CSOAMezzaCanaja

Comunicati e Manifestazioni

16/05/09 MANIFESTAZIONE A JESI: CONTRO LA CHIUSURA DEL CSOA TNT

by on May.06, 2009, under Comunicati e Manifestazioni

 

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JESI – 16 MAGGIO 2009

MANIFESTAZIONE

CONTRO LA CHIUSURA DEL TNT

A DIFESA DI TUTTI GLI
SPAZI SOCIALI

APPELLO ALLA
MANIFESTAZIONE

Ci sono
fatti nella storia che per una serie di circostanze assumono un carattere
simbolico.

La
volontà di chiudere il Centro Sociale Autogestito TNT di Jesi è uno di questi.

Il
governo delle destre opera veloce a colpi di decreti legge e in nome della
sicurezza mette i militari nelle strade delle nostre città, impedisce i cortei
nei centri cittadini, accresce i poteri dei Prefetti, infonde la paura, adotta
leggi razziste, alimenta l’ignoranza tagliando fondi e personale alla scuola
pubblica, spinge i Sindaci ad adottare ordinanze che regolamentano la nostra
quotidianità, controlla tutti i mezzi di comunicazione e di informazione, …..

La
crisi, prodotta dai grandi potentati della Finanza mondiale e dalla cattiva
gestione dei fondi pubblici che troppo spesso vanno a finire nelle tasche degli
speculatori, viene fatta ripagare tutta ai lavoratori, ai precari, a chi è più
in difficoltà.

Lo
slogan adottato da tutti è quello della “legalità”, ma grazie ad un gioco
perverso in nome della legalità si restringono sempre più le libertà e i
diritti fondamentali delle persone.

In
tutto questo i Centri Sociali rappresentano oggi molto più che spazi di
aggregazione e produzione di cultura alternativa.

I
Centri sociali sono luoghi di autorganizzazione, di cooperazione sociale, di
costruzione del comune, frontiere di difesa dei diritti, veri e propri presidi
della Democrazia.

Una
Democrazia viva, che produce conflitto salutare, pensiero e pratica critica,
sperimentazione di nuove forme di comunità resistenti, laboratori di
partecipazione attiva e collettiva alla vita della città.

I
Centri sociali sono alternativa di vita, luoghi di innovazione e costruzione di
nuove relazioni sociali.

Ogni
Centro Sociale è un transito di chi cerca libertà oltre i recinti, è l’incrocio
delle lotte e dei sogni, è lo spazio di aggregazione e di mobilitazione di
desideri e aspettative, è una macchina che autogestisce e autoproduce.

Oggi i
Centri Sociali sono spazi scomodi, sono spazi in pericolo.

Il
tentativo di chiudere il TNT non ha solo un significato locale, ma è un
simbolo dell’attacco frontale che tutti gli spazi e movimenti sociali stanno
subendo : Falconara(csa Kontatto), Senigallia(csa Mezza Canaja),
Civitanova(Jolly Roger), Fabriano(Luigi Fabbri), Pergola(la Squola)… come nel
resto d’Italia.

Oggi,
in linea con la tendenza generale, per tentare di chiudere il TNT si usa l’arma
della Magistratura.

Ciò che
sta avvenendo è paradigmatico di un periodo in cui ogni traccia di pensiero
critico va eliminata, ogni resistenza va repressa con la forza, ogni dimensione
collettiva di partecipazione va riportata all’individualismo e alla passività,
ogni insicurezza va tranquillizzata col carcere e il manganello.

tutto va riportato a norma, ma
quale è la normalità?

IO NON SONO A NORMA.

PER IL DIRITTO DI
RESISTENZA.

LIBERTA’ CONTRO LA CRISI!

TNT VIVE!

 

IO NON
SONO A NORMA

i migranti lasciati
morire in mezzo al mare: sono a norma

finanziare le banche che
hanno prodotto la crisi usando i nostri soldi : è a norma

lavorare da precario e
in affitto: è a norma

mettere i militari nelle
strade delle nostre città: è a norma

vietare le
manifestazioni il Sabato e la
Domenica: è a norma

controllare tutti i
mezzi di comunicazione: è a norma

tagliare i fondi della
scuola pubblica: è a norma

curare l’insicurezza col
manganello : è a norma

manifestare sotto i
simboli delle svastiche: è a norma

ma c’è
ancora chi non è a norma : per questo deve resistere!

