Comunicati e Manifestazioni
20/02/10 VIA MARCHE NON SI SFRATTA La casa è un diritto! Chi ci specula sopra una carogna!
by csamezzacanaja on Feb.20, 2010, under Comunicati e Manifestazioni
VIA MARCHE NON SI SFRATTA
La casa è un diritto! Chi ci specula
sopra una carogna!
A Senigallia in Via Marche, 21 famiglie con
regolare contratto d’affitto stanno per essere sfrattate e 7 esercizi
commerciali stanno per essere chiusi in nome di un’enorme speculazione
immobiliare ed edilizia.
Il condominio di Via Marche di proprietà della
ditta Dioniso è stato affittato alla Euroimmobiliare, che a sua volta ha
subaffittato i singoli locali a famiglie e commercianti. Il 27 gennaio
l’immobile è stato messo all’asta dal Tribunale di Ancona. L’asta è stata resa
pubblica solo con una settimana di anticipo e non con i due mesi previsti dalla
legge. L’unica ditta che si è presentata – guarda caso – è la Società
Immobiliare Mo.Ro. di Morpurgo e Rocchetti, che si è aggiudicata l’immobile,
acquistandolo al prezzo stracciato di 800 euro al mq.
Il problema è che all’avviso d’asta il condominio
risultava vuoto, o per meglio dire in corso di liberazione da parte del Custode
Giudiziario. In realtà era ed è tutt’ora completamente abitato.
In parole semplici, ad essere sotto sfratto non
sono direttamente le famiglie, ma la Euroimmobiliare in quanto affittuario. Per
questo il condominio risultava vuoto.
Nel mezzo di questa contesa tra società
immobiliari, vi sono le 21 famiglie e i 7 esercizi commerciali che sono
formalmente in subaffitto; di fatto gli attuali inquilini. Nel mezzo ci sono
lavoratori, bambini, anziani, donne e uomini che dentro quelle case hanno
costruito e progettato una vita. Una vita la cui sicurezza e serenità è ora
messa in pericolo da alcuni dei più grossi poteri economici della nostra città.
Con la scusa della riqualificazione si cacciano
delle persone per ristrutturarne le case e rivederle a prezzi triplicati. Una
chiara e schifosa speculazione che vede coinvolti e compartecipi i poteri
politici, economici e giudiziari della nostra provincia.
Riteniamo inaccettabile che Morpurgo e Rocchetti
speculino e si arricchiscano sulle vite, il lavoro e la sicurezza degli
abitanti.
Riteniamo inaccettabile che l’Amministrazione non
tuteli gli interessi e i diritti dei propri cittadini, considerando inoltre che
alcuni appartamenti sono di proprietà comunale.
Riteniamo inaccettabile che si caccino le persone
dalla proprie case in un momento di grave crisi economica.
Riteniamo inaccettabile che il Tribunale di Ancona
e la sezione distaccata di Senigallia presentino l’immobile come vuoto,
riducendo gli inquilini a fantasmi.
Chiediamo al Prefetto l’immediato blocco di tutti
gli sfratti.
Chiediamo che si apra un tavolo di trattativa tra
gli inquilini, il Prefetto, il Sindaco di Senigallia e il Presidente della
Regione Marche in modo da trovare una soluzione condivisa.
Chiediamo che i contratti stipulati dagli inquilini
vengano rispettati fino al loro termine naturale.
Chiediamo che la Regione Marche vista l’emergenza
sociale e di ordine pubblico, acquisti l’immobile per garantire la continuità
abitativa alle famiglie e il lavoro agli esercizi commerciali, mantenendo
inalterato il prezzo degli affitti e ampliando così anche il patrimonio
pubblico edilizio.
Non stiamo fantasticando, questa è una proposta
reale già applicata dalla Regione Lazio a Roma in un caso identico. E’ quindi
una soluzione praticabile, se si ha la volontà politica di farlo.
La casa è un diritto che dà dignità all’essere
umano. La casa è un diritto e va difeso!
CSOA Mezza Canaja
Rete per il Diritto alla Casa di Senigallia
17/02/10 AL FIANCO DELLE 21 FAMIGLIE DI VIA MARCHE SOTTO SFRATTO | CONTRO LA SPECULAZIONE IMMOBILIARE, BLOCCHIAMO GLI SFRATTI!
by csamezzacanaja on Feb.18, 2010, under Comunicati e Manifestazioni
AL FIANCO DELLE FAMIGLIE DI VIA MARCHE
Contro la speculazione immobiliare. Blocchiamo gli sfratti!
