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Archive for October, 2011

15/10/11 IL 15 OTTOBRE E’ UN BENE COMUNE! IL 15 OTTOBRE SI DIFENDE!

by on Oct.21, 2011, under Comunicati e Manifestazioni

IL 15 OTTOBRE E’ UN BENE COMUNE! IL 15 OTTOBRE SI DIFENDE!


Abbiamo aspettato prima di dare ai nostri pensieri una formalità scritta. Abbiamo aspettato perché prima di prendere parola avevamo bisogno di immergerci nella realtà, di relazionarci con quelle centinaia di uomini e donne, nostri concittadini, che erano con noi a Roma.

L’assemblea di mercoledì 19 ottobre ha visto discutere circa centocinquanta persone dai quindici ai settant’anni, militanti navigati e persone al loro primo corteo. Ed è proprio da quest’ultime che il messaggio è arrivato forte e chiaro: “Non siamo andati a Roma per poi tornare a casa”, “se prima eravamo indignati, adesso che ci è stato scippato un corteo, siamo proprio incazzati!”.

Quello che ci ha colpito è la radicalità che quell’assemblea ha espresso non solo nei contenuti, ma anche nella voglia e nelle gioia di buttare – per dirla alla Pasolini – il proprio corpo nella lotta.
Una boccata d’aria fresca, che ci fa toccare con mano il valore e la qualità del corteo del 15 ottobre.
Una composizione sociale quella che è scesa in piazza che rappresenta non solo un valore, ma una possibilità per questo Paese, l’embrione di un’alternativa.

E’ da quest’assemblea, dentro lo spazio di “Uniti per l’alternativa”, che vogliamo ripartire per declinare nella nostra città e nella nostra regione il rifiuto di pagare la crisi. Nessuno di noi è in debito con nessuno, soprattutto non con questo Governo ne con la BCE e tantomeno con nessuno dei santuari della finanza.

Abbiamo una rete idrica da rimunicipalizzare per affermare la volontà popolare che l’acqua sia un bene comune. Abbiamo un territorio e un ambiente da salvaguardare contro il rigassificatore e la dignità degli operai della Fincantieri da difendere. Soprattutto, dobbiamo connettere i precari – noi stessi – e organizzarci per ottenere diritti e qualità della vita. Abbiamo troppo da conquistare per avere paura di chi ha attaccato quel bene comune che sono le 500.000 persone scese in piazza sabato 15 ottobre.

Questo perché quel corteo è stato attaccato. Il nostro spazio politico è stato attaccato. Noi siamo stati attaccati. Prima l’ha fatto qualche sparuto gruppi di esteti della rivolta e poi un nutrito plotone di polizia.

Vorremmo essere chiari e netti nei confronti di questi due intrusi.
Legalità e illegalità, violenza e non-violenza, buoni e cattivi non ci interessano. Valutiamo la legittimità di una pratica politica – anche quando questa comprende l’utilizzo della forza – dalla sua capacità di aprire spazi pubblici, di portare alla luce e rendere maggioritario un discorso politico, di creare egemonia nell’opinione pubblica, di allargare il consenso dietro pratiche di piazza radicali e inclusive.

Il risultato delle azioni di questi esteti è stato l’esatto contrario, per questo con costoro non abbiamo nulla a che fare. Noi non abbiamo nemici nel movimento. Qualcuno di nero vestito però sabato ci ha ritenuto tali, attaccandoci. Non siamo abituati a porre l’altra guancia, con nessuno. Ancora meno con chi ha offerto copertura politica agli “utili idioti”, facendogli fare il lavoro sporco per poi gestirlo come proprio, evocando fantomatiche insurrezioni infarcite d’ideologia, cioè di falsa rappresentazione della realtà.

E’ necessario però distinguere tra le azioni contro il corteo avvenute in Via Cavour agite da poche centinai di persone, da una resistenza di migliaia di persone che si è sviluppata in Piazza San Giovanni e in tutte le strade limitrofe. Abbiamo visto un corteo essere spaccato in tre parti e caricato selvaggiamente. Abbiamo visto i blindati lanciati a folle velocità contro i nostri corpi. Abbiamo visto lacrimogeni sparati ad altezza uomo e idranti sulla folla. Contro tutto questo la resistenza è un diritto, e per noi un dovere. Davanti a tutto questo il casco ti salva la vita.