·        
ogni tentativo di eliminarci, ci ha reso più forti

·        
ogni volta che hanno tentato di toglierci lo spazio, non ci sono
riusciti

·        
ogni volta che hanno provato a tapparci la bocca, abbiamo gridato più
forte

 

JESI – SABATO 16 MAGGIO 2009 – MANIFESTAZIONE

ORE 16.00 CONCENTRAMENTO AL CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO
“TNT”

VIA POLITI (200
metri
dalla Stazione dei treni)

ore 20.00, al termine
del corteo

CONCERTO LIVE

PIAZZA DELLE MONNIGHETTE
(VICINO PIAZZA DELLA REPUBBLICA)

 

Assemblea permanente a difesa del
“TNT”

 

 

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30/04/09 PRESIDIO SOTTO AL PROVVEDITORATO IN ANCONA DEL COORDINAMENTO REGIONALE DIFESA SCUOLA PUBBLICA DELLE MARCHE

by on Apr.29, 2009, under Collettivo Studentesco Zenit, Comunicati e Manifestazioni

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18/04/09 CHE LA PAURA CAMBI FRONTE! COMUNICATO POST CORTEO

by on Apr.21, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni

CHE LA PAURA CAMBI FRONTE! 

“Le cose su cui si fonda la forza dello Stato sono
l’illusione, la presunzione d’assenza di una resistenza e la passività”.

(Toni Negri – “Il Ritorno”)

Dopo sabato
sono in molti ad avere meno paura. Lo abbiamo letto negli sguardi pieni di
gioia e rabbia dei migranti, ma anche di molti ragazzi della nostra città che
si sono uniti al corteo. Per la prima volta non erano soli, isolati, obbligati
al silenzio dalle perquisizioni che diventano intimidazioni, vessazioni o
violenza. Sabato hanno potuto guardare le forze dell’ordine in faccia e dire
che fatti come il pestaggio accaduto il 3 aprile non passeranno più sotto
silenzio. Sabato, fosse anche per qualche minuto, la paura ha cambiato fronte.

La paura,
oggi, è uno strumento di governo. Ha paura l’operaio della grande fabbrica in
vista della prossima decentralizzazione. Ha paura il lavoratore della piccola
azienda di servizi che deve cambiare gestione. Ha paura il giovane precario del
call-center o la giovane lavoratrice di un centro commerciale a causa del
salario troppo basso e in ansia per il rinnovo del contratto. Ha paura
l’insegnate pendolare con contratto annuale. Ha paura la giovane laureata che
non trova spazio nel mercato del lavoro, abita ancora in famiglia e tira su qualche
soldo facendo la cameriera o la baby sitter. Ha paura l’operaio a rischio di
vita nei cantieri edili in appalto. Ha paura lo studente che tra debiti,
crediti e parziali non sa se riuscirà a dare gli esami sufficienti a non perdere
la borsa di studio e quindi a non essere espulso dal sistema censitario
dell’università. Ha paura il migrante che, pur di mantenere il permesso di
soggiorno, è costretto a vivere in condizioni di schiavitù. Tutte queste figure
sociali sono accomunate dalla paura, la paura come sistema di sfruttamento,
come strumento coercitivo per mettere i corpi obbedientemente al lavoro.

Senza paura
non potrebbero governare la crisi e le tensioni sociali che esploderanno in
autunno, quando anche la cassa integrazione verrà meno.  Senza paura non potrebbero giustificare le
limitazioni di libertà e diritti.

L’emergenza
sicurezza si fonda sulla produzione di paura. Isolare le persone, chiuderle in
casa, in ufficio o in un supermarket a diffidare del vicino, soprattutto se migrante.
Distruggere ogni spazio di socialità reale e allora, chiudere i parchi,
eliminare panchine e fontane, installare telecamere, diminuire le illuminazioni
nelle vie, togliere bidoni e bagni pubblici, aumentare le forze dell’ordine,
trasformare chi beve una birra in un pericoloso alcolizzato e chi si fa una
canna in un contagioso drogato. Se non basta, via la patente, sequestro
dell’automobile, multe per migliaia di euro, lavori socialmente (in)utili, psicologi,
assistenti sociali, visite mediche, tribunali e carcere.

Nella nostra
città niente spiaggia nelle notti estive, se non in quelle comandate, e niente
musica dopo le una: più che un lungomare, un ospizio.