Apprendiamodalle pagine locali del Corriere Adriatico di oggi del dramma abitativo che sista svolgendo in Via Marche.
Stiamoassistendo ad una bieca speculazione immobiliare da parte dell’agenzia Mo.Ro.che per i profitti privati si appresta a buttare in strada dall’oggi al domani,21 famiglie ed a chiudere sette attività commerciali. Al contrario, invece, nonleggiamo nessuna presa di posizione decente dell’Amministrazione Comunale, senon un pietoso "siamo a conoscenza". Dentro quel palazzo vi sonoanche famiglie con le quali abbiamo lottato contro gli sfratti e che proprio inquelle case avevano trovato una sistemazione abitativa.
Siamodalla parte delle famiglie, pronti a scendere in lotta con loro, ad occuparecase e negozi ed a resistere con picchetti antisfratto se ce ne sarà bisogno.
Mettiamoa disposizione degli inquilini di Via Marche il nostro numero in modo che sevorranno potranno contattarci – 333/2482695 – ed organizzarci insieme.
Lacasa è un diritto! Chi ci specula sopra una carogna!
CSOA Mezza Canaja
Dal CorriereAdriatico del 17/02/2010
– Ventuno famiglie restano senza casa
– Da lunedì è iniziato lo sgombero tra le polemiche
– “Siamo disposti ad occupare appartamenti e negozi”
14/02/10 NOI TI DOBBIAMO DEI RINGRAZIAMENTI COLLETTIVI…CIAO DAVID
by csamezzacanaja on Feb.15, 2010, under Comunicati e Manifestazioni
È indescrivibile il limite che le parole hanno in un momento come questo, dove incredulità, sgomento e dolore hanno il sopravvento. Se però queste hanno un minimo di senso allora lo abbiamo trovato, oggi, inciso nei volti di tutte e tutti noi.
Oggi ci siamo presi la strada per l’ultimo corteo con David, dopo i tanti fatti insieme condividendo urti e abbracci. Noi andiamo avanti, perché desiderio e vita sono più forti di ogni dolore e di ogni ingiustizia.
Da oggi noi andiamo avanti anche per te.
I compagni e le compagne delle Marche
"noi ti dobbiamo dei ringraziamenti collettivi
per come eri e insieme a noi ancora vivi
ora che brilli come una stella
anche se siamo della terra e torniamo alla terra"
Ci sono delle perdite che è difficile accettare, ci sono degli uomini che per la loro generosità, altruismo, militanza e combattività sono stati esempio e modello per tutti noi.
Nelle nostre vite, nella quotidiana battaglia per cercare di rendere il nostro un mondo migliore.
Abbiamo perso tanto perchè tanto è quello che David ha saputo darci in questi anni: la sua determinazione nelle lotte, dagli spazi sociali per reclamare diritti e dignità per un futuro senza frontiere, finalmente libero da ingiustizie.
E soprattutto abbiamo perso un fratello.
David da sempre è stato un militante dei centri sociali e delle Comunità Resistenti delle Marche, punto di riferimento dei movimenti.
Era il "sub-comandante” di un esercito di sognatori che con lui nel cuore continuerà a lottare per la libertà.
David è vivo e lotta insieme a noi!
Le sorelle e i fratelli del Csa Sisma
02/02/10 DIRITTO ALL’ABITARE | DOPO LO SFRATTO, UNA PICCOLA / GRANDE VITTORIA
by csamezzacanaja on Feb.02, 2010, under Comunicati e Manifestazioni
DIRITTO ALL’ABITARE
Dopo lo sfratto, una piccola/grandevittoria.
Il volto si rasserena, ne esce un timido sorriso:“Finalmente potrò dire ai miei figli che non finiremo a dormire per strada,né ora né fra quattro mesi”.
E’ questo il commento di Mabrouk Aquachri dopo l’incontro avuto questa mattina con iservizi sociali. Un commento di speranza, forse di fiducia, dopo lo sfratto disabato scorso.
L’incontro è avvenuto tra Mabrouk – accompagnatoda una delegazione del Coord. Migranti Terza Italia e del CSOA Mezza Canaja – eil Dirigente Comunale Maurizio Mandolini. Insieme si è concordato un percorso atappe volto a tutelare il diritto di ogni persona ad avere un’abitazionedignitosa ed a mantenere integro il proprio nucleo familiare. Un percorso cheprevede una permanenza temporanea in una stanza del Trocadero fino al 15febbraio per poi trasferirsi in un appartamento sempre dello stesso hotel.Sempre a febbraio, l’avvio di un nuovo lavoro che dovrebbe permettere – anchegrazie ad alcuni ammortizzatori sociali, come il contributo affitti – la possibilità di cercare, trovare e quindipagare l’affitto di una casa a prezzo di mercato.
