CSOAMezzaCanaja

08/12/08 LA CONTRADDIZIONE DI ESSERE DONNA IN MESSICO

by on Dec.09, 2008, under Corrispondenze dal Messico

LA CONTRADDIZIONE DI ESSERE DONNA IN MESSICO

L’instancabile
metropoli ogni mattina si sveglia e comincia a vivere di nuovo; la musica e il
forte odore di cibo pervade le strade accogliendo i disperati alla ricerca
della sopravvivenza.

Le donne
sono la spinta propulsiva che permette a questa società la rinascita ogni
giorno. In un paese latino, a cultura matriarcale, com’è il Messico, la figura
femminile è fondamentale.

Questa
parte d’umanità è la prima che si sveglia, che inizia a fare i lavori di casa,
che dà da mangiare alle tante bocche della famiglia. Queste donne forti
dell’estremo nord della metropoli, fin da piccole apprendono il loro ruolo
all’interno della società e a soli 15 anni vengono “presentate” al mondo con
una grande festa, se non sono già rimaste incinte, questo rituale permette al
quartiere di capire che questa bambina è già pronta a compiere il ruolo per il
quale è stata creata: creare altri esseri umani.

E’
importante ricordare che per il governo di questa città  si sta facendo il possibile per educare
sessualmente la comunità cittadina, anche applicando un’avanzatissima legge in
favore dell’aborto, ma in questi quartieri semi-dimenticati si continua a far
nascere vite e l’unico futuro che si prospetta per loro è la strada.

Le donne-
bambine passano dalle proprie famiglie alle nuove famiglie, unico futuro
probabile, unica prospettiva possibile. Una volta sposate e “fabbricato” i loro
bambini, iniziano a ingrassare, a non curarsi, la massima utilità sociale delle
donne è stata compiuta: un uomo, tanti bambini, una famiglia.

A prima
vista sembrano donne forti, felici di se stesse, convinte delle loro scelte. Le
prime immagini che mi si prospettano sono di donne che accudiscono i loro tanti
fanciulli, che cercano di mandare avanti le proprie famiglie, che lavorano
perchè qui i soldi non ci sono mai, che preparano deliziosi cibi con le poche
cose che hanno, e che tuttavia continuano a sorridere. A poco a poco però,
vivendo a contatto con loro e con le loro chiacchiere, ti accorgi del gran
malessere che portano dentro.

Non si
rendono conto di quello che hanno dentro, non hanno tempo per ascoltarsi o
dedicarsi a se stesse: il ruolo è stato inculcato. E sono convinte solo che
senza un uomo non potrebbero andare avanti. E vedo i loro uomini pretendere
tutto; molti, ubriachi, passano le giornate “ganandose la vida” e poi ritornano
a casa, sfogano le frustrazioni sulle loro donne, chiedono divertimento.

Insomma le
donne mandano avanti la società, essendo appunto una cultura matriarcale, non
rendendosene conto, ma si aggrappano alla figura maschile pensando che solo
cosi’ sia possibile la loro esistenza. Proprio qui sta la grande
contraddizione: l’indipendenza e la dignità di essere donne è nelle loro mani,
però non riescono a coglierla, o meglio, nessuno ha dato loro gli strumenti per
cercare la felicità essendo se stesse.

In questa
quotidianità fatta di continue discriminazioni, abusi e frustrazioni, i
bambini, naturalmente, apprendono che l’unica maniera possibile di vivere sia
quella che i loro genitori e i quartieri dove vivono gli prospettano.

E cosi’ si
continua, all’infinito!!!

La cena è
servita, e domani è un altro giorno e si continua a sopravvivere.

 


Comments are closed.

Looking for something?

Use the form below to search the site:

Still not finding what you're looking for? Drop a comment on a post or contact us so we can take care of it!