L’unica nota stonata è quella del candidato Sindaco
Mancini che coglie il senso profondo tutto politico e sociale che le
occupazioni hanno posto. Imbarazzante il silenzio del “partito del
dialogo”, ovvero i Verdi.

Questo
ci aspettavamo da chi vive la politica in completa separazione dalla
sfera sociale, o meglio dalla quotidianità delle persone e dai loro
problemi. A noi sono più che sufficienti le pacche sulle spalle e i
sorrisi complici che incontriamo per strada, il consenso
assolutamente trasversale ottenuto tra i senigalliesi. Delle
occupazioni se ne parla sotto gli ombrelloni, nei bar, in internet e
se ne parla bene!

Lo
abbiamo già detto: non sono occupazioni simboliche ed abbiamo
iniziato per non fermarci. Le case le stiamo rendendo nuovamente
vivibili dopo dieci anni di abbandono. Oggi siamo andati presso la
Multiservizi per chiedere la stipulazione del contratto per la
fornitura di acqua e gas. La risposta che abbiamo avuto è che la
Curia tramite avvocato ha diffidato l’azienda di allacciare i
servizi. In poche parole, la Curia nega a delle persone indigenti un
diritto fondamentale come l’acqua. Pensiamo che sia vergognoso!
Com’è altrettanto vergognoso dire che “uno dei due nuclei
familiari è stato accolto prima nei locali della Parrocchia di S.
Silvestro per quindici anni versando poche migliaia di lire l’anno”,
senza dire tutta la verità, ovvero che affittavano in nero. Non è
forse illegale oltre che immorale? “Se il tuo nemico ha fame,
dagli da mangiare, se ha sete, dagli da bere” (Rm 12,20). “Venite,
benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il premio preparato per
voi fin dall’eternità. Perché ho avuto sete e mi avete dato da
bere”. – “Signore, quando mai ti abbiamo veduto assetato e ti
abbiamo dato da bere?”. – “In verità io vi dico: Ogni volta
che avete fatto questo a uno di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me” (Mt 25,34-35.37.40).”

Chiediamo
la regolarizzazione delle occupazioni a canone sociale.

Chiediamo
la possibilità di pagare le utenze: acqua, luce e gas.

Chiediamo
all’Amministrazione Comunale e alla Curia di sedersi con noi a un
tavolo di trattativa per trovare una soluzione – anche in altre
abitazioni – per gli occupanti.

Chiediamo
che il problema abitativo sia oggi affrontato nella sua interezza da
questo tavolo e che la Curia in quanto uno dei più grandi
proprietari del patrimonio immobiliare della città, metta a
disposizione le sue abitazioni a canone sociale.

Apriamo
fin da ora liste popolari di autoassegnazione delle case. In poche
parole, continueremo ad occupare con tutti coloro che non possono
permettersi un’abitazione e quindi una vita degna. Esattamente come
continueremo il progetto di riqualificazione dal basso della città.

Se
legalità significa poter affittare in nero, arricchirsi con la
rendita, versare quasi l’intero stipendio per un affitto o per un
mutuo, aspettare dieci anni in graduatoria per avere una casa
popolare, trasformare i canoni sociali in concordati, essere
costretti ad andare a vivere nelle frazioni per potersi permettere
una casa, espellere i ceti popolari e precari tramite la creazione di
aree di lusso, la privatizzazione di spazi pubblici e la svendita del
territorio, allora, siamo fieramente illegali.

 

CSOA
Mezza Canaja

Coord.
Migranti TERZA ITALIA

Ambasciata
dei Diritti Senigallia

  • COMUNICATO
    STAMPA DELL’AZIONE

  • VIDEO
    DELL’OCCUPAZIONE E DELLA CONFERENZA STAMPA

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11/08/09 PROPRIETARI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI Il problema casa a Senigallia, di Quilly.

by on Aug.11, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni, Plage Sauvage

PROPRIETARI
DI TUTTO IL MONDO UNITEVI

Il
problema casa a Senigallia, di Quilly.

I
soliti comunisti del cazzo hanno trapanato una porta e fatto entrare
una famiglia di marocchini e un tizio di Senigallia dentro due case
di proprietà della Curia che se ne stavano lì da anni senza rompere
i coglioni a nessuno.
A Senigallia di case che stanno lì ferme
senza rompere le palle a chichessia, ce ne sono ottomila.
Vabbè
poi magari quindici giorni all’anno (questi) si riempiono, oppure
durante l’inverno servono a qualche puttana dominicana o colombiana
(che pagano d’affitto fino a mille euro al mese in nero) per
accogliere qualche cliente che ha voglia di trombare, ma il
proprietario dovrà pur rientrare dell’investimento.
Eppure a
questi comunisti non gli sta mai bene un cazzo.
Se vedono qualcuno
che va a dormire sotto i ponti non sono sereni.
Ma dormire sotto i
ponti è molto romantico, specie con la luna piena di questi
giorni.
Certo d’inverno è un altra storia. Ma è la legge del
mercato.
Se voglio tener sfitta la mia casa sono libero di
farlo.
Anche se sono la Curia. Anche se dovrei essere un ente(?),
organizzazione(?), associazione(?) religiosa che dovrebbe aiutare i
deboli, i derelitti, i poveri, i senza casa, i senza lavoro.
Certo,
l’ho già detto, se dovessi finire con la mia famiglia in mezzo ad
una strada, e al giorno d’oggi non è un eventualità così
peregrina, e dovessi trovarmi attorno una foresta di case sfitte, io
la porta la sfondo e per lo meno provvisoriamente quella casa la
occupo.
La Curia non ha colpe. Fa parte di un associazione che da
duemila anni si fa i cazzi suoi, tranne poche mirabili eccezioni.
Qui
da noi la Curia ha un patrimonio immobiliare da spavento, ma permette
che cittadini di Senigallia vivano dentro ad un garage a 500 euro al
mese in nero.
Lavori in nero, affitti in nero, una vita precaria,
ricattabile.
Non esisti e ringrazia Iddio che hai un buco dove
dormire. Un buco di culo.
Il Comune poi ci mette la ciliegina.
Si
arrabatta in tutti i modi per far sorgere un quartiere da
centosettanta appartamenti a seimila euro al metro quadro con annesso
hotel a non so quante stelle, ma da anni non fa un intervento serio
di edilizia popolare.
Senigallia si allarga a macchia d’olio. Case
in ogni dove ma abitanti stabili.
La città cresce in larghezza e
perde la sua identità. Si frammenta.
Nuovi problemi di traffico e
socialità.
Del resto il Comune ha problemi di bilancio e fare
interventi di edilizia residenziale e speculativa, rende molto di più
che un serio piano di edilizia popolare.
Ma per quanti anni
dobbiamo continuare a svendere la città per risanare il
bilancio?
Per quanti decenni dobbiamo continuare a mangiare
territorio per tenere in piedi i conti?
Perchè per far quadrare
il bilancio non cominciamo a far pagare qualcosa quelli che hanno
speculato e continuano a speculare sulle spalle della città, ovvero
immobiliaristi e proprietari di seconde case?
Utopia, pura
utopia.
Le case continueranno a sorgere. I signorotti
continueranno a comprarle e a tenerle lì. I cittadini senigalliesi e
non continueranno sempre di più a finire in mezzo ad una strada. La
Curia continuerà a farsi i cazzi suoi amministrando il suo ingente
patrimonio immobiliare e i comunisti continueranno a far baccano e a
sfondare qualche porta.
Questi comunisti non cambiano mai…..

 

 

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