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29/11/08 L’ONDA VA A TEATRO: CRONACA DEGLI EVENTI

by on Dec.01, 2008, under Collettivo Studentesco Zenit

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La
cronaca dettagliata degli eventi

 Galleria
fotografica

Venerdì 28 e sabato 29 erano due date di mobilitazione nazionale contro
la legge Gelmini. Abbiamo deciso di starci dentro, scegliendo la data di sabato
proprio per la presenza di Sabina Guzzanti in città. La nostra idea era al quanto semplice: un presidio davanti al teatro La Fenice in quanto la
posizione ci permetteva di poter comunicare sia con le persone presenti in
centro storico per lo “struscio” e sia con il pubblico della Guzzanti. Infine,
l’idea di chiedere alla stessa se ci poteva “accogliere” sul palco per poter
comunicare alle persone presenti in sala le ragioni che da più di due mesi ci
portano a denunciare la pesantezza dell’attacco che l’asse
Tremonti-Gelmini-Brunetta ha portato al diritto all’istruzione. Pensavamo – forse ingenuamente – che Sabina ci avrebbe accolto a braccia
aperte, dando visibilità alle nostre parole, sarebbe stato un bel gesto di
solidarietà.

Dai primi giorni della settimana ci siamo messi a chiamare per cercare
un contatto serio che ci permettesse di raggiungere la Guzzanti in tempo e
verificare la sua disponibilità. Telefonata su telefonata siamo riusciti ad
arrivare all’Agenzia di Ancona “Comstar”. Gli stessi Spadoni e Mascitti che oggi sul Corriere fanno le vittime.
Eppure il numero 071/2864446 è il loro. Eppure ci è arrivato un sms alle 17.48
del 28 novembre che ci diceva di mandare una mail all’addetta stampa E. B.
(evitiamo per questione di stile e rispetto i nomi integrali, l’e-mail
personali e i numeri di cellulare). Eppure con chi abbiamo parlato per due ore
davanti al teatro, sentendoci dire tutto e il contrario di tutto?!

La
Comstar
ci ha messo in contatto con chi seguiva lo
spettacolo, il quale dopo molte telefonate avvenute tra giovedì 27 e venerdì
28, ci ha detto di presentarci direttamente il giorno dello spettacolo,
arrivando qualche ora prima in modo da spiegare a Sabina il senso della nostra
iniziativa. In seguito, ci ha fornito l’email dell’addetta stampa, alla quale
abbiamo mandato la spiegazione dettagliata di chi è e che cosa fa il
Coordinamento Difesa Scuola Pubblica Senigallia e il testo dell’intervento da
leggere dal palco.

Prima e durante la manifestazione siamo stati continuamente in contatto
con il personale del teatro per capire quando dovessimo incontrare la Guzzanti. Verso le 19.30 ci viene detto che Sabina incontrerà uno di noi per
sentire la nostra proposta. Verso le 20:00 ci viene detto che Sabina ha parlato
con un non specificato Assessore e che avrebbe semplicemente comunicato alla
fine dello spettacolo la nostra presenza all’esterno (mah!). Verso le 20:30
grazie alla mediazione degli assessori Volpini e Papa, riusciamo ad entrare nel
teatro ed arrivare davanti al camerino ove ci attende l’ennesima assistente,
alla quale (ri)spieghiamo le nostre intenzioni. Si apre uno spiraglio, ci dice
di fornirgli il testo dell’intervento e di chiamare gli studenti che dovevano
salire sul palco. Verso le 20:45 ci viene detto che 3 studenti avrebbero letto
l’intervento dal palco ad inizio spettacolo. Eravamo soddisfatti, dopo tre giorni di telefonante continue, finalmente
avevamo raggiunto l’obbiettivo. Dopo due minuti esatti arriva la smentita, gli
studenti possono parlare solo a spettacolo finito e in più devono aspettare
fuori per più di due ore, in quanto la
SIAE non accettava la presenza di tre ragazzi senza
biglietto.

A questa notizia è scattata l’indignazione e la conseguente scelta
spontanea e collettiva – senza nessuna forzatura soggettiva, come invece dicono
i giornali – di entrare tutti e comunicare direttamente con le persone presenti
in sala. Intervenire a fine spettacolo, mentre la gente si alza e si mette i
cappotti, è un contentino, una presa in giro, soprattutto se questo avviene non
all’improvviso – come i manager mentendo hanno detto – ma dopo più di tre
giorni di continue trattative.

L’iniziativa sarebbe stata assolutamente serena, se la security presente
avesse evitato sia inutili cordoni che di menare le mani su ragazze di 16 anni
o prendere per il collo un ragazzo, quando per giunta la maggior parte delle
persone avevano già raggiunto la sala. L’accoglienza del pubblico è stata molto
calorosa, tre quarti del teatro ha applaudito più volte e condiviso la nostra
iniziativa sia nelle pratiche che nei contenuti. Chi dice che il pubblico ha
fischiato mente spudoratamente. Letto il comunicato, siamo usciti e fuori ad
attenderci abbiamo trovato un nutrito gruppo di poliziotti che hanno
identificato due maestri e due professori per poi minacciare denunce, e per
cosa? La manifestazione era autorizzata, lo spettacolo non è stato interrotto –
doveva ancora cominciare -, il pubblico ci era solidale e fatto l’intervento
siamo usciti.

La colpa di quanto è
successo non è né nostra né di Sabina, ma tutta
dell’organizzazione che ruota intorno all’evento. Tutti coloro che
sostengono
che abbiamo attaccato la
Guzzanti – come si legge sulle pagine del Resto del Carlino –
lo fanno solo per gonfiare la notizia, falsificando la realtà. Abbiamo
documentato tutto, sms, telefonate ed e-mail. Abbiamo ripreso
tutta la trattativa, il momento dell’ingresso e l’uscita. Abbiamo anche
la
registrazione di ciò che è avvenuto dentro il teatro. Nel giro di pochi
giorni
presenteremo un video completo che farà chiarezza su tutti i fatti.
Le bugie come si suol dire, hanno sempre le gambe corte. 

 

Collettivo Studentesco Zenit

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