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18/02/11 CENA SOCIALE – MENU PESCE E VEGETARIANO

by on Feb.03, 2011, under General

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28/01/11 SCIOPERO GENERALE FIOM ANCONA – FOTO e VIDEO

by on Jan.31, 2011, under Comunicati e Manifestazioni

Ancona – DALLA NOTTE DEI PICCHETTI AL BLOCCO DEL PORTO


Massiccia l’adesione allo sciopero. 7000 persone in corteo bloccano il porto, Uniti Contro la Crisi per lo sciopero generale e generalizzato

E’ iniziata presto nelle Marche la giornata di sciopero generale del settore metalmeccanico indetta dalla Fiom.

L’appuntamento era per le ore 3.00 davanti ai cancelli dello stabilimento Fiat Cnh di Jesi: la suggestione era quella della ‘notte rossa del picchetto’.

La Fiom marchigiana e la rete dei Centri Sociali  l’avevano annunciato fin dall’assemblea con Maurizio Landini al Csoa Tnt lo scorso 20 gennaio. L’obiettivo è quello di sperimentare pratiche condivise di mobilitazione, percorsi costituenti dell’agire in comune dei movimenti. Così, diverse centinaia di persone si sono ritrovate davanti ai cancelli della New Holland di Jesi e di fronte ad altre grandi fabbriche della zona industriale jesina come la Caterpillar.

Studenti e precari, operai e migranti insieme per bloccare la produzione e garantire anche ai lavoratori non garantiti, dal basso, il diritto a sottrarsi dall’imposizione dei tempi e degli spazi della produzione.

Riscaldati dalla musica del sound-system e dai bracieri improvvisati dai lavoratori, i manifestanti hanno bloccato gli ingressi delle maggiori fabbriche della zona in occasione dei cambi turno del primo mattino per impiegati e operai.

Un contributo fondamentale al successo dell’astensione dal lavoro proclamata dalla Fiom: i primi dati diffusi dal sindacato parlano di una media dell’80% di adesione allo sciopero nelle principali industrie della regione: Ariston, Indesit, Elica, Caterpillar. Si sfiora il 98% alla Fiat Cnh.

Dai presidi ai cancelli, verso le 9.00, i manifestanti fanno rotta verso la Fiera della Pesca di Ancona, dove si stanno dirigendo decine di pullman da tutta la regione.

Per le 10.30 inizia a muoversi il corteo regionale: lo aprono gli operai Fiom che hanno presidiato le fabbriche nella notte. Subito dietro il sound-system del Csoa Tnt e il lungo spezzone che segue lo striscione Uniti Contro la Crisi.

Il serpentone dei manifestanti attraversa tutto il centro città, si sofferma appena a scandire qualche slogan sprezzante nei confronti del governo al passaggio del corteo nelle vicinanze della sede regionale del Pdl. L’obiettivo è il blocco totale della circolazione di merci e mezzi in entrata e in uscita dallo scalo dorico.

Gli attivisti dei centri sociali si fermano al terminal sud, gli operai Fiom e Fincantieri bloccano l’accesso nord: il porto di Ancona è completamente bloccato, il traffico in tilt arriva a paralizzare anche la statale adiacente.

Sono oltre 7000 le persone che hanno preso parte alla manifestazione e hanno condiviso le pratiche di generalizzazione dello sciopero nelle forme del blocco della circolazione. Una giornata storica, una delle più imponenti manifestazioni che abbiano mai attraversato il capoluogo marchigiano.

Il corteo termina all’interno delle banchine del porto, liberandolo ancora una volta dalle gabbie dei respingimenti, restituendolo alla città: decine di interventi che si susseguono dal palco in una grande assemblea che racconta di come le battaglie per i beni comuni si sono intrecciate con le mobilitazioni studentesche incontrando gli operai che si battono per la dignità contro i ricatti.

