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17-24/11 – 01/12 CINEMARVULTùRA

by on Nov.17, 2011, under Arvultùra, General

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08/04/11 PRESENTAZIONE LIBRO IL REGIME DEI PADRONI DI E CON GIORGIO CREMASCHI

by on Apr.14, 2011, under General, Serate e Dibattiti

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24/03/11 L’AQUILA: CRONACA DI UNA SPECULAZIONE ANNUNCIATA. INCONTRO PUBBLICO

by on Mar.17, 2011, under General

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19/02/11 DIMETTIAMO BERLUSCONI – MANIFESTA/AZIONE A SENIGALLIA

by on Feb.10, 2011, under General

Berlusconi dimettiti! E poi? Fini? Casini? Tremonti? Letta? Montezemolo? Bersani e Bossi a braccetto?
Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Non cambia perché le politiche contro i lavoratori di Marchionne, quelle contro la scuola della Gelmini e la privatizzazione dei beni comuni come l’acqua sono ampiamente condivise da tutti i soggetti sopra nominati.

Ciò che è condiviso è il berlusconismo, in altre parole una concezione della politica e delle relazioni economico-sociali fondate sull’individuo proprietario, sul possesso e sul profitto ad ogni costo.
Il berlusconismo propone una pratica di privatizzazione che va dalla politica al corpo delle donne, passando per il lavoro, l’istruzione, il territorio e le istituzioni pubbliche.
Il berlusconismo è un potere neofeudale fondato sulle clientele, sugli oligopoli e sulla rendita.

L’uscita dal belusconismo non coincide necessariamente con la caduta di Berlusconi.

A Berlusconi non si possono chiedere le dimissioni. Berlusconi va dimesso!

Dimetterlo vuol dire produrre una frattura sociale, un atto di dignità e d’indignazione pubblica, anzi, comune!
Vuol dire non delegare il cambiamento agli inciuci di palazzo, alla compravendita di parlamentari e alle politiche da Gattopardo.
Vuol dire costruire e condividere un nuovo lessico della politica, affermare il lavoro, la formazione e l’acqua come beni comuni.
Vuol dire praticare una nuova narrazione della società e delle sue relazioni. In poche parole, riprendersi il futuro!

Tutto questo non accadrà né grazie a Futuro e Libertà o all’UDC, né grazie alla Lega o alla classe dirigente del PD.

Dimetterlo vuol dire dimetterli tutti! Que se vayan todos! Lo urlava l’Argentina, oggi ce lo insegnano le rivolte che stanno decapitando i tiranni arabi. Lo abbiamo urlato anche noi a Roma il 14 dicembre 2010!

E’ ora che questa voce si levi ovunque, non solo dalle metropoli italiane, ma anche dalle province dell’impero: anche da Senigallia.

Da circa due mesi in città esiste uno “spazio comune” chiamato “Uniti Contro la Crisi – Senigallia” aperto a tutte/tutti coloro che vogliono condividere ragionamenti e pratiche di lotta per costruire un’alternativa sociale e politica per questo paese, partendo dal nostro territorio.

“Uniti Contro la Crisi – Senigallia” è una rete di collettivi, associazioni, sindacati e centri sociali, ma soprattutto di singole persone (studenti medi e universitari, precari, insegnanti, operai, elettricisti, idraulici, operatori sanitari, commessi, magazzinieri, camerieri ecc.).

Se sei stanco di stare a guardare, di provare rabbia che si tramuta in frustrazione individuale. Se pensi che sia ora di mettersi in gioco, di buttare il proprio corpo nella lotta, ti aspettiamo sabato 19 febbraio 2011 a Senigallia alle ore 17.00 in Piazza Roma: manifestazione.
Dimettiamolo!!! Non delegare, partecipa!

