Plage Sauvage
11>15/08/06 PLAGE SAUVAGE – IL PRECARIATO SI PRENDE LA VACANZA
by csamezzacanaja on Aug.10, 2006, under Plage Sauvage
Plage Sauvage
Il precariato si prende la vacanza
“Nella misura in cui l’apparato di produzione diviene più importante e più
complesso […], i compiti di controllo divengono più necessari e più difficili.
Sorvegliare diventa allora una funzione precisa, ma che deve essere parte
integrante del processo di produzione […].
La sorveglianza diviene un operatore economico decisivo, nella misura in cui
essa è, insieme, un elemento interno all’apparato di produzione e un
ingranaggio specifico del potere disciplinare”.
(M. Foucault – “Sorvegliare e punire”)
Sotto il coprifuoco della “estate sicura” sta emergendo un’altra spiaggia.
Una spiaggia liberata dai ridicoli divieti di balneazione, dai cancelli
e dalle guardie private che “difendono” gli stabilimenti balneari.
Una spiaggia liberata dai “raid” delle forze dell’ordine contro i
migranti che si guadagnano la vita con improvvisate bancarelle.
Una spiaggia liberata dalla “socialità disciplinata” delle feste dove si
paga a caro prezzo l’ingresso e la consumazione, dove la possibilità di mettere
e di sentire musica passa attraverso il “pizzo” pagato alla SIAE e dove alle
due di notte – salvo rare eccezioni – scatta il “tutti a casa”, altrimenti, ecco
la municipale!
Una spiaggia dove l’incontro, la socialità e il divertimento non sono
legati e mediati dal grande evento commerciale/turistico/massmediatico.
Una spiaggia liberata dalla compravendita fatta sulla pelle del demanio
pubblico.
Una spiaggia sottratta alla costante e continua erosione che i privati –
grazie anche ai loro legami politico/amicali – compiono su di un bene pubblico,
togliendone di fatto, la possibilità di una fruizione libera e gratuita.
Una spiaggia sottratta al ricatto delle lobby del mercato turistico che
per i loro interessi privati vogliono ridurre Senigallia alla città della
piccola, benestante e tranquilla famiglia borghese, allontanando ogni altro
soggetto sociale, soprattutto giovanile.
Una spiaggia capace d’interrompere la spirale che si è innescata tra la
blindatura ed il controllo del lungomare ed il diffondersi di atti vandalici e
viceversa.
Una spiaggia che rifiuta ogni paranoia ed ogni delirio sicuritario che
si traduce in un inutile e dispendioso aumento di poliziotti di quartiere, di
pattuglie della municipale, di una stazione mobile dei carabinieri per il
lungomare, dell’invio telematico alle forze dell’ordine delle presenze negli
alberghi e dell’istaurazione di sistemi di videosorveglianza. Il tutto, mentre
le statistiche date dalle stesse forze dell’ordine danno la microcriminalità in
calo ed i sondaggi effettuati, dicono che solo per il 3,56% dei senigalliesi la
“criminalità” è un problema urgente.
E’ evidente, allora, che la continua evocazione dello spauracchio “allarme
criminalità”, fatto dai politici e dai media, è un’azione cosciente per
speculare sulle paure, sulle insicurezze e sulle ansie delle persone, con
l’unico scopo di attingere fondi dai decreti fatti dall’ex-ministro Pisanu per
poi soddisfare le varie lobby politico/economiche della città.
In questo contesto, la continua ricerca del “soggetto deviante” da rieducare o
da reprimere – che siano i migranti sporchi e maleducati di Via Carducci, i
temibili bivacchi alla Rocca Roveresca, l’abusivismo da spiaggia (e quello
della cementificazione e degli alberghi che impediscono che il sole batta sulla
spiaggia cos’è?!) o i “nomadi” lungo la statale – è esclusivamente funzionale
ad una logica politica – locale e globale – che ha trasformato, per i propri
tornaconti economici, la sicurezza in un elemento fondamentale dell’offerta
turistica.
Quest’anno, sotto il coprifuoco dell’estate sicura sta emergendo “Plage
Sauvage”.
Quattro giorni – dal 11 al 15 agosto – di concerti, mostre, film,
controinformazione, feste in spiaggia ed azioni dirette per affermare che la
spiaggia è uno spazio pubblico, un bene comune che non può essere usato e
svilito per il tornaconto politico ed economico dei soliti noti.
Sous le pavé, la plage… sauvage!