Una giornata, quella del 28 gennaio, che racconta di quel ‘comune sociale’ che a partire dalla medesima condizione di precarietà, ha scelto di tentarne il rovesciamento: “quello di oggi è uno sciopero costituente, verso il comune politico dei movimenti per costruire l’alternativa sociale alla crisi. Per ritrovare il tempo della trasformazione”.

Dal palco, le parole di un delegato rsu si uniscono a quelle di un precario della scuola, l’indignazione di uno studente medio fa eco alla determinazione di un militante per l’acqua pubblica: in piazza, i movimenti costruiscono senso comune per estendere l’opposizione e la conflittualità sociale a partire dalla rivendicazione dello sciopero generale e generalizzato, qui e ora.

Perchè, come conclude Sergio Bellavita, segretario nazionale Fiom, “un intero continente e oltre, dalla Tunisia all’Egitto, da Londra ad Atene, ha preso la parola per difendere la dignità e i diritti contro la crisi, ha dimostrato che riberllarsi è giusto”.

Approfondimenti:

Foto e video della manifestazione

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28/01/11 ANCONA – SCIOPERO GENERALE FIOM – AUTOBUS DA SENIGALLIA

by on Jan.25, 2011, under Comunicati e Manifestazioni

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14/01/11 CIAO GIULIANO

by on Jan.14, 2011, under Comunicati e Manifestazioni

CIAO GIULIANO … ora che brilli come una stella, anche se siamo della terra e torniamo alla terra


Quando nel 2004 siamo entrati nelle ex-colonie Enel, lui era già lì. Le aveva occupate alla fine degli anni ’90, ci viveva. Una vita di strada, una vita in strada: prima di tutto una sua scelta di vita.

Giuliano Rosa – classe 1953 – apparteneva all’ultima leva rivoluzionaria del XX secolo. Della Milano degli anni ’70 ne portava i ricordi – quelli dei cortei, degli scontri e degli spari – e ne portava i segni – quelli tatuati sulla pelle e quelli che ne avevano incrinato la salute.

Con noi ha continuato a viverci, condividendo tutta l’esperienza del Mezza Canaja, anche dopo che i padroni del mattone, i signori delle clientele e degli oligopoli senigalliesi hanno demolito un pezzo di storia. Una storia minore, quella nostra, e una storia maggiore, quella dell’Olocausto novecentesco.

Nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2011 Giuliano se n’è andato. La salute era troppo compromessa e il corpo non ha retto.

A noi resta il ricordo e una promessa: qui non si arrende nessuno!

Le compagne e i compagni del Mezza Canaja

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REMEBER, REMEMBER 14 DECEMBER! Riflessioni da Senigallia…

by on Dec.18, 2010, under Comunicati e Manifestazioni

REMEBER, REMEMBER 14 DECEMBER!

“Oggi i numeri non si contano, si pesano!”

(da una voce lungo il corteo)

La gioia prima di tutto: quella che riempie gli occhi di meraviglia e stupore, che ti fa abbracciare persone sconosciute, quella del “insieme facciamo paura”, del “invece si può” e del “era ora!”.

Perché una rivolta è sempre un atto di gioia collettiva!

Le passioni tristi le lasciamo volentieri a chi oggi – tra politici e giornalisti – si propone come anima bella e saggia. Tenetevi pure i vostri spettri e dategli il nome che volete: centri sociali, ultras, black bloc, autonomi, anarco-insurrezionalisti. E quando andate a letto fate pure i conti con i vostri incubi sugli anni ’70 che ancora tormentano le vostre notti.

La verità sta da un’altra parte: in Via del Corso e in Piazza del Popolo. Una rivolta è sempre un atto di verità e ciò che ci svela è che per una volta la rabbia non ha preso le forme della vigliaccheria leghista fondata sulla guerra al più povero e neanche si è sublimata nell’irenismo postbertinottiano.

