CSOAMezzaCanaja

Ambasciata dei diritti

20/12/07 PRESENTAZIONE LIBRO: MAMADOU VA A MORIRE AMBASCIATA DEI DIRITTI

by on Dec.15, 2007, under Ambasciata dei diritti

GIOVEDI
20 DICEMBRE

ALLE
ORE 21:30


presenta il libro:

MAMADOU
VA A MORIRE

La
strage dei clandestini nel Mediterraneo

di e con Gabriele Del Grande

Un
viaggio affascinante sulle rotte dell’immigrazione, attraverso le
storie di chi ce l’ha fatta e di chi purtroppo è perito, per
un sogno chiamato Europa

Dopo
un fine settimana caratterizzato da sette sbarchi nella sola isola di
Lampedusa e dall’arrivo di oltre
400
migranti clandestini
, si
ripropone con forza all’opinione pubblica e alla stampa nazionali
la questione dei
disperati in fuga dai loro Paesi

alla ricerca di un futuro
migliore.

Infinito
edizioni propone questo incredibile reportage, scritto seguendo, per
più di
18.000
chilometri
,
le rotte dei migranti clandestini.

Mamadou
va a morire racconta le vittime dell’immigrazione clandestina,
l’invasione che non c’è e i nuovi gendarmi di un cimitero
chiamato Mediterraneo.

Dal
1988 almeno 10.000 giovani sono morti tentando di espugnare la
fortezza Europa. Vittime dei naufragi, ma anche del Sahara, degli
incidenti di tir carichi di uomini, delle nevi sui valichi, dei campi
minati e degli spari della polizia.

Mamadou
va a morire
è il racconto coraggioso di un giovane
giornalista che ha seguito per tre mesi le rotte dei suoi coetanei
lungo tutto il Mediterraneo, dalla Turchia al Maghreb e fino al
Senegal, nello sforzo di custodire i nomi e la memoria di una
generazione vittima di una mappa. Il suo è anche un grido
d’allarme su una tragedia negata, che chiama in causa l’Europa, i
governi africani e le società civili delle due sponde del Mare
di Mezzo.

"Dimenticare,
rimuovere, rassegnarsi alla normalità delle tragedie
dell’immigrazione descritte in questo libro, sarebbe come lasciare
morire ancora una volta le persone vittime dell’immigrazione
irregolare. Ancora peggio sarebbe ritenere, come pure qualcuno sembra
fare, che queste tragiche storie possano avere un effetto pedagogico
sui “candidati” all’emigrazione clandestina"
(dall’introduzione di Fulvio Vassallo Paleologo)

 

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22/09/07 LE TELECAMERE PRODUCONO PAURA E NON SICUREZZA!

by on Sep.23, 2007, under Ambasciata dei diritti

 

Perchè avete votato ancora la
sicurezza, la disciplina?!

"L’impennata securitaria che sta attraversando il
nostro paese non tarda ad arrivare nemmeno nella piccola Senigallia.
Esattamente come Milano, Bologna e Firenze -dove si pretendono misure di
sicurezza contro lavavetri, migranti e graffitari, soggetti ritenuti pericolosi
per la cittadinanza- anche a Senigallia la CDL propone di predisporre sistemi di sicurezza
per i cittadini del Rione porto".

Dal canto suo, la maggioranza, trainata dai “buoni” DS, se
da una parte dice no alla postazione fissa della municipale, dall’altra, non
solo appoggia ma addirittura rende ufficiale la predisposizione della
videosorveglianza entro un mese, perché “… nel rione porto c’è bisogno di una
vigilanza continua”. E i soggetti da vigilare sono sempre i medesimi, quelli
che “… li risiedono troppo spesso in condizioni precarie, senza lavoro e anche
in clandestinità” come sottolinea Cicconi Massi. Come se essere precari e senza
casa fosse un reato penale; come se lo spaccio e lo sfruttamento fossero atti
illegali commessi solo nella zona del Rione porto. Del resto non sembra più
nemmeno tanto strano che vendere due canne venga punito molto più severamente
di quanto non lo siano le attività speculative che molti proprietari di
immobili perpetrano nei confronti degli extracomunitari che vivono in quella
zona.