Le strade e
le piazze non si sono svuotate per la microcriminalità. Le strade e le piazze
erano già vuote ed è per questo che la microcriminalità si è insediata. Il
Rione Porto è insicuro perché è vuoto, non perché vi sono i migranti. Il Rione
Porto necessita di spazi sociali, culturali, economici e aggregativi che non
siano il fuoco di paglia di un evento folkloristico. Sono i residenti di quel
quartiere – migranti e italiani – che, valorizzando proprio l’aspetto
multiculturale, possono trasformare Via Carducci in qualcosa di unico a
Senigallia, reintegrandola così nel tessuto sociale cittadino. Solo ridando
vita, insieme, alle strade e alle piazze smetteremo di avere paura. Solo non
avendo più paura saremo veramente sicuri. Sicuri d’essere liberi.
 

 

CSOA Mezza Canaja

Coordinamento Migranti
Terza Italia

Ambasciata dei Diritti
Senigallia

 

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Cronaca del corteo

Galleria Fotografica

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Video del corteo

Comunicati di indizione
del corteo:


-  Per
la libertà rompiamo i controlli
| Coordinamento Migranti Terza Italia
-  Il
18 aprile: diritti e dignità
| Ambasciata dei Diritti Senigallia
-  La
vostra sicurezza è la nostra prigionia
| Csoa Mezza Canaja

 

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18/04/09 IN CORTEO PER LA LIBERTA’: ASSEDIO ALLA CASERMA DEI CARABINIERI

by on Apr.20, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni

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Senigallia, 18/4/’09 – Libertà!
Rompiamo i controlli.

CRONACA DEL CORTEO

Sabato 18 aprile è stata una giornata di mobilitazione nazionale che da
Verona a Castel Volturno, passando per Bologna, Padova, Pisa, Brescia, Reggio
Emilia, Conegliano fino a Senigallia ha visto scendere in piazza migliaia di
persone contro il razzismo, la crisi, il pacchetto sicurezza e per la libertà,
la dignità e i diritti di tutte e tutti: italiani e migranti.

A Senigallia, dietro a due striscioni con scritto: “Libertà, rompiamo il controllo. Diritti e dignità per il Rione Porto
e “Che la paura cambi fronte”, un
corteo di 250 persone ha attraversato le principali vie del centro
storico.  Partito da Via Carducci il
corteo ha raggiunto Piazza Roma – principale piazza cittadina – bloccando più
volte il traffico nei principali snodi stradali, urlando in italiano e in arabo
le ragioni della protesta. In piazza Roma, sotto il Comune, davanti a
tantissimi cittadini, è stata letta la proposta di “riqualificazione dal basso”
del Rione Porto scritta dal Coordinamento Migranti Terza Italia.

Il corteo è poi ripartito verso la Caserma dei Carabinieri per denunciare un
pestaggio avvenuto nei pressi di Piazza Manni lo scorso 3 aprile, quando in
pieno pomeriggio quattro carabinieri hanno aggredito, ammanettato, umiliato e
pestato alcuni lavoratori ambulanti senegalesi, davanti agli occhi sbigottiti
di molte persone.

Durante il tragitto alcuni agenti in borghese e in divisa hanno provato
a farsi largo nel corteo, aggredendo un ragazzo diciassette alla quale è
seguita la risposta decisa e determinata dei manifestanti che hanno respinto la
provocazione degli agenti.

Altri momenti di tensione si sono avuti davanti alla caserma dei
carabinieri quando alcuni manifestanti hanno attaccato all’ingresso della
caserma uno striscione con scritto “Basta
con gli abusi in divisa: Vergogna!
” mentre altri chiudevano simbolicamente
i due lati della via con il nastro che si usa per segnalare il pericolo durante
i lavori stradali. Anche in questa situazione i manifestanti sono venuti a
contatto con le forze dell’ordine, che però non sono riuscite ad impedire lo
svolgimento delle azioni. Il corteo è poi ripartito verso Via Carducci, dove si
è sciolto.

Finito il corteo alcuni manifestanti sono stati seguiti dalle forze
dell’ordine fino a casa. D’estrema gravità, è quello che è accaduto ad una
coppia di ragazzi che, a corteo finito, mentre camminavano tranquillamente per
le vie del centro per fare spesa, si sono accorti di essere pedinati e ripresi
con una telecamera da tre agenti in borghese per poi, dopo poco, essere fermati
da una volante dalla quale sono scesi due poliziotti, uno dei quali
particolarmente nervoso e aggressivo.  Quando sono giunti nel posto – sotto il Comune
– altri manifestanti per capire cosa stava succedendo, il clima era molto teso.
Sono volati spintoni e insulti, finché un poliziotto ha aperto la fondina portando
la mano verso la pistola. A quel punto i manifestanti presenti hanno iniziato a
urlare spostandosi in Piazza Roma, attirando così l’attenzione delle persone
che passavano nei paraggi e questo, probabilmente, ha evitato che la pistola fosse
estratta.