La verità sta nei volti degli studenti medi che si vedono i propri corsi tagliati, nelle borse di studio rubate agli universitari, nell’umiliazione del lavoro e dello studio di ricercatori e insegnati; sta nei calli e nelle schiene rotte di operai in cassa integrazione e nelle terre offese e avvelenate di Chiaiano e Terzigno. Sta nella sete di chi rifiuta la mercificazione dell’acqua e nella dignità di chi ricostruisce la propria città contro chi alle 3e32 rideva. Sta nei corpi quotidianamente sottoposti al ricatto della precarietà, di salari miseri, di contributi non versati, di contratti/ricatti, di ferie e malattie né concesse né pagate.

La verità è che una generazione è stata messa sotto silenzio grazie al ricatto sul futuro; sulla possibilità di avere un futuro.

Il silenzio è stato rotto. Una generazione ha compiuto il suo gesto, ha affrontato il potere in mezzo alla strada. Consapevoli che i diritti, primi di essere scritti su un pezzo di carta, sono scritti sull’asfalto.

Nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile senza lo spazio politico di “uniti contro la crisi” che ha permesso di ricomporre le forme del lavoro vivo e di trovare un comune tra le singole lotte. E’ questo comune che spaventa un’intera classe politica e imprenditoriale corrotta, collusa e parassitaria. E’ quindi questo comune che va custodito, potenziato e organizzato. Per questo dobbiamo dire a voce ancora più alta: sciopero generale, subito!

Infine, in molti fanno riferimento – sbagliando – al G8 di Genova. Qualcuno su internet ha scritto: “Dieci anni dopo la scena è capovolta, era luglio e faceva caldo, il calore lo hanno avuto indietro, il resto no, noi non siamo assassini”.

Con il nostro futuro negli occhi, con Carlo nel cuore.


PER APPROFONDIRE:
Dopo il 14 dicembre di TONI NEGRI
Il fuoco della conoscenza di GIGI ROGGERO
La solitudine dei bravi ragazzi di Loris Campetti
Scuola e contratti, l’agenda comune si arricchisce di Loris Campetti
A proposito di cortei e buoni maestri di Sandrone Dazieri
Lettera a mio figlio (sulle barricate) (Il mea culpa di un padre nell’era di B.) di Nicolò Carnimeo
CONTRIBUTI E RIFLESSIONI DI CHI ERA IN STRADA IL 14 DICEMBRE.
FOTO E VIDEO DEL 14 A ROMA
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14/12/10 APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE DEL 14 DICEMBRE A ROMA

by on Dec.18, 2010, under Comunicati e Manifestazioni

Non c’è sicuramente bisogno di sottolineare l’importanza politica di quello che ormai da qualche settimana sta avvenendo in Italia; benché la storia repubblicana, non solo recente, sia costellata di tensioni e tumulti, così come troppo spesso di schiamazzi che anticipano il semplice nulla del mantenimento dell’esistente – secondo l’adagio cambiare tutto per non cambiare nulla! – sembra che entro poco potremo finalmente vedere il termine di quel lungo tunnel, durato un ventennio e chissà quanti chilometri, del berlusconismo.
Una liberazione che noi, senza premurarci troppo di fronte al “politicamente corretto”, non esitiamo a salutare con grandi speranze: giova ricordarlo, il berlusconismo non è stato semplicemente il governo delle leggi ad personam.
Senza dimenticarci tutto questo, quello che speriamo finalmente di soppiantare è un arte del governo basata su tre pratiche precise, politiche ed economiche: rendita, oligopolio, clientelarismo.
L’ultima finanziaria sta lì a testimoniarlo: pur con la più forte maggioranza della storia repubblicana, questo governo non è riuscito a pianificare uno straccio di politica a sostegno del reddito e del lavoro produttivo, preoccupandosi solo di tappare i buchi, e al massimo di elargire qualche “favore” alle varie cricche di turno.
Tuttavia, benché sia lecito nutrire qualche speranza sul fatto che i festini “selvaggi” di Berlusconi – come li definiscono i dispacci pubblicati su Wikileaks –  saranno entro breve materia esclusiva dei rotocalchi rosa, e non più degli editoriali dei quotidiani, pensiamo che in questo momento occorra mettere addosso agli schieramenti politici una certa pressione, per ricordar loro che non si può governare prescindendo da chi contribuisce con la propria fatica allo sviluppo di questo malandato paese; quello che si rischia – e le fitte consultazioni parlamentari, così come la nascita di nuovi schieramenti stanno lì a testimoniarlo – è che dalla crisi di governo si esca con una nuova coalizione decisa a portare avanti quelle politiche che hanno prodotto la crisi economica.
Già infatti il laico Fini ha intavolato un accordo con Casini e Rutelli, e definito la riforma Gelmini dell’università “il miglior risultato di questo governo”; mentre Bersani e D’Alema, senza nemmeno la premura di nasconderlo, stanno cercando di estendere il modello marchigiano di alleanza con il centro a tutta l’Italia.
Per questi motivi, martedì 14 dicembre, è più che mai importante essere in piazza a Roma per ricordare a politici e opinione pubblica che non si può dire di essere veramente usciti dal berlusconismo, senza una riforma strutturale di quell’arte di governo descritta poc’anzi, verso cui anche la sinistra ha troppo spesso nutrito una certa tentazione.
Tutti uniti contro al crisi!
Mezza Canaja
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09/12/10 ANCONA – LA PROTESTA DEI PRECARI IRROMPE ALL’INPS