Contattaci: senigalliacontrolacrisi@yahoo.it

Uniti Contro la Crisi Senigallia

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18/02/11 CENA SOCIALE – MENU PESCE E VEGETARIANO

by on Feb.03, 2011, under General

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14/12/10 NOI LA FIDUCIA NON VE LA DIAMO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE ROMA

by on Dec.08, 2010, under General

UNITI CONTRO LA CRISI
NOI LA FIDUCIA NON VE LA DIAMO
ROMA 14 DICEMBRE 2010 MANIFESTAZIONE NAZIONALE


Il 14 Dicembre ’10 tutti a Roma sotto a Montecitorio… Noi la fiducia non ve la diamo!
La Fiom e i Centri Sociali delle Marche organizzano la partecipazione. [Volantino]

Per informazioni e prenotazioni pullman
partenza da Senigallia – tel  333.1295984 / email  mezzacanaja@yahoo.it
partenza da altre città delle Marche


L’APPELLO NAZIONALE DELLA MANIFESTAZIONE

Uniticontrolacrisi lancia una mobilitazione generale a Roma davanti a Montecitorio per il 14 dicembre, giorno nel quale sarà votata la fiducia al Governo Berlusconi.

Rivolgiamo un appello a tutte le realtà sociali che si stanno mobilitando contro la gravissima situazione provocata dalle politiche governative che con la scusa della crisi stanno distruggendo diritti e territorio. Il 14 dicembre deve essere un giorno in cui la parola passi alle migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici cassaintegrati e licenziati, agli studenti, ricercatori ed insegnanti che subiscono i tagli della Gelmini, alle popolazioni della Campania sommerse dai rifiuti e agli alluvionati del nord sommersi dalle cementificazioni che provocano i disastri. [continua a leggere...]


Prossimi appuntamenti:

UNITI CONTRO LA CRISI
16 DICEMBRE 2010 al Centro Sociale TNT, via Politi, Jesi
TAVOLA ROTONDA

Relatori:
– Maurizio LANDINI Segretario Generale Nazionale Fiom
– Paolo COGNINI Centri Sociali Marche
– Giuseppe CIARROCCHI Segretario Fiom Marche
– Evasio CIOCCI Coord. Marchigiano Movimenti per l’Acqua
Coordina:
– Sergio SINIGAGLIA Giornalista de Il Manifesto

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20/11/10 L’AQUILA CHIAMA ITALIA! SENIGALLIA RISPONDE: TUTTI UNITI CONTRO LA CRISI. REPORTAGE DALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE

by on Nov.23, 2010, under General

Sabato 20 novembre il Mezza Canaja ha organizzato due pullman che da Senigallia sono andati a L’Aquila, alla Manifestazione Nazionale L’Aquila chiama Italia. La testimonianza di uno dei partecipanti senigalliesi al corteo, Simone “Quilly” Tranquilli:

20 novembre 2010 – Viaggio a L’Aquila
Venticinquemila persone per la città fantasma a protestare contro la ricostruzione mai partita

Puoi leggere mille articoli di giornale o guardare cento servizi del “nostro inviato” da l’Aquila, ma finchè a l’Aquila non ci vai con le tue gambe non puoi capire quel che è successo nella notte del 6 Aprile 2009.

L’Aquila è una città con un Centro Storico stupendo.
Una città unica nel Medioevo italiano, divisa in quattro quartieri, con una magnificienza, un patrimonio artistico e culturale che forse sono secondi solo a Firenze o a Roma a nostro avviso.
L’Aquila è quasi metropoli per essere in mezzo ai monti più alti della penisola non alpina, che unisce in se tutte le criticità di una grande città con quelle della posizione ostica in mezzo ai giganti di roccia.
Se non ci metti piede a L’Aquila, quello che è stato non lo capisci.
Noi c’eravamo.
Io Paolo, Nicola e tanti altri ci siamo andati per aderire ad una dimostrazione che il popolo aquilano e i vari comitati post-sisma hanno indetto per urlare all’Italia che la terra non ha smesso metaforicamente di tremare e che la ricostruzione non è mai praticamente iniziata.

Manifestazione a L’Aquila del 20 novembre 2010Siamo arrivati all’Aquila e abbiamo camminato sotto litri d’acqua, fianco a fianco con i piemontesi della No-Tav, con i parenti delle vittime di Viareggio bruciati vivi dall’esplosione di un treno, con le mamme vulcaniche di Terzigno, con i messinesi del No-Ponte e con tutti coloro che non vogliono essere carne da macello e pretendono che la politica non si dimentichi di loro e soprattutto vogliono giustizia perchè chi li ha privati dei loro cari o ha distrutto i loro territori paghi.