La situazione di forte imbarazzo e difficoltà per le forze dell’ordine
ha permesso ai manifestanti di allontanarsi.

Un gesto gravissimo – fosse anche di un rambo in erba – che è
paradigmatico del clima repressivo e del senso d’impunità di cui le forze
dell’ordine sanno di godere in questo paese.

 

Galleria Fotografica

 

Comunicati di indizione del corteo:

-  Per la libertà rompiamo i
controlli
| Coordinamento Migranti Terza Italia
-  Il
18 aprile: diritti e dignità
| Ambasciata dei Diritti Senigallia
-  La
vostra sicurezza è la nostra prigionia
| Csoa Mezza Canaja

 

 

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18/04/09 LA VOSTRA SICUREZZA E’ LA NOSTRA PRIGIONIA – COMUNICATO DEL CSOA MEZZA CANAJA

by on Apr.16, 2009, under Comunicati e Manifestazioni

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LA VOSTRA SICUREZZA E’ LA
NOSTRA PRIGIONIA

“Se la
televisione sta sera hai rifiutato, minaccian rappresaglia schierando
l’appuntato”

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Sabato 18 aprile scendiamo in piazza per ribadire la nostra avversità
verso il “pacchetto sicurezza”, verso le sue modalità di attuazione e per
sottolineare ancora una volta l’idea che il Governo Berlusconi ha della
sicurezza: controllare e non tutelare.

Fatta eccezione per le solite figure improcessabili come quelle che
indossano la divisa o che ricoprono cariche istituzionali, siamo totalmente
immersi in una società del controllo che spia, giudica e categorizza ogni
cittadino, creando una morale di non accettazione della diversità, di ciò che
siamo e di ciò che vorremmo essere. Ogni giorno, infatti, assistiamo alla
creazione/produzione ad hoc di interscambiabili e fantomatici nemici pubblici
buoni per ogni occasione. Basti pensare alla disparità con cui i media trattano
i reati commessi da cittadini migranti rispetto a quelli italiani: la gogna
mediatica per i primi, una notizia in sordina e compassionevole per i secondi
anche quando si tratta dei medesimi crimini.

Uno dei più clamorosi esempi è la problematica degli stupri,
problematica diffusa e sicuramente non nuova, soprattutto alle migliaia di
donne che subiscono abusi da parte dei mariti all’interno delle mura domestiche
(il 69% degli stupri avviene in famiglia). Anche se ci vogliono convincere che
il nemico è il clandestino fanatico e squilibrato, molto spesso lo stupratore
indossa i panni di un marito, onesto lavoratore e cittadino italiano modello.

Sarebbe però un grave errore pensare che il problema del controllo
riguardi solo i migranti. Infatti, attraverso il pacchetto sicurezza ed altre
leggi repressive che mirano a disciplinare luoghi, modi e tempi della socializzazione
si mira a limitare la libertà delle scelte comportamentali di ognuno di noi. Lo
Stato sanziona pesantemente automobilisti, giudicandoli attraverso tabelle con
parametri irreali e inaccettabili. Conseguenza, 
la patente viene ritirata e la macchina sequestrata o soppressa, il
tutto, magari, per aver bevuto una birretta con gli amici. Allo stesso tempo,
mentre devastano la cultura della riduzione del danno ed annunciando la
tolleranza zero su ogni tipo di sostanza, ecco che la segretaria del gruppo parlamentare
della Lega Nord di Roma viene trovata a Lugano con 8 kg di cocaina importata dal
Brasile e diretta al mercato capitolino.

Altrettanto vale per i turni di lavoro, organizzati per evitare contatti
prolungati tra colleghi evitando così la possibilità per costoro di
organizzarsi e lottare per i propri diritti. Oppure, possiamo pensare a cose
più banali come i giardini pubblici, dove vengono man mano tolte panchine e
fontane, all’accesso alla spiaggia nelle notti estive, al coprifuoco serale per
chi fa o ascolta musica o alle poche aree verdi rimaste che vengono trasformate
in terreni edificabili, fonte di guadagno per i soliti speculatori edilizi.
Infine, pensiamo all’enorme potere assolutamente discrezionale che ogni agente
delle forze dell’ordine ha su tutto questo e su molto altro in materia sia
penale che amministrativa, e come questo venga usato, spesso e volentieri, come
ricatto o minaccia da scambiare con favori o vessazioni.