by on Dec.09, 2010, under Comunicati e Manifestazioni

ANCONA – LA PROTESTA DEI PRECARI IRROMPE ALL’INPS

“Zero diritti, zero pensioni, zero futuro. Reddito per tutti!”  questo lo striscione comparso questa mattina sulla facciata della sede regionale Inps di piazza Cavour ad Ancona.
Una giornata di iniziativa dalla parte di migranti e precari: per i diritti dei migranti truffati dalla regolarizzazione per i lavoratori domestici, che dopo aver inoltrato la domanda e versato in anticipo un contributo minimo di 500 euro si sono poi visti rifiutare la procedura di emersione.
Per i diritti dei precari, a cui l’Inps non concede la possibilità di accedere alle simulazioni di previsione del loro futuro pensionistico; un futuro pensionistico che non c’è, a causa dei bassi coefficienti di conversione del monte versamenti introdotti con il sistema contributivo (oggi per 100.000 euro versati si ha diritto a una pensione massima di 5.620 euro annui al lordo delle imposte – Fonte Acta).
Oltre 50 persone, fra precari e attivisti dei Centri Sociali delle Marche, sono salite fino al quarto piano dell’edificio, da cui hanno calato lo striscione e dove hanno convocato un incontro con la stampa.
Fortemente intimidatorio l’atteggiamento degli agenti di polizia e carabinieri, che intervenuti in forze, hanno tentato ripetutamente di sgomberare i manifestanti, cercando di impedire lo svolgimento della conferenza stampa.
Una volta terminato l’incontro con i giornalisti presenti, i precari sono scesi per raggiungere il picchetto comunicativo davanti all’ingresso dell’edificio, dove i manifestanti sono stati ricevuti dal Direttore regionale Inps, a cui è stato chiesto di inoltrare i motivi della protesta alla direzione nazionale, motivi rispetto ai quali ha mostrato comprensione confermando l’esigenza di una modifica complessiva di un sistema che è tenuto ad applicare per legge.
Gli attivisti hanno sciolto la manifestazione lanciando l’appuntamento per la manifestazione nazionale del 14 dicembre a Roma sotto Montecitorio: “Uniti Contro la Crisi, Noi la fiducia non ve la diamo!”