Permettere di vivere in 10 in
un appartamento di 30 mq, pagando una quota a testa e in condizioni disastrose,
ci sembra molto più grave che bere una birra su una panchina. Ma soprattutto
quello che ci sembra ancora più grave è credere che attraverso l’installazione
della videosorveglianza, questi e tanti altri problemi senza dubbio esistenti
in via Carducci, possano essere risolti. Del resto anche Senigallia è soggetta
ad un progetto di città- vetrina che porta ad additare gli immigrati ed emanare
decreti che alimentano discriminazione e intolleranza; non analizzare le cause
strutturali che producono queste situazioni urbanisticamente problematiche, ci
sembra la scelta disperata di chi ha liberamente deciso di svendere la propria
città rimuovendo continuamente le emergenze sociali. Il vero pericolo
rappresentato da questa ondata securitaria, più che l’attuazione di meccanismi
di controllo e repressione, è quello della produzione di una paura del diverso
e di un opinione pubblica che tende ad abituarsi ai sistemi di controllo, anzi
a ritenerli gli unici in grado di garantire la risoluzione del problema.

Ci chiediamo se oltre a vedere chi le due canne le vende, l’amministrazione
riuscirà ad accorgersi di chi affitta case con prezzi esorbitanti; di chi non
stipula e quindi non registra contratti che possano mettere in sicurezza i
diritti di coloro che queste case le abitano; di chi affitta dimore che non
rispettano i canoni di sicurezza intesa come acqua, luce, gas a norma.
Ribadiamo per l’ennesima volta che la messa in funzione della videosorveglianza
non farà altro che aumentare la tensione senza risolvere nessuno dei grossi problemi
che costringono alla pratica dell’illegalità in cambio della sopravvivenza. La
costruzione di uno spazio interculturale attraversabile e vivibile da tutti
passa piuttosto per la conoscenza dei problemi e la contaminazione culturale
reciproca.

Non accetteremo le telecamere nel Rione porto perchè farlo significherebbe
accettare uno dei sistemi attraverso cui l’Impero controlla le nostre vite e
produce la guerra tra poveri, negando la vera sicurezza, quella dei diritti e
della dignità.

Ambasciata dei diritti
CSOA Mezza Canaja

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04/07/07 FRANCIA ‘005 BANLIEUES RASSEGNA AMBASCIATA DEI DIRITTI 4

by on Jul.04, 2007, under Ambasciata dei diritti

 

 

Presenta la rassegna:
“Attraverso gli sguardi”
 
Mercoledì
4 luglio – h. 21.30
inVia
Carducci

 FRANCIA ‘005 – BANLIEUES
Immagini dalla rivolta 

“ La miseria dei ghetti ha
insegnato a questi giovani che i diritti,

prima che su qualsiasi pezzo di
carta, sono scritti sull’asfalto.

Come uomini del sottosuolo hanno
compiuto il loro gesto:

hanno affrontato il potere in mezzo
alla strada”.

 
Proiezioni di:

 “Le rivolte delle periferie”
(tratto da “ La storia siamo noi”,
Raitre)

 “C’era una rivolta”
(Ass. di Promozione sociale)

 

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28/06/07 LEGGE 30: VITA DI ABDEL RASSEGNA AMBASCIATA DEI DIRITTI 3

by on Jun.27, 2007, under Ambasciata dei diritti

 

Giovedì 28 giugno – h. 21:30
In Via Carducci
Presenta:

 

Legge 30: vita di Abdel.
Una storia vera di estrema precarietà  

Spettacolo teatrale a cura di Teatri Offesi Pescara
Con:
Fabio Zavatta e Lorenzo Marvelli

Musiche ed immagini di:
Renato Barattucci

 La storia:
Abdel è un infermiere precario. E’ arrivato dal Marocco molti anni fa e si è diplomato infermiere in Italia ma, a causa di una Legge dello Stato, non può partecipare a concorsi pubblici.

E’ qui, da questa assurda norma, che comincia la breve e sventurata carriera professionale di Abdel.

