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06/02/10 CENA SOCIALE DEL COMITATO VERSUS COMPLANARE

by on Feb.04, 2010, under No complanare

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02/02/10 DIRITTO ALL’ABITARE | DOPO LO SFRATTO, UNA PICCOLA / GRANDE VITTORIA

by on Feb.02, 2010, under Comunicati e Manifestazioni

DIRITTO ALL’ABITARE

Dopo lo sfratto, una piccola/grandevittoria.

 

Il volto si rasserena, ne esce un timido sorriso:“Finalmente potrò dire ai miei figli che non finiremo a dormire per strada,né ora né fra quattro mesi”.

E’ questo il commento di Mabrouk Aquachri  dopo l’incontro avuto questa mattina con iservizi sociali. Un commento di speranza, forse di fiducia, dopo lo sfratto disabato scorso.

L’incontro è avvenuto tra Mabrouk – accompagnatoda una delegazione del Coord. Migranti Terza Italia e del CSOA Mezza Canaja – eil Dirigente Comunale Maurizio Mandolini. Insieme si è concordato un percorso atappe volto a tutelare il diritto di ogni persona ad avere un’abitazionedignitosa ed a mantenere integro il proprio nucleo familiare. Un percorso cheprevede una permanenza temporanea in una stanza del Trocadero fino al 15febbraio per poi trasferirsi in un appartamento sempre dello stesso hotel.Sempre a febbraio, l’avvio di un nuovo lavoro che dovrebbe permettere – anchegrazie ad alcuni ammortizzatori sociali, come il contributo affitti –  la possibilità di cercare, trovare e quindipagare l’affitto di una casa a prezzo di mercato.

Per questo lavoratore residente a Senigallia da15 anni e per la sua famiglia è un sollievo, una prospettiva. Per noi unpiccolo – ma non meno grande – successo di un’altra lotta per il diritto allacasa. Consapevoli che gli impegni vanno mantenuti – e su questo vigileremoaccuratamente – e che al termine di dieci anni di Giunta Angeloni, ancora, difatto, non vi è nessuna soluzione strutturale al problema abitativo in città, nésul fronte dell’edilizia popolare né su quello dell’accessibilità agli affitti.E in tempo di crisi e quindi di sfratti, la lingua batte dove il dente duole.

 

CSOA Mezza Canaja

Ambasciata dei Diritti Senigallia

Coordinamento Migranti Terza Italia

 

      30/01/09 Un altro sfratto, un’altra mobilitazione

 

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30/01/10 UN ALTRO SFRATTO, UN’ALTRA MOBILITAZIONE

by on Jan.30, 2010, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni

UN ALTRO SFRATTO, UN’ALTRA MOBILITAZIONE

Oggi una trentina di militanti del csoaMezza Canaja e del Coordinamento migranti Terza Italia hanno promosso unpresidio di denuncia sull’ennesima crisi abitativa.

Giunti alle dieci in via Tagliamento, zonastadio, i movimenti sociali si sono uniti alla protesta di una famigliatunisina, abitante a Senigallia da quindici anni, che ieri  ha subìto uno sfratto per finita locazione,con la concessione di tre giorni, da parte dell’ufficiale giudiziario, pertrasferire i propri beni ed effetti personali.

La condizione è quella di un padre conl’80% di invalidità civile, madre iscritta alle liste di collocamento, due figliminori di sette e dieci anni e con l’ unico reddito quello di 450 euro dellapensione del padre; l’ affitto richiesto è di 450 euro.

La famiglia, appena venuta a conoscenzadello sfratto, aveva cercato di rivolgersi al mercato immobiliare senzaottenere alcuna soluzione, impossibilitata ad esaudire le garanzie richiestedalle agenzie.

Il risultato paradossale è quello di unnucleo familiare che  dopo aver semprepagato il canone di locazione intaccando anche i risparmi,  si trova gettato in mezzo alla strada.