“Zero diritti, zero pensioni, zero futuro. Reddito per tutti!”  questo lo striscione comparso questa mattina sulla facciata della sede regionale Inps di piazza Cavour ad Ancona.Una giornata di iniziativa dalla parte di migranti e precari: per i diritti dei migranti truffati dalla regolarizzazione per i lavoratori domestici, che dopo aver inoltrato la domanda e versato in anticipo un contributo minimo di 500 euro si sono poi visti rifiutare la procedura di emersione.Per i diritti dei precari, a cui l’Inps non concede la possibilità di accedere alle simulazioni di previsione del loro futuro pensionistico; un futuro pensionistico che non c’è, a causa dei bassi coefficienti di conversione del monte versamenti introdotti con il sistema contributivo (oggi per 100.000 euro versati si ha diritto a una pensione massima di 5.620 euro annui al lordo delle imposte – Fonte Acta).Oltre 50 persone, fra precari e attivisti dei Centri Sociali delle Marche, sono salite fino al quarto piano dell’edificio, da cui hanno calato lo striscione e dove hanno convocato un incontro con la stampa.Fortemente intimidatorio l’atteggiamento degli agenti di polizia e carabinieri, che intervenuti in forze, hanno tentato ripetutamente di sgomberare i manifestanti, cercando di impedire lo svolgimento della conferenza stampa.Una volta terminato l’incontro con i giornalisti presenti, i precari sono scesi per raggiungere il picchetto comunicativo davanti all’ingresso dell’edificio, dove i manifestanti sono stati ricevuti dal Direttore regionale Inps, a cui è stato chiesto di inoltrare i motivi della protesta alla direzione nazionale, motivi rispetto ai quali ha mostrato comprensione confermando l’esigenza di una modifica complessiva di un sistema che è tenuto ad applicare per legge.Gli attivisti hanno sciolto la manifestazione lanciando l’appuntamento per la MANIFESTAZIONALE NAZIONALE A ROMA DEL 14 DICEMBRE sotto Montecitorio: “Uniti Contro la Crisi, Noi la fiducia non ve la diamo!”

Audio dell’azione

Manifestazione Noi la Fiducia Non Ve la Diamo, Roma 14 dicembre: pullman da Senigallia. Per informazioni: mezzacanaja@yahoo.it  tel.3331295984

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14/12/10 NOI LA FIDUCIA NON VE LA DIAMO: MANIFESTAZIONE NAZIONALE ROMA

by on Dec.08, 2010, under General

UNITI CONTRO LA CRISI
NOI LA FIDUCIA NON VE LA DIAMO
ROMA 14 DICEMBRE 2010 MANIFESTAZIONE NAZIONALE


Il 14 Dicembre ’10 tutti a Roma sotto a Montecitorio… Noi la fiducia non ve la diamo!
La Fiom e i Centri Sociali delle Marche organizzano la partecipazione. [Volantino]

Per informazioni e prenotazioni pullman
partenza da Senigallia – tel  333.1295984 / email  mezzacanaja@yahoo.it
partenza da altre città delle Marche


L’APPELLO NAZIONALE DELLA MANIFESTAZIONE

Uniticontrolacrisi lancia una mobilitazione generale a Roma davanti a Montecitorio per il 14 dicembre, giorno nel quale sarà votata la fiducia al Governo Berlusconi.

Rivolgiamo un appello a tutte le realtà sociali che si stanno mobilitando contro la gravissima situazione provocata dalle politiche governative che con la scusa della crisi stanno distruggendo diritti e territorio. Il 14 dicembre deve essere un giorno in cui la parola passi alle migliaia e migliaia di lavoratori e lavoratrici cassaintegrati e licenziati, agli studenti, ricercatori ed insegnanti che subiscono i tagli della Gelmini, alle popolazioni della Campania sommerse dai rifiuti e agli alluvionati del nord sommersi dalle cementificazioni che provocano i disastri. [continua a leggere...]