Siamo arrivai sotto il ponte del Belvedere e non ce l’abbiamo fatta a proseguire dritto.
Venticinquemila persone fradicie hanno svoltato a sinistra per la città fantasma passando sotto il lungo striscione con su scritto “Riprendiamoci la città”.

E appena si è varcato il ponte ci siamo trovati dentro al silenzio assordante e grondante morte di quel centro storico meraviglioso ferito senza scampo.
Una ferita che difficilmente si rimarginerà.

Non è ricostruire una chiesa o una frazione.
Qui c’è da ricostruire l’identità e la storia di un popolo.

Manifestazione a L’Aquila del 20 novembre 2010Abbiamo girato tra quei palazzi e quelle chiese medievali e nonostante fossimo una marea non volava una mosca.
Come se tutti avessero pudore e rispetto per quelle case martoriate, per quegli edifici spaccati e aperti.
Come quando si cammina in un cimitero e si cerca il silenzio in segno di rispetto.
Poi la piazza, i discorsi dei manifestanti.

Poi la Casa dello Studente. Un palazzo di cinque piani che si è accartocciato su se stesso lasciando sepolti otto ragazzi di poco più di vent’anni.
Mancava un pilastro e al posto del cemento c’era la sabbia.
Per risparmiare. Per rubare.

Poi il viaggio di ritorno con gli amici del Mezza Canaja.
E l’arrivo a Senigallia.
Questo pomeriggio all’Aquila ci ha insegnato molto.
E questa città sfregiata ci è rimasta nel cuore.

IMMOTA MANENT L’AQUILA

FOTO DELLA MANIFESTAZIONE


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14/10/10 VERSO IL 16…UNITI CONTRO LA CRISI!!

by on Oct.14, 2010, under General

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09/10/10 UNITI CONTRO LA CRISI: SIT-IN. Video interventi

by on Oct.11, 2010, under Collettivo Studentesco Zenit, Comunicati e Manifestazioni, General

UNITI CONTRO LA CRISI:SIT IN

VERSO IL CORTEO DEL 16 A ROMA

Il pomeriggio di sabato 9 ottobre si è svolto il sit-in del Mezza Canaja e della FIOM Marche, verso il corteo del 16 ottobre a Roma. Numerose le persone che si sono fermate a ascoltare gli interventi dei promotori che organizzano gli autobus e tante anche le adesioni per la trasferta a Roma raccolte durante il pomeriggio.

“Uniti Contro la Crisi – 16 ottobre Roma Corteo Nazionale”: con questo motto si sono susseguiti gli interventi, tra cui quello di Giuseppe Ciarrocchi, segretario FIOM Marche, e i delegati RSU Fiom delle fabbriche senigalliesi e marchigiane, Marzio Giorgini e Quebec Bamba, e gli studenti del COllettivo ZEnit.

Il presidio si è concluso con un volantinaggio nel centro città.

Uniti contro la crisi, perché la crisi che viviamo è frutto delle scelte di chi comanda ed allo stesso tempo è la condizione comune da cui tutti partiamo per costruire qualcosa di diverso, migliore. La sfida è creare un piano comune finalizzato ad una buona occupazione, ad un reddito di cittadinanza, ad un’ecologia non astratta, ma utile a progettare un nuovo modo di produrre e vivere. La sfida è provare a vincere la scommessa.

Mezza Canaja

Galleria Fotografica

VIDEO INTERVENTI

Introduzione: Marianna – Mezza Canaja

Intervento Quebec Bamba, delegato FIOM metalmeccanico

Intervento Marzio Giorgini, delegato FIOM Ciare Speacker Senigallia

Intervento Giuseppe Ciarrocchi, Segretario FIOM Marche

Intervento Alessandro Mezza Canaja

Intervento Collettivo Studentesco Zenit

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22/09/10 L’AUTORITÀ GIUDIZIARIA METTE SOTTO SEQUESTRO IL CSOA MEZZA CANAJA

by on Sep.22, 2010, under Ambasciata dei diritti, Cirko Canaja, Collettivo Studentesco Zenit, Comunicati e Manifestazioni, Drugstore - bottega antipro, Femme Canaja, Feste, General, Serate e Dibattiti

L’autorità giudiziaria mette sotto sequestro il csoa mezza canaja

IL GIUDICE, IL SINDACO E LO SPAZIO DELLA POLITICA

Sequestro mezza canaja

Nella mattina di mercoledì 22 settembre l’autorità giudiziaria di Ancona ha posto sotto sequestro la fabbrica ex-ragno che il Mezza Canaja occupa da dieci mesi.