Andando per ordine ci teniamo asottolineare anzitutto il comportamento inqualificabile dei servizi sociali cheancora una volta hanno estorto a degli sfrattati il consenso al trasferimento eall’abbandono della casa sotto la minaccia dell’allontanamento dei figli.

Non è la prima volta che si verifica unaccaduto del genere; in più di un picchetto ci è capitato di denunciare questocomportamento assolutamente vergognoso da parte dei servizi sociali di questacittà; per questo ci sembra opportuno iniziare a vigilare contro uncomportamento di sistematico ed ignobile ricatto che coinvolge famiglie di sfrattatiitaliani e migranti, in una città teoricamente governata da una giunta dicentro sinistra.

La proposta degli stessi uffici è quella diun affitto diviso a metà tra comune e famiglia per quattro mesi all’hotelTrocadero e poi il nulla. L’ennesima proposta emergenziale che concede un tettoper qualche mese – chiaramente dietro compenso –  e che non garantisce nessuna forma di dignitàa chi si trova in difficoltà.

Chiediamo il blocco immediato dello sfrattoe che il comune si proponga come soggetto terzo di garanzia per un affittoproporzionale alle risorse della famiglia.

Quello che sin da ora deve essere chiaro èche non sarà considerata accettabile nessuna soluzione che non contempli unaprospettiva di lunga durata.

La lotta per il diritto ad una casa – diquesta famiglia  e di tutte le altresotto sfratto – proseguirà fino a quando in questa città, al di là dei proclamielettorali di chi amministra, non verrà riconosciuta piena dignità e giustiziaa quanti oggi vivono le condizioni di precarietà, sfruttamento edemarginazione.

  

CsoaMezza Canaja 

Coordinamentomigranti Terza Italia   

Ambasciatadei Diritti Senigallia

 
 
 
 
 
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27/01/10 STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO. DIBATTITO A SAN ROCCO CON DOMENICO FINIGUERRA

by on Jan.25, 2010, under No complanare, Serate e Dibattiti

 

Dal rapporto Istat,cosìcome dal rapporto del Consumo del Suolo a cura del Politecnico di Milanoemergono dati inquietanti e spaventosi. Dal 1995 al 2006 la somma del consumodi suolo ad uso residenziale, produttivo ed infrastrutturale è stato, in Italia,di quasi 70 mila

ettari/anno. Significache, in poco più di un decennio, è stato coperta di cemento ed asfalto unasuperficie grande quanto le Regione Umbria e che ogni anno sparisce unasuperficie grande come l’intero comune di Ravenna. Un piccolo paese, Cassinettadi Lugagnano in Provincia di Milano, si è posto recentemente all’attenzione perla drastica inversione di tendenza, sia nella dotazione della strumentazione

urbanistica (il Piano diGoverno del Territorio a Crescita Zero), sia nel modo di amministrare che sibasa sul coinvolgimento nelle scelte decisionali e nella condivisione deicittadini alle procedure innovative. Si potrebbe obiettare che è facilemantenere intatto il territorio quando le dimensioni sono quelle che sono, gliabitanti raggiungono appena le 1.800 unità, e le grandi attivitàproduttivecommerciali non insistono sul territorio comunale. Ma non è propriocosì se il piccolo comune si trova a ridosso della Grande Città Metropolitanache preme ai confini e spinge sui terreni rimasti ancora liberi per scaricarela propria “incontinenza edilizia “- come dice il Sindaco Domenico Finiguerra.Terreni tanto più appetibili se rientrano “nella mezzaluna fertile” dellapianura lombarda, tanto più se i terreni sono così pregiati da essere statidichiarati Riserva della Biosfera dall’Unesco e tanto più se si trovano lungola direttrice per l’aeroporto di Malpensa e su cui grava l’ipotesi di unaautostrada a qua tro corsie con tutta la fanfara della “cattura di valore”commerciale del contorno e con tutto il corredo di lottizzazioni, centricommerciali, capannoni industriali che di solito si attaccanoall’infrastruttura come il Paguro al Pesce Pilota. Tanto più che sono proprio ipiccoli comuni a dover fare i conti con le risorse economiche, con la finanzalocale strozzata e con il problema del reperimento delle risorse per far frontealla spesa corrente. E ed è per questo che sono proprio i piccoli comuni quellimaggiormente esposti alle pressioni della “res edificatoria” e quindi piùesposti alla monetizzazione del