Eppure, con la stessa chiarezza, diciamo che Piazza San Giovanni per onestà politica e intellettuale, non può essere paragonata con la piazza del popolo del 14 dicembre o con la Val Susa. Chi fa paragoni con la Grecia, con Londra o con le rivolte arabe, è semplicemente avulso dalla realtà.

Gli esteti della rivolta e le forze dell’ordine hanno oggettivamente compartecipato affinché quel corteo non potesse concludersi, affinché quella composizione sociale così eterogenea – anche per età ed esperienza di piazza – non potesse raggiungere il suo obbiettivo: manifestare.

Ora il Governo prende la palla al balzo e minaccia di restringere l’agibilità dei movimenti: la patrimoniale sui cortei – ma con che faccia?! – il daspo per gli attivisti politici, l’aumento di poteri discrezionali per le forze dell’ordine e la delazione di massa. E’ orribile come su quest’ultima e sul rispolvero della Legge Reale anche la sinistra legittimi il clima da caccia alle streghe.

Saremo chiari, la delazione di massa anche tramite i social network, è un’idea raccapricciante dei rapporti sociali e delle relazioni umane. Chi sostiene il “diritto all’infamia” sta dall’altra parte della nostra barricata.
Con altrettanta chiarezza diciamo che se il diritto di manifestare sarà costretto, noi disobbediremo. Con buona pace di Maroni, del suo Ministero e degli ospiti sgraditi che ci ha mandato in casa in cerca di armi, sapendo bene di non trovare nulla. Caro Ministro, qui la paura non è di casa!

PS:
Sembra che Repubblica abbia fatto un nuovo scoop: “E’ stato Er Pelliccia a uccidere Gheddafi”.

MEZZA CANAJA

Foto del 15 ottobre a Roma

Oltre gli scontri di Roma. Riflessioni sulla manifestazione del 15 ottobre
Comitato Acqua Bene Comune Senigallia

Il sospetto non è la nostra cultura! Da Roma a Senigallia per andare avanti!
Uniti Contro la Crisi Senigallia

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08/11/11 LA CRISI TI LASCIA IN MUTANDE? APPENDILE LUNGO IL CORSO

by on Oct.11, 2011, under Comunicati e Manifestazioni, Uniti contro la crisi senigallia

SENIGALLIA: LA CRISI TI LASCIA IN MUTANDE?
APPENDILE LUNGO IL CORSO!

Azione comunicativa per lanciare la manifestazione del 15 ottobre a Roma


Smutandata in centro storico a Senigallia. Nel pomeriggio di sabato 8 ottobre azione comunicativa del Mezza Canaja, Collettivo Studentesco e Uniti Contro La Crisi Senigallia nel centro storico della città.

All’azione hanno partecipato numerose persone, che hanno risposto all’invito “porta un paio di mutande o qualsiasi altro oggetto che possa simboleggiare la crisi nella tua vita quotidiana, stenderemo il tutto lungo Corso 2 Giugno”.

Punto di ritrovo Piazza Roma, dove passa la via principale della città, quella del passeggio senigalliese del sabato pomeriggio: lì gli attivisti hanno steso i “loro oggetti simbolo”. Appeso anche uno striscione, che recitava “la crisi ti lascia in mutande. 15 ottobre tutti a Roma”.

Mezza Canaja
Collettivo Studentesco
Uniti Contro La Crisi Senigallia

– Video smutandata Senigallia

Partenza da Senigallia per la manifestazione del 15 ottobre a Roma

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06/10/11 ANCONA: OCCUPATA LA SALA CONGRESSI DI CONFINDUSTRIA

by on Oct.06, 2011, under Comunicati e Manifestazioni

ANCONA: OCCUPATA LA SALA CONGRESSI DI CONFINDUSTRIA

Centri sociali e “No rigassificatori” verso il 15 ottobre. Interrotto il convegno “Rinnovabili: quale futuro?”, contestato l’ad di Api Nova Energia


Oggi oltre 50 attivisti appartenenti a centri sociali e al coordinamento “No rigassificatori” hanno interrotto e preso la parola nella seduta del primo pomeriggio dell’incontro “Le giornate dell’energia” organizzato da Confindustria Ancona.

