14/03/08 DA BOLZANETO ALLE ELEZIONI : CANDIDATURA RITIRATA
by csamezzacanaja on Mar.14, 2008, under Comunicati e Manifestazioni
FALCONARA
– Ernesto
Cimino,
ufficiale della polizia penitenziaria, tra i 44 agenti e medici
coinvolti nel processo
per le torture nella caserma di Bolzaneto nei giorni del G8 di
Genova, compariva tra i candidati in corsa alle prossime elezioni
amministrative. Lo si era appreso dalla stampa locale, nel giorno
stesso in cui arrivava da parte dei Pm titolari dell’inchiesta su
Bolzaneto, la richiesta di condanna a 76 anni di carcere per gli
accusati in un processo comunque inevitabilmente destinato a finire
in prescrizione. Dopo
le pressioni immediate seguite all’annuncio di una figura così
impresentabile, dallo stesso interessato è stata confermata la
notizia del ritiro della propria candidatura.
– Approfondimenti
sul blog del Csa
Kontatto
Ricette
elettorali per la questione sicurezza
– Il
comunicato diffuso dal Csa Kontatto
[…]
Bolzaneto:
un processo nato morto
– Vai allo speciale a cura di Global
Project
15/03/08 STUDIO RESET PROJECT SHOW + ALWAYS LOVING JAH
by csamezzacanaja on Mar.14, 2008, under Feste

14/03/08 DA VIA VICO A VIA MARCHE: DIRITTO ALL’ABITARE PER TUTTI!
by csamezzacanaja on Mar.14, 2008, under Comunicati e Manifestazioni
Da
Via Vico a Via Marche
DIRITTO
ALL’ABITARE PER TUTTI!
La
strada che ci ha condotti da Via Vico a Via Marche l’abbiamo
percorsa in tre settimane, quelle stabilite tra noi, la famiglia di
Djiallo, il proprietario e l’Amministrazione Comunale.Durante
il percorso è emerso anche il caso di Leye e della sua
famiglia, abitante sempre in Via Vico; stesso condominio, stesso
proprietario … stesse condizioni di sfratto.Ieri,
chiavi e casa sono state riconsegnate in cambio di altre chiavi e di
altre due case, entrambi in Via Marche. Case belle, accoglienti,
rispettose delle norme igienico/sanitarie e delle norme di sicurezza.
Case in cui i figli di entrambe le famiglie avranno la possibilità
di crescere in condizioni più che dignitose, senza che
l’umidità ne minacci la salute.
Per
quanto ci riguarda quello che si è ottenuto non è una
semplice vittoria – benché importante – ma il passaggio da
azioni di protesta essenzialmente di denuncia e di testimonianza,
all’affermazione pratica di un diritto. Il passaggio – per una
volta – da un piano simbolico ad uno squisitamente materiale, capace
d’incidere qualitativamente nella vita di due famiglie. In termini
più politici, la capacità di incidere nella realtà
e di trasformarla.Questo
è stato possibile perché Djaillo ha reso pubblico il
suo problema, dandoci la possibilità di attivare
tempestivamente le forme di lotta adeguate alla situazione.Il
picchetto è stato un atto illegale necessario a ristabilire la
legalità; il diritto all’abitare … alla casa.Il
picchetto ha imposto alle parti di trattare ed ha fornito la
possibilità all’AmministrazioneComunale
di porsi come mediatore e garante della trattativa.Abbiamo
spesso criticato anche aspramente e radicalmente, le politiche di chi
governa questa città e continueremo a farlo, ma questa volta
dobbiamo dare atto che l’Assessorato ai Servizi Sociali e
soprattutto il dirigente comunale Maurizio Mandolini, hanno avuto in
queste settimane un comportamento serio, tempestivo, efficace e
rispettoso degli impegni pubblicamente presi.
Eppure,
paradossalmente, è nella soluzione stessa che si annida il
problema. L’emergenza abitativa di Djiallo e Leye – e di altre
famiglie – è stata risolta dal comune affittando degli
appartamenti da un privato di Roma per poi al medesimo costo –
500euro – riaffittarlo alle famiglie sotto sfratto. Bene, finché
si tratta di emergenze, ma male, molto male, se l’emergenza diventa
la normalità e le politiche abitative delle soluzioni per
tamponare le continue crisi.
Ogni
azione legislativa che Regione, Provincia e Comune attuano per
sostenere chi si trova in difficoltà abitative (sostegno
economico per mutui o affitti troppo alti, edilizia popolare o
concordata, cooperative di autocostruzione, ecc) è cosa buona
e giusta – oltre che un loro dovere – in quanto oltre ad aiutare le
persone più indigenti, funge anche da calmiere per il mercato
immobiliare. Il problema però, è che per affermare in
maniera compiuta, sistematica, capillare e strutturale il diritto
all’abitare – alla casa – è necessaria una radicale
inversione di tendenza delle politiche abitative ed urbanistiche,
capace, in primis, di smettere di considerare la casa una merce alle
complete dipendenze di proprietari privati, immobiliaristi,
speculatori, costruttori e dei loro lucri.
A
Senigallia come in tutta Italia, serve un piano di edilizia pubblica
e popolare, che dia la possibilità ad ogni singola persona –
operaio, studente, precario, migrante, famiglie e coppie di fatto –
di potersi permettere un’abitazione dignitosa, senza doversi
indebitare con le banche, senza trovare un “terzo soggetto” che
medi con il proprietario per calmierare l’affitto o senza fare ore
ed ore di straordinari al lavoro, magari rischiando anche la vita. Un
piano di edilizia pubblica e popolare vuol dire affermare una volontà
tutta politica che miri a rovesciare i rapporti di forza per ora
saldamente in mano al mercato immobiliare ed ai suoi commensali.
Per
quanto ci riguarda – nel nostro piccolo – continueremo a portare
avanti le lotte contro gli sfratti e per il diritto alla casa.
CSOA
Mezza Canaja
Ambasciata
Dei Diritti Senigallia
8/03/08 TRA LA FESTA, IL RITO E IL SILENZIO…SCEGLIAMO LA LOTTA!!
by csamezzacanaja on Mar.10, 2008, under Femme Canaja

tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili
condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse
per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò
tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo
stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere
all’interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data
venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle
donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.
business della mimosa e del rito, ci sentiamo invece di riportare
l’attenzione su quello che è stato, su quello che purtroppo è, e su
quello che nel prossimo futuro costruiremo con le nostre lotte.
con estrema contraddizione, da una parte infatti siamo oggetto di
campagne sicuritarie sempre più repressive, dall’altra siamo anche le
assassine dei nostri figli che non riconoscono l’immenso valore della
vita.
sicurezza si veste di rosa così nella nostra società “macista” ecco
comparire nuovi decreti, nuove leggi che individuano il nemico nel
diverso,che sfruttano la figura della donna al fine puramente
propagandistico e di controllo sociale.
fa sempre più incalzante,in una commistione agghiacciante tra Chiesa e
Stato,si ritorna a parlare dell’aborto.
a cui assistiamo non è solo un vile attacco alla 194,ciò che suscita
maggiore rabbia è che si parli del corpo della donna e della difesa
della vita, si consideri il feto come oggetto giuridico e ci si arroghi
l’urgenza di garantirgli i sui diritti. Tutto ciò in uno scenario
sociale che di giorno in giorno vede morire persone sul lavoro, vede
costrette donne e uomini a sottoporsi agli incessanti ritmi della
precarietà.
dispone;una vita che diventa proprietà allo Stato e di un etica che è sempre meno laica.
diritto di discutere e decidere sul nostro corpo, sensibilizzando tutta
la città attraverso degli striscioni che stimolano la riflessione di
ognuno di noi.