territorio e a dirottaresulle spese correnti gli oneri di urbanizzazione, piuttosto che sullarealizzazione dei servizi collettivi ed il verde. Il successo di Cassinetta diLugagnano si fonda su di un programma chiaro da parte del Sindaco e sullapartecipazione e coinvolgimento dei cittadini sin dalla fase preparatoria. Icittadini, attraverso riunioni ed assemblee, sono stati messi subito di frontead una scelta precisa: se finanziare la spesa corrente con nuove lottizzazionie relativi oneri di urbanizzazione oppure investire sulla finanza locale. Lascelta dei cittadini è stata netta ovvero

quella di evitare “lasvendita” del territorio per fare cassa, accettando anche un aumento di tasse elavorando piuttosto sul taglio delle spese comunali di rappresentanza, solosobrietà e rigore amministrativo. I cittadini hanno scelto l’interesse comune ela responsabilità verso il futuro. Oggi il Comune di Cassinetta è al centrodell’attenzione delle più grandi testate giornalistiche nazionali e dei servizitelevisivi di grande ascolto (Report [vedi video], Ambiente Italia , RaiParlamento ) e anche della maggiore testata giapponese Asahi Shimbun chegli ha dedicato un articolo [originale] [traduzione]. Il Sindaco DomenicoFiniguerra ha voluto rispondere e cortesemente accettare il nostro invitoall’Incontro-Dibattito del prossimo 27 Gennaio. Come Comitato ne siamo felici…..e anche un po’ orgogliosi.
 
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25/01/10 LIBERA DI ESSERE DONNA. SUL RAPIMENTO DI UNA RAGAZZA PAKISTANA TRA SENIGALLIA E FANO.

by on Jan.25, 2010, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni

LIBERA DI ESSERE DONNA.

SUL RAPIMENTO DI UNA RAGAZZA PAKISTANA TRA SENIGALLIA E FANO.

 

 

Inquesti giorni le città di Fano e Senigallia hanno occupato le pagine di cronacadella carta stampata e i telegiornali locali e nazionali.

Unanotorietà seguita al rapimento di una ragazza diciassettenne da parte del padrepakistano.

L’esitoconclusivo della vicenda, iniziata martedì, è l’arresto del padre e della madre,accusati di sequestro di persona, il riformatorio per il fratello, possibilecompartecipe con i genitori, l’affidamento ad una comunità per la sorellaminore, il ritorno ,nella casa protetta, per la giovane portata via.

Immediatamentel’attenzione si è posta sul fattore sociale e culturale, sulle problematicheche sorgono all’interno dei nuclei familiari composti da cittadini immigrati,l’articolato fenomeno di adattamento con il mondo e le abitudini occidentali,il contrasto generazionale tra figli nati in Italia e i loro genitori legatialle tradizione.

L’inconciliabilitàtra le pulsioni di libertà e di normalità delle prime generazioni di figli dimigranti, nati nel nostro paese, ed una educazione basata su riferimentilontani e spesso non capiti, ha portato, in alcuni casi, a tragicheconseguenze, ricordate e menzionate nelle ore di buio intercorse tra l’arrivodel padre pakistano al centro di accoglienza di Fano e l’arresto avvenuto ilgiorno susseguente.