Per questo lavoratore residente a Senigallia da15 anni e per la sua famiglia è un sollievo, una prospettiva. Per noi unpiccolo – ma non meno grande – successo di un’altra lotta per il diritto allacasa. Consapevoli che gli impegni vanno mantenuti – e su questo vigileremoaccuratamente – e che al termine di dieci anni di Giunta Angeloni, ancora, difatto, non vi è nessuna soluzione strutturale al problema abitativo in città, nésul fronte dell’edilizia popolare né su quello dell’accessibilità agli affitti.E in tempo di crisi e quindi di sfratti, la lingua batte dove il dente duole.
CSOA Mezza Canaja
Ambasciata dei Diritti Senigallia
Coordinamento Migranti Terza Italia
– 30/01/09 Un altro sfratto, un’altra mobilitazione
30/01/10 UN ALTRO SFRATTO, UN’ALTRA MOBILITAZIONE
by csamezzacanaja on Jan.30, 2010, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni
UN ALTRO SFRATTO, UN’ALTRA MOBILITAZIONE
Oggi una trentina di militanti del csoaMezza Canaja e del Coordinamento migranti Terza Italia hanno promosso unpresidio di denuncia sull’ennesima crisi abitativa.
Giunti alle dieci in via Tagliamento, zonastadio, i movimenti sociali si sono uniti alla protesta di una famigliatunisina, abitante a Senigallia da quindici anni, che ieri ha subìto uno sfratto per finita locazione,con la concessione di tre giorni, da parte dell’ufficiale giudiziario, pertrasferire i propri beni ed effetti personali.
La condizione è quella di un padre conl’80% di invalidità civile, madre iscritta alle liste di collocamento, due figliminori di sette e dieci anni e con l’ unico reddito quello di 450 euro dellapensione del padre; l’ affitto richiesto è di 450 euro.
La famiglia, appena venuta a conoscenzadello sfratto, aveva cercato di rivolgersi al mercato immobiliare senzaottenere alcuna soluzione, impossibilitata ad esaudire le garanzie richiestedalle agenzie.
Il risultato paradossale è quello di unnucleo familiare che dopo aver semprepagato il canone di locazione intaccando anche i risparmi, si trova gettato in mezzo alla strada.
Andando per ordine ci teniamo asottolineare anzitutto il comportamento inqualificabile dei servizi sociali cheancora una volta hanno estorto a degli sfrattati il consenso al trasferimento eall’abbandono della casa sotto la minaccia dell’allontanamento dei figli.
Non è la prima volta che si verifica unaccaduto del genere; in più di un picchetto ci è capitato di denunciare questocomportamento assolutamente vergognoso da parte dei servizi sociali di questacittà; per questo ci sembra opportuno iniziare a vigilare contro uncomportamento di sistematico ed ignobile ricatto che coinvolge famiglie di sfrattatiitaliani e migranti, in una città teoricamente governata da una giunta dicentro sinistra.
La proposta degli stessi uffici è quella diun affitto diviso a metà tra comune e famiglia per quattro mesi all’hotelTrocadero e poi il nulla. L’ennesima proposta emergenziale che concede un tettoper qualche mese – chiaramente dietro compenso – e che non garantisce nessuna forma di dignitàa chi si trova in difficoltà.
Chiediamo il blocco immediato dello sfrattoe che il comune si proponga come soggetto terzo di garanzia per un affittoproporzionale alle risorse della famiglia.
Quello che sin da ora deve essere chiaro èche non sarà considerata accettabile nessuna soluzione che non contempli unaprospettiva di lunga durata.
La lotta per il diritto ad una casa – diquesta famiglia e di tutte le altresotto sfratto – proseguirà fino a quando in questa città, al di là dei proclamielettorali di chi amministra, non verrà riconosciuta piena dignità e giustiziaa quanti oggi vivono le condizioni di precarietà, sfruttamento edemarginazione.