08/03/08 CRITICAL MASS – SENIGALLIA – ORE 17 PIAZZA ROMA
by csamezzacanaja on Mar.06, 2008, under Comunicati e Manifestazioni

02/03/08 CIVITANOVA – OCCUPATO UN NUOVO SPAZIO SOCIALE
by csamezzacanaja on Mar.06, 2008, under Comunicati e Manifestazioni
CIVITANOVA – Nella mattinata di sabato oltre cinquanta attivisti tra
militanti del arrivati da tutta la regione, hanno occupato lo stabile
abbandonato dell’ex-liceo scientifico, antistante la statale adriatica. Insieme
ai militanti del Collettivo
Autonomo di Resistenza Sociale, resistenti arrivati dai centri
sociali di tutta la regione.
La nascita di un nuovo spazio sociale rappresenta il punto d’arrivo della
mobilitazione per l’affermazione di un percorso di
autonomia e autogestione a Civitanova Marche.
Già ad inizio dicembre scorso con l’occupazione temporanea dell’area
dell’ex-mattatoio, il Collettivo aveva denunciato lo stato di
degrado in cui versano gli spazi pubblici a Civitanova, ribadendo la necessità
di un loro recupero ad uso sociale. Quella iniziativa constrinse
l’amministrazione comunale di centro destra ad aprire un tavolo di trattativa,
conclusosi però senza esito, causa la malcelata volontà di prender tempo di
sindaco e assessori.
Da qui la scelta non più negoziabile di prendere possesso di uno spazio,
riqualificandolo dal basso e reclamando l’esigenza dell’autorganizzazione.
Da sabato proseguono il presidio degli attivisti e le attività di
recupero dello stabile. Per la giornata di martedì è previsto l’incontro con il
presidente della Provincia di Macerata, proprietaria della struttura.
– La
galleria fotografica dell’azione

IL COMUNICATO DEL COLLETTIVO AUTONOMO DI RESISTENZA
SOCIALE
C’è chi pensa, "nei palazzi dorati" di Civitanova, che
l’autogestione degli spazi e delle idee siano pura utopia.
C’è chi cerca, con abili mosse da politicante, di convincerci che uno stabile
sia troppo per noi e che dovremmo accontentarci di "piccole stanze"
anche di fronte a grandi necessità; sorrisi e belle parole sprecati per coprire
l’arte del non rispondere, parole utili al temporeggiamento ingannevole,
inconsistente nella politica e nella cultura, nella speranza che "questi
ragazzi mollino!"
"Invece siamo ancora qui, pronti a rompervi i coglioni",
perchè da giovani, operai, studenti e precari a tempo indeterminato siamo
stanchi dell’indifferenza della politica istituzionale di fronte a necessità
evidenti, una politica che prevede solo cementificazione e mercificazione di
qualsiasi cosa.
La nostra ambizione è quella di praticare nuove forme di gestione della vita
privata dei rapporti sociali!
Che la gente sia partecipe delle decisioni che influiscono sulle vite di tutti,
che la gente impari ad amare il proprio territorio e a sollevarsi di fronte
all’ingiustizia.
L’organizzazione e la conseguente azione che ci porta oggi ad occupare un altro
stabile lasciato al derado ed in balia delle speculazioni politico-affariste, è
un atto di consapevolezza e determinazione in risposta al qualunquismo, al
disfattismo e all’apatia che regnano nella nostra società!
"Per questo, senza mai un lamento, siamo e saremo sempre in movimento,
padroni del nostro futuro, figli di queste terre" che sempre
difenderemo da politici e speculatori che tolgono case, precarizzano la vita,
militarizzano la città, "per difendere i ricchi brillanti dalla
povertà!"
Ma non sempre la gente sta a guardare!
Il futuro è qui e comincia adesso.
Collettivo Autonomo di Resistenza Sociale – Civitanova
01/03/07 DANCEHALL SOLDIERS DA ROMA
by csamezzacanaja on Feb.24, 2008, under Feste