L’evento si concludeva con il dibattito “Energie rinnovabili: quale futuro?” tra cui compariva come primo relatore l’amministratore delegato di API Nova energia Giancarlo Cogliati, a pochi mesi dall’approvazione del progetto ammazza-rinnovabili del rigassificatore a 13 Km dalla costa del capoluogo e a pochi giorni dall’uscita delle ricette anti crisi “5 punti per salvare l’Italia” del presidente di Confindustria Marcegaglia.

Proprio per questo i movimenti promotori della partecipazione dalle Marche alla giornata di indignazione globale del 15 ottobre a Roma hanno inteso portare in quella sede la ricetta contro la crisi avanzata dai movimenti locali e globali.

Durante l’irruzione all’interno della sala sono stati esposti due striscioni sul palco “No rigassificatore” e “Per riprenderci il futuro: energie rinnovabili, beni comuni, reddito garantito”.

Il blitz degli attivisti si è concluso con una serie di interventi dal palco, che hanno riscosso anche applausi dalla platea e da alcuni imprenditori operanti nel settore delle rinnovabili, che illustravano ciò che in realtà sta realizzando l’Api nel territorio: un impianto rigassificatore che porterà al massimo 20 nuovi occupati e che avrà una ricaduta gravissima sull’ecosistema circostante e su settori produttivi strategici del territorio come quello delle rinnovabili, della pesca e del turismo.

Il movimento “No rigassificatori” dimostra come l’uscita dalla crisi non sia un fatto scontato e unidirezionale come anche a livello più generale i 5 punti di Confindustria sembrano voler imporre ma che altre soluzioni sono possibili e in costruzione e si prendono il diritto di rendersi visibili anche in occasioni come questa:

  • energie rinnovabili e sostenibili in luogo delle fonti fossili, delle megacentrali e dei rigassificatori
  • reddito garantito in difesa della garanzia dei posti di lavoro
  • rifiuto di pagare il debito causato dalla speculazione finanziaria globale
  • difesa del welfare e dei beni comuni dalle privatizzazioni imposte dei servizi pubblici essenziali

Le proteste continueranno nei territori, fino alla grande manifestazione di Roma il 15 ottobre e oltre.

Per costruire al meglio la mobilitazione anche nelle Marche proprio questa sera, giovedì 6 ottobre alle ore 21.00 alla Casa delle Culture di Ancona si terrà un incontro pubblico convocato dopo l’assemblea nazionale di Uniti per l’Alternativa il 24 settembre scorso.

La crisi facciamola pagare a chi l’ha prodotta!
Costruiamo l’alternativa!
Tutti a Roma sabato 15 ottobre!

Le info sulla partenza dalle Marche

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06/10/11 ASSEMBLEA REGIONALE AD ANCONA VERSO IL 15 OTTOBRE

by on Oct.06, 2011, under Comunicati e Manifestazioni

manifestazione roma 15 ottobre

La crisi che stiamo pagando è doppia: da un lato sottrazione di ingenti risorse dai bilanci pubblici per la ricapitalizzazione delle banche e dall’altro politiche di austerità per risanare il debito pubblico che tale sottrazione produce. Anni di politiche neo-liberiste all’insegna delle privatizzazioni, delle speculazioni finanziarie, della devastazione ambientale lasciano sul terreno una realtà cruda e violenta: ricchezza e privilegi per i guru della finanza e dello sfruttamento globale, miseria senza diritti e senza prospettive per tutti gli altri.

L’economia prende in ostaggio la politica e la centralità del potere legislativo cede il passo a quello esecutivo.

Lo spostamento della sovranità verso luoghi transnazionali come la BCE trasforma i governi in meri esecutori di decisioni prese in sedi non elette e fuori da ogni controllo democratico. L’introduzione nelle Costituzioni europee dell’obbligo del pareggio di bilancio è una cessione di sovranità di proporzioni storiche con la quale si afferma che al centro del diritto non devono esserci né le persone né i popoli ma i mercati finanziari.