CsoaMezza Canaja
Coordinamentomigranti Terza Italia
Ambasciatadei Diritti Senigallia
25/01/10 LIBERA DI ESSERE DONNA. SUL RAPIMENTO DI UNA RAGAZZA PAKISTANA TRA SENIGALLIA E FANO.
by csamezzacanaja on Jan.25, 2010, under Ambasciata dei diritti, Comunicati e Manifestazioni
LIBERA DI ESSERE DONNA.
SUL RAPIMENTO DI UNA RAGAZZA PAKISTANA TRA SENIGALLIA E FANO.
Inquesti giorni le città di Fano e Senigallia hanno occupato le pagine di cronacadella carta stampata e i telegiornali locali e nazionali.
Unanotorietà seguita al rapimento di una ragazza diciassettenne da parte del padrepakistano.
L’esitoconclusivo della vicenda, iniziata martedì, è l’arresto del padre e della madre,accusati di sequestro di persona, il riformatorio per il fratello, possibilecompartecipe con i genitori, l’affidamento ad una comunità per la sorellaminore, il ritorno ,nella casa protetta, per la giovane portata via.
Immediatamentel’attenzione si è posta sul fattore sociale e culturale, sulle problematicheche sorgono all’interno dei nuclei familiari composti da cittadini immigrati,l’articolato fenomeno di adattamento con il mondo e le abitudini occidentali,il contrasto generazionale tra figli nati in Italia e i loro genitori legatialle tradizione.
L’inconciliabilitàtra le pulsioni di libertà e di normalità delle prime generazioni di figli dimigranti, nati nel nostro paese, ed una educazione basata su riferimentilontani e spesso non capiti, ha portato, in alcuni casi, a tragicheconseguenze, ricordate e menzionate nelle ore di buio intercorse tra l’arrivodel padre pakistano al centro di accoglienza di Fano e l’arresto avvenuto ilgiorno susseguente.
Ormaiè iniziato il valzer delle riflessioni e delle strumentalizzazioni, da un latoi partigiani della nostra supremazia culturale, della necessità di porre unargine all’islamizzazione della società, del pericolo di un integrazione chepotrebbe sgretolare le certezze e i valori condivisi, che vede nella chiusura enell’isolamento della fortezza Europa, nei pacchetti sicurezza, nei filtriall’ingresso e nella regolamentazione dei flussi migratori l’unica salvezza,dall’altro chi cerca di avventurarsi nel terreno arduo di un analisi piùcomplessa.
Per prima cosa chiaro deve essere ilriconoscimento, per ogni uomo e donna, della legittima volontà di libertà eautonomia, la giusta aspirazione a poter vivere una vita che sia il fruttodelle proprie scelte.
Lottareper la costruzione di un futuro che sia speranza di emancipazione eraggiungimento dei propri bisogni e delle proprie aspettative è un dirittointangibile, da rivendicare nei confronti di chiunque decida di frapporsi alsacrosanto desiderio di autodeterminazione.
Inquesto senso va la nostra solidarietà più profonda alla ragazza, la vicinanzadovuta a tutti/e coloro che combattono per guadagnarsi la possibilità a poterdecidere sul proprio corpo e sulla propria vita, indipendentemente dalleconvenzioni sociali, dalle morali o dalle normative statali.
Lastoria italiana e anche il passato più recente, sono il coacervo di tentativi edispositivi di controllo volti a limitare le scelte, ad imporre un modellosull’altro, quasi sempre attraverso lo strumento legislativo, a ricordarci,oltre la retorica, come anche l’intimità e le decisioni private siano il fruttotroppo spesso della logica della maggioranza.
Ilritorno nelle piazze e nelle strade in difesa del diritto delle donne all’aborto,contrasta il tentativo, mosso da più parti, di ritornare al passato, unregresso che possa essere esempio ed esperimento di resistenza e intransigenzacontro quelle istanze, che muovono dalla società, e chiedono pieni diritticivili e sociali per tutti, dai migranti alle comunità omosessuali, dalle donnealle espressioni della diversità di genere.
Insecondo luogo sarebbe opportuno trarre, da quanto accaduto, la forza perincentivare quei percorsi di liberazione ed eguaglianza sostanziale che sonoancora lontani nel nostro paese; al contrario, le voci che si levano sonoquelle dell’apologia e della difesa ad oltranza di un sistema migliore(italiano;europeo;occidentale) che però tollera la violenza domestica e non neiconfronti della donna, la cronica disparità nell’accesso al mondo del lavoro,accentuata da un modello produttivo e di organizzazione, flessibile e precario,che lascia poche garanzie (pensiamo al ricatto della maternità) e accentuapratiche di sfruttamento e criminalità organizzata, come abbiamo potuto vedereemblematicamente a Rosarno, i pestaggi sistematici di omosessuali, l’assalto ailocali gay, i barboni incendiati nelle stazioni, i pogrom nei confronti deicampi rom.