18/02/08 LA CASA NON E’ UN LUSSO! BLOCCARE GLI SFRATTI SI PUO’!
by csamezzacanaja on Feb.18, 2008, under Comunicati e Manifestazioni
LA
CASA NON E’ UN LUSSO!
Bloccare
gli sfratti si può!
Oggi,
è stato impedito uno sfratto. Oggi, una famiglia ha ancora una
casa.
Partiamo
da qui, dato semplice ed elementare, una buona notizia – cosa rara
– oltre che un importante risultato politico.
Non
è cosa di tutti i giorni, e non lo è perché
spesso ad essere sfrattati sono gli ultimi – italiani e non – e
gli ultimi non hanno voce. Oggi, è accaduto il contrario,
perché un uomo ci ha contattato ed ha avuto il coraggio di
denunciare il proprio dramma. Noi ci siamo limitati ad esserne
megafono.
Altri
sfratti potranno essere impediti se e solo se chi subisce questi
soprusi avrà il coraggio di renderli pubblici. Noi saremo di
nuovo pronti a sostenerne la voce ed a lottare a loro fianco.
Affianco di tutti, italiani e migranti, perché la casa è
un diritto e non un lusso e la guerra tra poveri sono solo un favore
fatto agli strozzini di turno.
Veniamo
ai fatti. Dyjallo, senegalese, da 20 anni in Italia con regolare
permesso di soggiorno, lavoratore (a cui la fabbrica ha lasciato in
“dono” il 46% d’invalidità) e padre di due figli, uno di
dieci mesi ed un altro in arrivo tra quattro mesi; dal marzo 2000
abitante a Senigallia, in Via Vico.
Di
fronte all’esecuzione di sfratto attesa per lunedì 18
febbraio, ha contatto l’Ambasciata dei Diritti, mettendoci al
corrente dell’ennesimo abuso attuato da un proprietario verso un
inquilino. Grazie all’aiuto determinante del sindacato “Unione
Inquilini”, ci siamo immediatamente attivati per impedire che una
famiglia si trovasse senza un tetto.
Sabato
16 febbraio con un sit-in in Via Vico abbiamo reso pubblico l’abuso
che si stava per compiere, denunciando ancora una volta la mancanza
di una politica lungimirante, organica e popolare per la casa. Una
politica che da sempre a Senigallia ha privilegiato gli interessi dei
costruttori, dei proprietari ed il business delle agenzie
immobiliari, come dalla Plage Sauvage del 2007 abbiamo più
volte avuto modo di ribadire.
In
seguito alla proposta arrivata domenica da parte dell’amministrazione
comunale di eseguire le sfratto e contemporaneamente far ospitare la
famiglia in un residance, abbiamo deciso di effettuare un picchetto
antisfratto. Di comune accordo con la famiglia sotto sfratto e con
l’Unione Inquini, abbiamo rifiutato la proposta in quanto pensiamo
che le lacune delle politiche pubbliche non possono essere risolte
con soluzioni pietiste, che né affermano diritti e né
risolvono problemi. Ancora meno ci sembra accettabile che le falle
del sistema pubblico vadano ad arricchire i proprietari alberghieri.
Lunedì
18 febbraio, dopo quasi tre ore picchetto in cui è stato
impedito all’Ufficiale Giudiziario di compiere lo sgombero, siamo
riusciti ad ottenere la sospensione dello sfratto, e tre settimane di
tempo entro cui l’Assessorato ai Servizi Sociali si è
impegnato a trovare un alloggio che sia dignitoso per una famiglia.
Quella
d’oggi è stata una piccola/grande vittoria politica, non
solo per Dyjallo e la sua famiglia o per noi, ma per tutta
Senigallia; per tutti coloro che sono sotto sfratto, coloro che sono
inseriti dentro interminabili liste d’attesa o che una casa non ce
l’hanno … e perché la lotta paga!
Ci
chiediamo quanti sfratti sono avvenuti ed avverranno nel silenzio
generale senza che nessuno se n’accorga o che alzi la voce per
impedirlo, perché senza il coraggio di rendere pubblica
l’ingiustizia che si subisce non è possibile venirne a
conoscenza, e quindi attivare le necessarie forme di lotta e di
solidarietà.
Per
questo attiviamo un numero antisfratto a cui tutti –
italiani e migranti – possono rivolgersi: 340/7137543

CSOA
Mezza Canaja – Ambasciata dei Diritti
16/02/08 REGGAE DANCEHALL NIGHT – NORTHERN LIGHTS
by csamezzacanaja on Feb.14, 2008, under Feste

09/02/08 CORTEO ANTIFASCISTA A PESARO
by csamezzacanaja on Feb.05, 2008, under Comunicati e Manifestazioni