In questo scenario, dove la società è come un puzzle che si rompe e si
frammenta, ogni tassello se isolato perde valore e non riesce più a
incastrarsi/relazionarsi con gli altri.

La società isola, la solitudine genera paura che a sua volta produce
disillusione, rassegnazione, frustrazione e spesso silente accettazione di ogni
sopruso.

Sabato 18 aprile diciamo NO AL CONTROLLO, SI ALLA
LIBERTA’! 

Riprendiamoci i nostri spazi, la nostra socialità e
la nostra città!

Appuntamento ore 17:00 in via Carducci per
attraversare tutti insieme il quartiere che rappresenta il paradigma securitario
della nostra città.

CSOA
Mezza Canaja

 

         
Comunicato
del Coordinamento Migranti Terza Italia

         
Comunicato
dell’Ambasciata dei Diritti Senigallia

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18/04/09 MANIFESTAZIONE: LIBERTA’ – ROMPIAMO IL CONTROLLO – DIRITTI E DIGNITA’ PER IL RIONE PORTO – VIA CARDUCCI ORE 17

by on Apr.10, 2009, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni

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01/04/09 VIDEO MANIFESTAZIONE STUDENTESCA: VE LA FAREMO PAGARE!!!!

by on Apr.01, 2009, under Collettivo Studentesco Zenit, Comunicati e Manifestazioni

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– Cronaca, comunicato e
galleria fotografica

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27/03/09 MANIFESTAZIONE STUDENTESCA: LA CRISI E’ VOSTRA…VE LA FAREMO PAGARE! COLLETTIVO STUDENTESCO ZENIT – CONCENTRAMENTO ORE 8.30 ZONA CAMPUS

by on Mar.23, 2009, under Collettivo Studentesco Zenit, Comunicati e Manifestazioni

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VENERDI’ 27 MARZO – SCIOPERO STUDENTESCO

Per una scuola che rispecchi i bisogni e le necessità degli studenti:

venerdì 27 marzo torniamo a difendere la scuola pubblica e i nostri
diritti!

Contro il nuovo
criterio di attribuzione del VOTO IN
CONDOTTA
che è ormai legato in modo inaccettabile al rendimento scolastico
nelle materie, quindi alla media. Inoltre nei criteri di valutazione, viene
preso in considerazione tutto ciò che non è allineato alla volontà suprema dei
governanti, rendendo così gli studenti una categoria sempre più ricattabile e
impossibilitata a partecipare alla vita politica e a decidere del proprio
futuro.
 

CORSI DI RECUPERO per i debiti della prima
parte dell’anno scolastico che non sono stati garantiti in tutte le scuole
della durata prevista dal ministero o che addirittura non ci sono stati  per niente. E poi a giungo quando per un debito solo rischieremo la bocciatura ci
saranno questi corsi di recupero?
 

Contro gli ACCORPAMENTI e l’eliminazione di molti
indirizzi e corsi sperimentali che, come previsto dalla legge, si
verificheranno il prossimo anno in tutta Italia, limitando così la facoltà degli
studenti di scegliere tra indirizzi di studio differenti

 

Per il DIRITTO ALLA CULTURA E AL
SAPERE PER TUTTI
. Chiediamo per gli studenti prezzi più bassi sui libri di
testo, sconti sui libri, sui giornali e nei cinema. Noi 8 euro al cinema non li vogliamo più pagare!

Per  TRASPORTI
PIU’ EFFICIENTI
che combacino con gli orari scolastici degli studenti
pendolari e abbonamenti ad un prezzo accessibile! Perché questi problemi non si
risolvono con la SOCIAL
CARD o con la carta IO STUDIO.

CONCENTRAMENTO PER PARTIRE IN CORTEO ORE 8:30
DAVANTI AL PALAZZETTO DELLO SPORT AL CAMPUS SCOLASTISCO 

LA CRISI E’ VOSTRA…                                         …NOI VE LA FACCIAMO PAGARE

COLLETTIVO STUDENTESCO ZENIT

 

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