Ormaiè iniziato il valzer delle riflessioni e delle strumentalizzazioni, da un latoi partigiani della nostra supremazia culturale, della necessità di porre unargine all’islamizzazione della società, del pericolo di un integrazione chepotrebbe sgretolare le certezze e i valori condivisi, che vede nella chiusura enell’isolamento della fortezza Europa, nei pacchetti sicurezza, nei filtriall’ingresso e nella regolamentazione dei flussi migratori l’unica salvezza,dall’altro chi cerca di avventurarsi nel terreno arduo di un analisi piùcomplessa.

Per  prima cosa chiaro deve essere ilriconoscimento, per ogni uomo e donna, della legittima volontà di libertà eautonomia, la giusta aspirazione a poter vivere una vita che sia il fruttodelle proprie scelte.

Lottareper la costruzione di un futuro che sia speranza di emancipazione eraggiungimento dei propri bisogni e delle proprie aspettative è un dirittointangibile, da rivendicare nei confronti di chiunque decida di frapporsi alsacrosanto desiderio di autodeterminazione.

Inquesto senso va la nostra solidarietà più profonda alla ragazza, la vicinanzadovuta a tutti/e coloro che combattono per guadagnarsi la possibilità a poterdecidere sul proprio corpo e sulla propria vita, indipendentemente dalleconvenzioni sociali, dalle morali o dalle normative statali.

Lastoria italiana e anche il passato più recente, sono il coacervo di tentativi edispositivi di controllo volti a limitare le scelte, ad imporre un modellosull’altro, quasi sempre attraverso lo strumento legislativo, a ricordarci,oltre la retorica, come anche l’intimità e le decisioni private siano il fruttotroppo spesso della logica della maggioranza.

Ilritorno nelle piazze e nelle strade in difesa del diritto delle donne all’aborto,contrasta il tentativo, mosso da più parti, di ritornare al passato, unregresso che possa essere esempio ed esperimento di resistenza e intransigenzacontro quelle istanze, che muovono dalla società, e chiedono pieni diritticivili e sociali per tutti, dai migranti alle comunità omosessuali, dalle donnealle espressioni della diversità di genere.

Insecondo luogo sarebbe opportuno trarre, da quanto accaduto, la forza perincentivare quei percorsi di liberazione ed eguaglianza sostanziale che sonoancora lontani nel nostro paese; al contrario, le voci che si levano sonoquelle dell’apologia e della difesa ad oltranza di un sistema migliore(italiano;europeo;occidentale) che però tollera la violenza domestica e non neiconfronti della donna, la cronica disparità nell’accesso al mondo del lavoro,accentuata da un modello produttivo e di organizzazione, flessibile e precario,che lascia poche garanzie (pensiamo al ricatto della maternità) e accentuapratiche di sfruttamento e criminalità organizzata, come abbiamo potuto vedereemblematicamente a Rosarno, i pestaggi sistematici di omosessuali, l’assalto ailocali gay, i barboni incendiati nelle stazioni, i pogrom nei confronti deicampi rom.

LaLegaNord,che utilizzando l’accaduto e ribadisce la mano dura nei confrontidell’immigrazione, è la principale responsabile di questa campagna di odio, diquesto attacco indiscriminato ad ogni diversità, del dilagare dello schiavismodei braccianti migranti nel mezzogiorno e del caporalato, alimentato dal lavoronero e dalla ricattabilità dovuta al “pacchetto sicurezza”.

Su  questo ferma deve essere la risposta dei movimentie di ogni singolo cittadino contro fenomeni di razzismo e miopismo politico eculturale strumentali.

L’ultimariflessione ci vede perplessi circa i proclami entusiastici di tutti gliaddetti ai lavori che in questi giorni si sono occupati della vicenda.

Alrisultato, per fortuna, positivo per la ragazza, si accompagna quello di unnucleo familiare in frantumi, al di là delle considerazioni di facciata, unaintera famiglia dispersa tra carceri, riformatori e comunità non può non essereanche il fallimento completo di quelle istituzioni che avrebbero dovutoprevenire, capire e tutelare,  lasconfitta in primis dei servizi sociali e dei mediatori culturali intervenuti,la manifesta inadeguatezza di una presunta società superiore che ancora non hafatto i conti con se stessa.