LaLegaNord,che utilizzando l’accaduto e ribadisce la mano dura nei confrontidell’immigrazione, è la principale responsabile di questa campagna di odio, diquesto attacco indiscriminato ad ogni diversità, del dilagare dello schiavismodei braccianti migranti nel mezzogiorno e del caporalato, alimentato dal lavoronero e dalla ricattabilità dovuta al “pacchetto sicurezza”.
Su questo ferma deve essere la risposta dei movimentie di ogni singolo cittadino contro fenomeni di razzismo e miopismo politico eculturale strumentali.
L’ultimariflessione ci vede perplessi circa i proclami entusiastici di tutti gliaddetti ai lavori che in questi giorni si sono occupati della vicenda.
Alrisultato, per fortuna, positivo per la ragazza, si accompagna quello di unnucleo familiare in frantumi, al di là delle considerazioni di facciata, unaintera famiglia dispersa tra carceri, riformatori e comunità non può non essereanche il fallimento completo di quelle istituzioni che avrebbero dovutoprevenire, capire e tutelare, lasconfitta in primis dei servizi sociali e dei mediatori culturali intervenuti,la manifesta inadeguatezza di una presunta società superiore che ancora non hafatto i conti con se stessa.
CSOAMEZZA CANAJA
AMBASCIATADEI DIRITTI Senigallia
Coordinamento migranti TERZA ITALIA
13/01/2010 LUCA TORNATORE ASSOLTO E LIBERO | INTERVISTA DOPO LA SUA SCARCERAZIONE
by csamezzacanaja on Jan.15, 2010, under Comunicati e Manifestazioni
LUCA TORNATORE ASSOLTO E LIBERO
Intervista dopo la sua scarcerazione
14 / 1 / 2010 da www.globalproject.info
Dopo settimane, lunghissime settimane, di immotivataed ingiustificabile carcerazione preventiva, il giudice danese nel corsodell’udienza che si è conclusa nella giornata del 13 gennaio, ha disposto l’immediatascarcerazione di Luca, assolto perchè innocente.
"Luca libero" è stato lo slogan che haattraversato le piazze e la rete in questo mese e che, finalmente, è diventatorealtà.
Subito dopo la sua scarcerazione abbiamo raggiuntotelefonicamente Luca a Copenhagen che ringrazia tutti coloro che in questo mesehanno espresso in tantissime forme la loro solidarietà e sottolinea come questoprocesso rappresenti un’importante precedente per la Danimarca.
E’ la prima volta infatti, secondo l’avvocata che hadifeso Luca, che "un tribunale va contro la parola di due poliziotti conuna sentenza di assoluzione". A Copenhagen però ci sono ancora tre personein carcere, prigionieri climatici: un ragazzo francese che è stato condannato atre mesi, un bielorusso che uscirà il 22 gennaio e un canadese che dovrà passereancora un mese in prigione. Anche per loro va rivendicata l’immediataliberazione.
http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf Con Sandro Metz, della Casa della Culturedi Trieste, una riflessione sulla vicenda.
Venerdì sera presso la Casa delle Culture aTrieste si terrà una grande assemblea – festa per il ritorno di Luca in Italia.
C’è molto da recuperare in una serata: un compleanno,un natale, un capodanno, una befana e una libertà riconquistata da condividere.
– 07/01/2010 Reclamare l’indipendenza ditutti e ognuno | Lettera dal carcere
– – 23/12/09 Ancona, Luca libero subito! | Occupatoil consolato danese dalle Comunità Resistenti delle Marche
– System Change Not Climate Change | Riassunto giornate di contestazione a Cop.enhagen 7-18 dicembre 009
23/12/09 VIDEO OCCUPAZIONE CONSOLATO DANESE – FREE LUCA – COMUNITA RESISTENTI DELLE MARCHE
by csamezzacanaja on Dec.28, 2009, under Comunicati e Manifestazioni
Comments Off on 23/12/09 VIDEO OCCUPAZIONE CONSOLATO DANESE – FREE LUCA – COMUNITA RESISTENTI DELLE MARCHE more...23/12/09 ANCONA -OCCUPATO IL CONSOLATO DANESE DALLE COMUNITA’ RESISTENTI MARCHE
by csamezzacanaja on Dec.24, 2009, under Comunicati e Manifestazioni
ANCONA – OCCUPATO CONSOLATO
DANESE
LUCA LIBERO!