Prossimi appuntamenti:

UNITI CONTRO LA CRISI
16 DICEMBRE 2010 al Centro Sociale TNT, via Politi, Jesi
TAVOLA ROTONDA

Relatori:
– Maurizio LANDINI Segretario Generale Nazionale Fiom
– Paolo COGNINI Centri Sociali Marche
– Giuseppe CIARROCCHI Segretario Fiom Marche
– Evasio CIOCCI Coord. Marchigiano Movimenti per l’Acqua
Coordina:
– Sergio SINIGAGLIA Giornalista de Il Manifesto

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14/12/10 ROMA: UNITI CONTRO LA CRISI. MANIFESTAZIONE NAZIONALE. PULLMAN DA SENIGALLIA

by on Dec.05, 2010, under Comunicati e Manifestazioni

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04/12/10 ANCONA – MANIFESTAZIONE IN DIFESA DELL’ACQUA PUBBLICA. FOTO

by on Dec.05, 2010, under Comunicati e Manifestazioni

ANCONA – MANIFESTAZIONE PER L’ACQUA PUBBLICA

STUDENTI, PRECARI E OPERAI SI UNISCONO ALLA BATTAGLIA PER I BENI COMUNI

Centinaia di persone da tutte le Marche hanno sfidato il vento forte e la temperatura rigida del capoluogo dorico e si sono ritrovate ad affollare Piazza della Repubblica di fronte al Teatro delle Muse.
Pullman da ogni provincia e tanti che si sono mossi con mezzi propri per non mancare all’appuntamento lanciato dal popolo dell’acqua, decine le sigle del mondo dell’associazionismo che hanno sostenuto l’iniziativa.
A precedere il corteo una mini-critical mass formata da ciclisti in bici trasformate in ciclomanifesti pro-acqua pubblica, subito dietro i gonfaloni e le delegazioni delle amministrazioni locali che hanno aderito ufficialmente alla manifestazione confermando il loro impegno nella battaglia per l’acqua bene comune. Presenti in fascia tricolore la presidente della provincia di Ancona, i sindaci e gli assessori di Ancona, Jesi, Macerata, Urbino, San Benedetto del Tronto, San Marcello, Monsano, Morro d’Alba, Grottammare, Acquasanta Terme, Appignano del Tronto, Cossignano, Cupramarittima, Ripatransone, Monte Urano.
In testa al corteo, il camion e sound-system allestito per l’occasione dai creativi dello spazio autogestito La Cupa e lo striscione di apertura del Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dell’evento. A seguire gli spezzoni dei Centri Sociali delle Marche, della Fiom e degli operai Fincantieri, degli studenti in mobilitazione permanente contro il DDL Gelmini.
Il serpentone di manifestanti si è ingrossato avvicinandosi al centro città, durante il percorso l’animazione di artisti di strada e di un gruppo di comici sambenedettesi, l’apparizione di Santa Cannella circondata da attivisti mascherati da gocce d’acqua.
Dopo aver attraversato il centro la manifestazione si è conclusa in Piazza Roma, dove dal palco è stata ancora una volta rivendicata l’immediata approvazione di un provvedimento di moratoria verso i processi di privatizzazione del servizio idrico, che sospenda le scadenze previste dal decreto Ronchi e per la soppressione degli Ato territoriali. Una battaglia di democrazia, perchè venga rispettata la volontà popolare di esprimersi sulla gestione di un bene così essenziale come l’acqua, attraverso il referendum comunque entro il 2011.
In collegamento da Cancun, la corrispondenza di Vilma Mazza, dell’associazione Ya Basta! in diretta dalla conferenza sul clima COP16: dall’Europa all’America Latina la battaglia contro l’espropriazione dei beni comuni si lega alla mobilitazione internazionale per la giustizia climatica, ambientale, sociale. I videointerventi inviati da Elio e Neri Marcorè hanno poi lasciato spazio al concerto prima del saluto collettivo della piazza a Mario Monicelli.
La piazza dell’acqua chiede diritti e democrazia e parla la stessa lingua delle mobilitazioni studentesche e delle battaglie per la dignità del lavoro. Prossima fermata, il 14 dicembre a Roma tutti Uniti Contro la Crisi sotto Montecitorio.
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