  

 

CSOAMEZZA CANAJA

AMBASCIATADEI DIRITTI Senigallia

Coordinamento migranti TERZA ITALIA

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13/01/2010 LUCA TORNATORE ASSOLTO E LIBERO | INTERVISTA DOPO LA SUA SCARCERAZIONE

by on Jan.15, 2010, under Comunicati e Manifestazioni

LUCA TORNATORE ASSOLTO E LIBERO

Intervista dopo la sua scarcerazione

14 / 1 / 2010 da www.globalproject.info

 

 

Dopo settimane, lunghissime settimane, di immotivataed ingiustificabile carcerazione preventiva, il giudice danese nel corsodell’udienza che si è conclusa nella giornata del 13 gennaio, ha disposto l’immediatascarcerazione di Luca, assolto perchè innocente.

"Luca libero" è stato lo slogan che haattraversato le piazze e la rete in questo mese e che, finalmente, è diventatorealtà.

Subito dopo la sua scarcerazione abbiamo raggiuntotelefonicamente Luca a Copenhagen che ringrazia tutti coloro che in questo mesehanno espresso in tantissime forme la loro solidarietà e sottolinea come questoprocesso rappresenti un’importante precedente per la Danimarca.

E’ la prima volta infatti, secondo l’avvocata che hadifeso Luca, che "un tribunale va contro la parola di due poliziotti conuna sentenza di assoluzione". A Copenhagen però ci sono ancora tre personein carcere, prigionieri climatici: un ragazzo francese che è stato condannato atre mesi, un bielorusso che uscirà il 22 gennaio e un canadese che dovrà passereancora un mese in prigione. Anche per loro va rivendicata l’immediataliberazione.

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf Con Sandro Metz, della Casa della Culturedi Trieste, una riflessione sulla vicenda. 

Venerdì sera presso la Casa delle Culture aTrieste si terrà una grande assemblea – festa per il ritorno di Luca in Italia.

C’è molto da recuperare in una serata: un compleanno,un natale, un capodanno, una befana e una libertà riconquistata da condividere.

 

 

         07/01/2010 Reclamare l’indipendenza ditutti e ognuno | Lettera dal carcere

          –           23/12/09 Ancona, Luca libero subito! | Occupatoil consolato danese dalle Comunità Resistenti delle Marche

         System Change Not Climate Change | Riassunto giornate di contestazione a Cop.enhagen 7-18 dicembre 009 

 

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23/12/09 VIDEO OCCUPAZIONE CONSOLATO DANESE – FREE LUCA – COMUNITA RESISTENTI DELLE MARCHE

by on Dec.28, 2009, under Comunicati e Manifestazioni

 
 
 
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23/12/09 ANCONA -OCCUPATO IL CONSOLATO DANESE DALLE COMUNITA’ RESISTENTI MARCHE

by on Dec.24, 2009, under Comunicati e Manifestazioni

 
 

ANCONA – OCCUPATO CONSOLATO
DANESE

LUCA LIBERO!

 

Mercoledì
23 dicembre verso le ore 17:00, una cinquantina di attivisti delle Comunità
Resistenti Marche hanno occupato il consolato danese in Ancona. Un’azione
comunicativa per chiedere l’immediata liberazione di Luca Tornatore, arrestato
durante le contestazioni al Cop15 in Danimarca.

Luca è
stato una delle figure pubbliche fondamentali della rete “See you in Copenhagen” mettendo a disposizione del movimento il suo
sapere di ricercatore di astrofisica presso l’università di Trieste, la sua
faccia e le sue idee. Proprio per le sue idee e per averle espresse
pubblicamente Luca è stato arrestato in una notte assurda di rastrellamenti.