La messa dei sigilli è la conclusione di un’articolata operazione giudiziaria che è cominciata lo scorso 24 giugno con la notifica a tredici attivisti del centro sociale di altrettante denunce con l’accusa di occupazione, scasso e istigazione a delinquere. In verità, compare anche un altro denunciato, ovvero il direttore responsabile del Corriere Adriatico per aver pubblicato le motivazioni dell’occupazione. Altro che bavaglio, questa è intimidazione bella e buona verso chi svolge il proprio lavoro.

Le denunce firmate dal Procuratore della Repubblica Giovanna Lebboroni hanno fornito su un piatto d’argento al Giudice per le Indagini Preliminari la motivazione per mettere sotto sequestro lo spazio. Ricordiamo, uno spazio abbandonato da circa vent’anni, di proprietà della società “SO. DE. CO. REAL ESTATE S.R.L.”, una delle scatole cinesi della “Unione Fiduciaria s.p.a.”. In pratica, uno stabile in mano alla grande rendita finanziaria e speculativa.

La pratica della messa dei sigilli, del sequestro preventivo, per sgomberare gli spazi occupati è ormai un dispositivo repressivo da anni ampiamente usato in tutta Italia. L’azione giudiziaria occupa lo spazio della politica, si sostituisce a essa, eliminando di fatto ogni possibilità di mediazione, di trattativa, d’incontro, di confronto, di dialogo e di dialettica tra la dimensione sociale dei movimenti e quella politica delle istituzioni.

L’azione giudiziaria si dà quindi come atto di violenza pura.

La strategia politica della seconda Amministrazione Angeloni – quella con i Verdi al governo – verso il Mezza Canaja è stata essenzialmente quella di aprire una trattativa che avesse, di fatto, come unico obiettivo la demolizione delle ex-colonie Enel, utilizzando il ricatto della penale per evitare ogni tipo di resistenza. La strategia dell’Amministrazione Mangialardi – quella con i Verdi, PdCI e SEL al governo – è stata invece quella di ignorare pubblicamente il problema, di far finta di niente.

Nonostante sei anni di precarietà, tre occupazioni e continue tensioni, il Mezza Canaja – piaccia o non piaccia – si è però radicato nel tessuto sociale di questa città, assumendo, di fatto, il ruolo di un’organizzazione politica riconosciuta e partecipe alla vita civica e pubblica di Senigallia.

E’ ora che chi governa questa città si assuma la responsabilità politica di dire a tutti i suoi cittadini se il Mezza Canaja è una risorsa – un bene comune – per Senigallia o se invece è un problema. Il primo caso implica una gestione politica, il secondo una da ordine pubblico. Scorciatoie burocratico-amministrative fondate sul dare un colpo al cerchio – far star calmi noi – e uno alla botte – non fare scelte politiche pubbliche – non sono più praticabili. Oggi, o la politica ha la volontà di trovare una soluzione pubblica, credibile e stabile, partendo da un accordo condiviso tra parti diverse e con diversi interessi, oppure, accetta la criminalizzazione dei movimenti, perché questo è ciò che nemmeno troppo sottotraccia, emerge dall’azione giudiziaria.

Lunedì 27 settembre incontreremo il Sindaco Maurizio Mangialardi per proporgli una “soluzione politica”. Soltanto una volta ascoltate e pesate le sue parole, decideremo se e come reagire allo sgombero, se è il tempo del confronto o dello scontro.

Mezza Canaja

RADIO ONDA D’URTO – Intervista a Nicola Mancini
http://www.radiondadurto.org/agenzia/2010-09-22-14-42_red_nicola-mezza-canaja.mp3

TG3 – Servizio
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-dd6088d8-c60f-4678-8768-fa55293e44d2-popup.html

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