Mercoledì
23 dicembre verso le ore 17:00, una cinquantina di attivisti delle Comunità
Resistenti Marche hanno occupato il consolato danese in Ancona. Un’azione
comunicativa per chiedere l’immediata liberazione di Luca Tornatore, arrestato
durante le contestazioni al Cop15 in Danimarca.
Luca è
stato una delle figure pubbliche fondamentali della rete “See you in Copenhagen” mettendo a disposizione del movimento il suo
sapere di ricercatore di astrofisica presso l’università di Trieste, la sua
faccia e le sue idee. Proprio per le sue idee e per averle espresse
pubblicamente Luca è stato arrestato in una notte assurda di rastrellamenti.
Durante
l’occupazione si è svolta una conferenza stampa e poi è stato faxato al Governo
danese e all’ambasciata di Roma l’appello che chiede a gran voce la liberazione
di Luca.
Subito
dopo un piccolo e spontaneo corteo si è mosso per le strade del centro di
Ancona, bloccando il traffico e comunicando alle persone presenti le ragioni
dell’occupazione e i fatti successi a Copenhagen.
LUCA
LIBERO! LIBERI TUTTI!
Comunità Resistenti Marche
22/10/09 A NATALE SI PUO’ FARE DI PIU’! UN ALTRO SFRATTO BLOCCATO.
by csamezzacanaja on Dec.22, 2009, under Comunicati e Manifestazioni
A NATALE SI PUO’ FARE
DI PIU’!
Un altro sfratto bloccato.
Domenica 20 dicembre, poco prima delle undici di mattina, i cellulari
degli attivisti del Coordinamento Migranti Terza Italia e del CSOA Mezza Canaja
hanno iniziato a suonare.
La notizia era quella dell’ennesimo sfratto, dell’ennesima madre con il
proprio bambino, gettati da soli in strada, nel freddo di un Natale che non
rende tutti più buoni.
In pochi minuti sono arrivate nel posto una quindicina di persone, alle
quali si sono aggiunti gli amici della donna.
Le buste e i pacchi fuori dalla porta, contenenti gli e(a)ffetti degli
inquilini, erano stati portati fuori dell’abitazione dal proprietario che, da
solo, aveva ben pensato di autoproclamarsi ufficiale giudiziario.
La trattativa che è immediatamente nata tra il proprietario – privo di
qualsiasi titolo, nessuna ingiunzione di sgombero e affitto regolarmente pagato
– l’inquilina, noi e una volante della polizia a controllare, si è conclusa
positivamente attraverso il raggiungimento di un accordo tra le parti, con la
riconsegna della casa al suo proprietario e da parte di quest’ultimo la
restituzione dell’affitto mensile alla donna.
Al di là della soluzione trovata dai soggetti interessati – indiscutibile
e frutto della loro volontà – emerge come nella nostra città non cessino gli
sfratti, ai quali si aggiungono vere e proprie imposizioni ed abusi come quello
che si stava per consumare domenica mattina.
In una fase di crisi economica, con la fine della cassa integrazione, i
licenziamenti, i precari ai quali non vengono rinnovati i contratti, uno stato
sociale ormai a pezzi e la latitanza delle istituzioni, il disagio abitativo è
destinato ad aumentare e a manifestarsi in forme sempre più drammatiche.
A questo aggiungiamo la condizione specifica di Senigallia, con quasi
trecento domande per l’assegnazione delle case popolari con decine e decine di
cittadini costretti ad abbandonare le proprie abitazioni per tutto il periodo
estivo perché impossibilitate a sostenere l’aumento dell’affitto. Parliamo di famiglie
costrette a pagare fra i 400-500 euro per appartamenti da quaranta metri
quadri, spesso in abbandono e non curati come quello di domenica.
Quello che è successo deve rilanciare la vertenza abitativa.
Nell’agenda politica – ancor più in piena campagna elettorale – il
diritto alla casa e all’abitare non possono essere questioni marginali o
secondarie, ma devono essere pilastri di un’azione politica pubblica capace di
ridare piena dignità a tanti senigalliesi abbandonati a loro stessi e spesso
volutamente ignorati in nome di una “città vetrina” che sappia celebrare il “buon
governo” del centrosinistra e nascondere la polvere sotto il tappeto.
CSOA Mezza Canaja
Coord. Migranti Terza Italia