Una Agenzia di Intermediazione lo impiega come infermiere presso un grande ospedale in cambio di un salario modesto e condizioni di lavoro svantaggiose rispetto ai suoi colleghi italiani. A causa di un ritardo di tre mesi nella retribuzione dello stipendio, Abdel ha un violento litigio con il responsabile della Cooperativa; l’infermiere marocchino ha la peggio e finisce in rianimazione con una lesione permanente alla colonna vertebrale: inizia ora un’odissea che, a tutt’oggi, non si è ancora conclusa.

Perché la storia di Abdel è una storia incredibile ma vera!

E’ la storia di un viaggio cominciato in Marocco 15 anni fa e che è sembrato interrompersi tragicamente a Dicembre dell’anno scorso con la violenza subita da Abdel per mano del suo datore di lavoro.

Ma la speranza è che questo viaggio possa continuare in un modo o nell’altro. Per Abdel e per la gente come lui, la gente precaria, la gente migrante, la gente in movimento verso un mondo con più giustizia sociale, con pari opportunità e diritti per tutti.

Lo spettacolo racconta una storia recente di estrema e tragica precarietà cercando di dare parola a tutti i protagonisti della vicenda ma, nello stesso tempo, cercando di prefigurare con il tema del viaggio, dello spostamento, del movimento, luoghi possibili e pieni di speranza.

 Informazioni:
www.teatrioffesi.org

 In caso di mal tempo lo spettacolo teatrale si svolgerà al
csoa mezza canaja (L. L. Da Vinci 1 – Senigallia).

 

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19/06/07 RASSEGNA AMBASCIATA DEI DIRITTI 2

by on Jun.19, 2007, under Ambasciata dei diritti


presenta:

Attraverso gli sguardi
Mostra fotografica  su quattro terre lontane

MARTEDì 19  GIUGNO  DALLE 21.00 IN POI in Via Carducci

 

 
Mostra fotografica dedicata a quattro viaggi fatti per capire, conoscere, inquadrare terre lontane tra loro eppure unite dalla speranza e dalla forza dei popoli che le abitano, che ogni giorno si alzano e lottano per la sopravvivenza.
"Una civiltà democratica non si salverà se non farà del linguaggio delle immagini una provocazione alla riflessione e non un invito all'ipnosi."  U
mberto Eco

 Brasile, Spagna-Marocco, Bosnia, Cuba …

 Giovedì 28 giugno spettacolo teatrale “Legge 30: vita di Abdel”

Via Carducci ore 21.30

 Per info: ambasciatadeidiritti@yahoo.it                                   www.meltingpot.org
 

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07/06/07 RASSEGNA AMBASCIATA DEI DIRITTI 1

by on Jun.02, 2007, under Ambasciata dei diritti


presenta la rassegna
ATTRAVERSO GLI SGUARDI

Giovedì 7 Giugno
ore 21.30
Via Carducci (Senigallia)

Noi non dimenticheremo Anna Politkovskaja

 

Io vivo la vita, e scrivo di ciò che vedo – Anna Politkovskaja –

Incontro con  Majnat Adbullaeva, giornalista cecena esiliata a Berlino del progetto PEN «Scrittori in esilio».

Majnat Abdullaeva ha vissuto a Grozny fino al 2004 dove scriveva per la Novaja Gazeta, e 
collaborava con alcuni mass media stranieri come corrispondente locale. Autrice di un programma in 
lingua cecena della stazione radio Libertà nel 2003, è stata finalista del concorso intitolato ad Andrej 
Sakharov “Per il giornalismo come azione” organizzato dal Fondo di Difesa della Trasparenza a Mosca. 
Quando le minacce rivolte a lei e alla sua famiglia si sono fatte insostenibili ha dovuto lasciare la 
Cecenia. E’ora inserita nel programma del centro Pen «Scrittori in esilio», fondato per dare sostegno 
a scrittori e giornalisti perseguitati per ragioni politiche. Vive in Germania da dove, in contatto con il 
proprio Paese, denuncia la tragedia cecena. I suoi articoli sono stati pubblicati da Le Monde.

 ambasciatadeidiritti@yahoo.it                 www.meltingpot.org
 

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CHE COS’E’ L’AMBASCIATA DEI DIRITTI?

by on Jun.01, 2006, under Ambasciata dei diritti

 

 

CONTATTI:
ambasciatadeidiritti@yahoo.it

TEL.
338/6983422

AMBASCIATA DEI
DIRITTI
LUNGOMARE DA
VINCI N°1
( PRESSO IL CENTRO
SOCIALE MEZZACANAJA)

 

 

 

 

 In che cosa consiste l'Ambasciata
dei diritti
?