Durante
l’occupazione si è svolta una conferenza stampa e poi è stato faxato al Governo
danese e all’ambasciata di Roma l’appello che chiede a gran voce la liberazione
di Luca.

Subito
dopo un piccolo e spontaneo corteo si è mosso per le strade del centro di
Ancona, bloccando il traffico e comunicando alle persone presenti le ragioni
dell’occupazione e i fatti successi a Copenhagen.

LUCA
LIBERO! LIBERI TUTTI!

 
 

Comunità Resistenti Marche

 

 
 
 
 
 

 

 

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22/10/09 A NATALE SI PUO’ FARE DI PIU’! UN ALTRO SFRATTO BLOCCATO.

by on Dec.22, 2009, under Comunicati e Manifestazioni

A NATALE SI PUO’ FARE
DI PIU’!

Un altro sfratto bloccato.

 

Domenica 20 dicembre, poco prima delle undici di mattina, i cellulari
degli attivisti del Coordinamento Migranti Terza Italia e del CSOA Mezza Canaja
hanno iniziato a suonare.

La notizia era quella dell’ennesimo sfratto, dell’ennesima madre con il
proprio bambino, gettati da soli in strada, nel freddo di un Natale che non
rende tutti più buoni.

In pochi minuti sono arrivate nel posto una quindicina di persone, alle
quali si sono aggiunti gli amici della donna.

Le buste e i pacchi fuori dalla porta, contenenti gli e(a)ffetti degli
inquilini, erano stati portati fuori dell’abitazione dal proprietario che, da
solo, aveva ben pensato di autoproclamarsi ufficiale giudiziario.

La trattativa che è immediatamente nata tra il proprietario – privo di
qualsiasi titolo, nessuna ingiunzione di sgombero e affitto regolarmente pagato
– l’inquilina, noi e una volante della polizia a controllare, si è conclusa
positivamente attraverso il raggiungimento di un accordo tra le parti, con la
riconsegna della casa al suo proprietario e da parte di quest’ultimo la
restituzione dell’affitto mensile alla donna.

Al di là della soluzione trovata dai soggetti interessati – indiscutibile
e frutto della loro volontà – emerge come nella nostra città non cessino gli
sfratti, ai quali si aggiungono vere e proprie imposizioni ed abusi come quello
che si stava per consumare domenica mattina.

In una fase di crisi economica, con la fine della cassa integrazione, i
licenziamenti, i precari ai quali non vengono rinnovati i contratti, uno stato
sociale ormai a pezzi e la latitanza delle istituzioni, il disagio abitativo è
destinato ad aumentare e a manifestarsi in forme sempre più drammatiche.

A questo aggiungiamo la condizione specifica di Senigallia, con quasi
trecento domande per l’assegnazione delle case popolari con decine e decine di
cittadini costretti ad abbandonare le proprie abitazioni per tutto il periodo
estivo perché impossibilitate a sostenere l’aumento dell’affitto. Parliamo di famiglie
costrette a pagare fra i 400-500 euro per appartamenti da quaranta metri
quadri, spesso in abbandono e non curati come quello di domenica.

Quello che è successo deve rilanciare la vertenza abitativa.

Nell’agenda politica – ancor più in piena campagna elettorale – il
diritto alla casa e all’abitare non possono essere questioni marginali o
secondarie, ma devono essere pilastri di un’azione politica pubblica capace di
ridare piena dignità a tanti senigalliesi abbandonati a loro stessi e spesso
volutamente ignorati in nome di una “città vetrina” che sappia celebrare il “buon
governo” del centrosinistra e nascondere la polvere sotto il tappeto.

 

CSOA Mezza Canaja

Coord. Migranti Terza Italia

 

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26/12/09 BIG OPENING: TRASH NIGHT!!! DJ NESTOR DJ DEMPIR PARENTE DIGGEI DJ SUDORE

by on Dec.19, 2009, under Feste

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