15-16 NOVEMBRE ’08 SAPIENZA OCCUPATA (ROMA) – ASSEMBLEA NAZIONALE DELL’ONDA
by csamezzacanaja on Nov.18, 2008, under Collettivo Studentesco Zenit, Comunicati e Manifestazioni
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Roma, Sapienza Occupata, 15-16 Novembre ‘008
ASSEMBLEA
NAZIONALE DELL’ONDA
“Nel
capitalismo descritto da Marx il plusvalore è costruito attraverso lo
sfruttamento degli operai ed organizzato dalla divisione sociale del lavoro e
dalla conseguente gerarchia delle funzioni e delle nazioni. Il flusso di lavoro
si situava dentro spazi definiti. Ora, invece, il flusso del valore corre
dappertutto, trasversalmente nella società, depositandosi tuttavia e costruendo
giacenze, dalle quali il valore è di nuovo tratto e rinnovato dai linguaggi
sociali e tecnologici. […] Ritorniamo a come si definisce lo sfruttamento del
lavoro sociale e a come l’impresa capta il valore della produzione sociale.
Abbiamo detto che è attraverso l’intelligenza e la cooperazione sociale delle
intelligenze: cioè attraverso l’intelligenza messa all’opera nella ricerca
scientifica, nella costruzione degli stili di vita, e nella trasformazione del
linguaggio, nella definizione di nuovi sensi delle cose e delle loro
associazioni … Bene, la valorizzazione nasce dal lavoro del soggetto, del suo
cervello e delle sue passioni, della sua singolarità e della cerchia di
cooperazione nella quale è inserito. Ne viene la conseguenza che per fare produzione è necessario produrre soggettività. Il capitale è un
capitale prodotto dalla soggettività e l’impresa, se vuole gestire capitale
intellettuale, o lo produce direttamente o lo raccoglie, acquista, capta
attraverso una produzione altrui. E’ così
che la formazione irrompe nell’economia politica e ne costituisce, in questa
fase di trapasso all’egemonia della produzione postmoderna immateriale, il
centro strategico. […] Il capitalista chiede che sia il potere politico a
fornirgli della forza lavoro adeguatamente formata: lo pretende, vuole che
questa forza lavoro gli sia data gratis e concede
che sia un diritto di tutti quello di istruirsi sicchè diventi presto dovere di
tutti di farsi sfruttare. Ma spesso questa richiesta non può essere
esaudita. Oppure, peggio, la forza lavoro offerta dalla formazione pubblica ha
fra le sue caratteristiche quella di non essere perfettamente funzionale o,
peggio, quella di essere ridotta allo sfruttamento. Ma come è immaginabile
questo, si chiede il padrone? E allora, sempre di più, si moltiplicano i sistemi di formazione diretta da parte
dell’impresa, ovvero meccanismi di controllo della formazione, o
standardizzazione di servizi privati … Ci vogliono per lo meno due criteri
per rendere la formazione adeguata al regime di impresa sociale: da un lato, un
addestramento singolare, duttile e orientato al sapere strumentale; dall’altro,
una disponibilità all’accettazione del comando ed un’illusione di libertà nello
sfruttamento. La formazione new age consiste in questo, nel produrre
una soggettività funzionale e sottomessa, insomma, una soggettività disponibile
al controllo. […] Nel luogo di formazione, laddove per formazione si
intenda la formazione continua,
quella della scuola e dell’università, quella dell’apprendistato ripetuto
industriale e produttivo e quella che s’incarna nei processi di ricerca, – nel
luogo della formazione, dunque, la determinazione produttiva del luogo, dello
spazio, si dà con la maggior evidenza. […] La determinazione del luogo
produttivo nell’orizzonte postmoderno è, dalla parte del capitale, definizione
di un luogo di comando. Da parte dei lavoratori, dei proletari precari, degli
studenti poveri, la determinazione del luogo è la dove possono essere raccolte
e ricomposte le potenze della libertà e della produzione, dell’invenzione e
della gioia. […] Dunque, su dalla carne del lavoro intellettuale, […]
dall’accostamento (in un alveare pluridisciplinare) di varie arti del costruire
e dell’apprendere – e, infine, su da quella carne vivente che sono la
formazione e il consolidamento di questa nelle anime […], su da questo variare
ed alternarsi della speranza e della disperazione, del lavoro e della
disoccupazione, dell’inventare e dell’essere poveri ed esclusi, deve formarsi un corpo politico.
Molteplice, con tutta probabilità, ed attraversato da un variare di pulsioni e
di desideri – capace, nel caso lo si
esigesse, di esercitare forza, contropotere […]. Una moltitudine comune, perché al suo interno giocano le singolarità,
come onde di un mare comune che si prepara alla bufera. La bufera della
trasformazione.”
(tratto
da: Toni Negri, “Dalla fabbrica alla
metropoli”, Ed. Datanews, Roma, 2008)
Siamo
l’onda che autoriforma l’Università!
Dopo
la due giorni,
analisi e proposte di nuove mobilitazioni
Leggi la
versione integrale del Documento conclusivo dell’assemblea nazionale
dell’Onda:
http://www.globalproject.info/art-17874.html
Assemblea plenaria iniziale:
http://www.globalproject.info/art-17891.html
Primo workshop. Didattica
http://www.globalproject.info/art-17892.html
Secondo workshop. Welfare e diritto
allo studio
http://www.globalproject.info/art-17893.html
Terzo Workshop. Ricerca, Formazione
e lavoro
http://www.globalproject.info/art-17894.html
Prime note
per la
riflessione dell'Onda
di
Franco Piperno
http://www.deriveapprodi.org/articoli.php?art=213
Approfondimenti,
info, aggiornamenti, documenti in pdf, foto e video:
L’Onda in
Europa:
Comunicato
European Anomalous Wave 14/11/08
http://www.uniriot.org/index.php?option=com_content&task=view&id=415&Itemid=100
Next stop: 12 Dicembre. Generalizzare lo sciopero!
Ci bloccate il futuro?
Bloccheremo il Paese!