Le comunità resistenti, di cui fanno parte i Centri Sociali delle Marche, tra
cui il Mezza Canaja, e diverse associazioni impegnate nel campo della
solidarietà e del volontariato, nascono con l'obiettivo di mettere in comune
pratiche di resistenza sociale, alla guerra, al precariato, al razzismo, alla
devastazione ambientale, per dare vita ad un processo costituente di
"Istituzioni altre" a difesa di quei diritti inalienabili che,
secondo le Comunità Resistenti, le logiche del mercato erodono ogni giorno con
maggiore voracità e violenza.

L'ambasciata dei Diritti è un'istituzione che le Comunità si danno sul
nostro territorio regionale. Una sorta di insediamento extra territoriale dove
trovano cittadinanza diritti e bisogni che, secondo le Comunità Resistenti,
quotidianamente vengono negati: il diritto di ogni persona, di qualunque
provenienza geografica o sociale, di vedere rispettata la propria dignità di
essere umano, il diritto alla casa e all'abitare, il diritto alla libera
circolazione, il diritto al reddito di cittadinanza.

L'Ambasciata dei Diritti è, secondo le Comunità resistenti, il luogo in cui
potranno trovare voce tutti quegli invisibili che vivono nei quartieri
delle nostre città, per resistere alla violazione quotidiana dei diritti
fondamentali e per trovare insieme i percorsi per conquistarne ed affermarne di
nuovi.
Per questo l'Ambasciata offre anche un servizio di consulenza legale gratuita
al fine di produrre una interazione tra conflitto e supporto legale offrendo
pertanto uno strumento in più per far valere anche sul piano giuridico nuovi e
vecchi diritti.

L'Ambasciata si struttura, tra le altre cose, in sportelli di informazione,
consulenza e assistenza sulle seguenti questioni:

Migranti: Tutti i cittadini stranieri potranno rivolgersi allo
sportello per avere informazioni e consulenze legali riguardanti le procedure
di ingresso e soggiorno, ricongiungimenti, richieste d'Asilo, procedure
relative alle attività lavorative e sportive, ecc…
Saranno fornite, inoltre, informazioni di orientamento per l'assistenza sanitaria.
Le consulenze legali e le informazioni saranno garantite a tutti i migranti,
compresi coloro che non sono in regola con i documenti, in forma gratuita.

Lavoro – reddito: informazioni e consulenza legale saranno fornite
gratuitamente su tutti quelli che si possono definire lavori tradizionali, ma
soprattutto sui nuovi contratti di lavoro, sui lavori atipici, interinali,
co.co.pro., ecc…

Casa: migranti, anziani, sfrattati, giovani coppie… una infinità di
soggetti lottano tutti i giorni per avere una casa dove poter vivere
dignitosamente.

Allo sportello si può avere una consulenza adeguata per ogni tipo di problema.

Dopo il progetto Legalità ed Integrazione nel Rione Porto quello che a
noi era sembrato più pressante era un completo vuoto istituzionale di fronte ai
problemi sociali, come quello della progressiva multiculturalizzazione della
nostra società; non solo, ma di fronte al largo progetto di riqualificazione
della città, ci è sembrato che i migranti – ma anche il problema casa – fossero
percepiti dalla Giunta come qualcosa che venisse a scompaginare i piani; che
"rompessero le uova nel paniere", per utilizzare un proverbio, e
verso cui venisse applicato un meccanismo "freudiano" di rimozione.

L'ambasciata dei diritti vuole permettere allora alle questioni sociali più
pressanti di emergere, e essere un modo attivo attraverso cui ribadire che i
mutamenti che la nostra comunità sta attraversando non possono non tenere in
considerazione le domande sollevate dai migranti, da chi non ha un tetto sicuro
sotto cui ripararsi, dai lavoratori precari.

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