L’Italia dentro questo scenario ha l’aggravante del Governo Berlusconi e di un modello politico-economico che ha fatto della cancellazione dei diritti dei lavoratori e della mercificazione dei corpi il proprio tratto distintivo.

Questo non può essere il nostro mondo. I tatticismi del centro-sinistra, con il tentativo di estendere a livello nazionale la sperimentazione marchigiana dell’asse di governo Pd-Udc, ed il chiaro impegno di voler obbedire agli ordini della BCE, non può essere la nostra prospettiva. Il “Manifesto per l’Italia” di Confindustria, già rivolto al successore di Berlusconi, non può essere Il nostro futuro.

Costruire un’alternativa che restituisca diritti, dignità, lavoro, reddito, sovranità è una possibilità concreta ed urgente di cui dobbiamo farci carico in prima persona.  A partire dalle Marche dove la crisi, come ovunque, distrugge posti di lavoro, impatta sui territori con opere devastanti per l’ambiente e per la salute dei cittadini, fa aumentare la precarietà tra i giovani provocando uno stato d’emergenza che colpisce anche gli immigrati con politiche dei respingimenti, come dimostra la drammatica quotidianità al Porto di Ancona.

Il 15 ottobre una mobilitazione che si ritrova dietro lo slogan comune “«United for global change», porterà l’indignazione nelle capitali euro-mediterranee e che in Italia si dispiegherà in una grande manifestazione a Roma.

Una data fondamentale dalla quale iniziare a costruire un’alternativa politica fondata sui beni comuni, sulla difesa e l’estensione del contratto nazionale di lavoro e dei diritti sanciti dallo Statuto dei lavoratori, su una radicale riforma del welfare a partire dal reddito minimo garantito e dalla difesa dei servizi pubblici locali contro ogni tentativo di privatizzazione. Ma anche una data da cui possa partire una mobilitazione permanente nei singoli territori che sappia dimettere dal basso il Governo Berlusconi.

Il 15 ottobre deve essere qualcosa di più di una manifestazione e qualcosa di più di un giorno: deve essere un percorso che vive nei nostri territori e che giunge al 15 ottobre per oltrepassarlo.
Perché vogliamo che il 15 ottobre sia da subito anche l’occasione per una riflessione profonda tra soggetti e soggettività politiche, sindacali e sociali che abbia al centro la problematica della costruzione di un nuovo spazio pubblico che sia motore di mobilitazione, inclusivo e non autosufficiente, ma anche luogo di costruzione dal basso di un’alternativa reale.

Giovedì 6 ottobre alle ore 21 alla Casa delle Culture di Ancona si terrà un’assemblea per preparare al meglio la partecipazione alla manifestazione del 15 a Roma e iniziare a confrontarsi su un percorso di mobilitazione che ci veda protagonisti nei nostri territori.

Promotori

Francesca Alberti, Enza Amici, Alfredo Antomarini, David Bastioli, Paolo Battisti, Margherita Barocci, Oskar Barrile, Nadia Bertini, Marco Bocci, Carlo Brunelli, Danilo Burattini, Janita Biondi, Loris Calcina, Luca Canonici, Giancarlo Centanni, Christofer Ceresi, Gabriella Ciarlatini, Giuseppe Ciarrocchi, Tommaso Cingolani, Evasio Ciocci, Paolo Cognini, Francesco Coltorti, Massimo Corinaldesi, Stefano Crispiani, David Cristofaro, Susanna Ciumelli, Daniele Dubbini, Ilaria Fava, Roberto Frey, Maurizio Foglia, Alessio Giorgetti, Andrea Giorgi, Valentina Giuliodori,  Fausto Gullini, Nicola Mancini, Roberto Mancini, Milvia Marzioni, Edoardo Mentrasti, Rossana Montecchiani,  Daniele Mori, Ennio Pattarin, Marcello Pesarini, Tiziano Polidori, Giuseppe Postacchini, Pierpaolo Pullini, Fabrizio Recanatesi (Reka), Emanuele Rossi, Cinzia Ruggeri, Sergio Ruggeri, Sergio Sinigaglia, Andrea Spedicato, Emanuele Tartuferi, Valeria Tizzoni, Sergio Zampini.

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