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06/07/09 UN POLO TURISTICO DOVE C’ERA IL LAGER – ARTICOLO TRATTO DAL CORRIERE DELLA SERA

by on Jul.10, 2009, under Comunicati e Manifestazioni

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Senigallia Il progetto: hotel e residence al
posto dell’ ex campo di internamento. Divisi anche gli ebrei

UN POLO TURISTICO DOVE C’ ERA IL LAGER

Il sindaco Luana Angeloni, centrosinistra:
«Abbiamo bisogno di valorizzare la nostra costa» Polemiche Il presidente della
comunità ebraica: «Quel campo non ci risulta». Ma per altri gli ebrei vennero
rinchiusi proprio lì

SENIGALLIA (Ancona) – La
memoria dell’ Olocausto, il bene culturale, la speculazione edilizia: ce n’ è
abbastanza per montare uno scandalo in salsa marchigiana che rischia di mettere
in crisi i consolidati equilibri politico-amministrativi di Senigallia, 44 mila
abitanti, adagiata tra le colline e 14 chilometri di
spiaggia dell’ Adriatico. Qui, sul lungomare di Levante, dove c’ era un’ ex
colonia per le vacanze dei figli dei dipendenti Unes-Enel, attiva dall’ epoca
fascista e divenuta per un breve periodo (dicembre ‘ 43/giugno ‘ 44) campo di
internamento, sorgerà un polo turistico nuovo di zecca. «Di assoluta qualità»,
dice con orgoglio il sindaco Luana Angeloni Rodano (suo marito è uno dei figli
di Franco Rodano e Marisa Cinciari, già esponenti di primo piano dell’
aristocrazia catto-comunista), in carica dal 2000, dopo esperienze
parlamentari. Dice anche che il complesso – albergo, residence, ristorante,
bar, area verde, tratto di pista ciclabile – sarà una meraviglia. In un
contesto urbanistico che prevede altri insediamenti, «che valorizzeranno la
nostra costa». Il fatto è che la grandeur del primo cittadino si scontra con
una variegata e trasversale opposizione. E meno male (per la maggioranza
Pd-Verdi) che le elezioni municipali ci saranno l’ anno prossimo. Se si fosse
votato in questa tornata, le premesse per una prova difficile c’ erano tutte.
L’ onda lunga dei voltabandiera, infatti, è arrivata fino alle Marche.
Senigallia compresa. Alle Europee, il Pd ha perso il 10% dei consensi ed è
apparsa sulla scena la Lega,
che ha preso il 5. L’
ex colonia, vista da vicino, è malconcia, nonostante i colori vivaci con cui i
graffitari hanno tinteggiato le pareti. Nell’ edificio dismesso («esempio di
architettura razionalista», afferma lo storico Ettore Baldetti) da qualche
tempo si sono insediati i no global del circolo Mezza Canaja (spezzone del
vecchio motto «Senigallia mezza ebrea e mezza canaglia»). Anche i ragazzi
contestano, in linea con Prc, Pdl e altri senza targa. Tra questi, spicca
Ettore Coen, il primo a combattere in nome delle sue origini e della storia:
quell’ edificio sul lungomare, dove una dozzina di ebrei furono rinchiusi, non
deve essere abbattuto; era l’ anticamera dei campi di concentramento. Ma il
fervore di Coen, oltre ai consensi crea imbarazzi: mentre lui si dà da fare per
rintracciare documenti e testimonianze (Il libro della memoria di Liliana
Picciotto, una corrispondenza tra detenuti pubblicata sul mensile Una città di
Forlì, per citarne un paio), spuntano i «negazionisti». Lo stesso presidente
della comunità ebraica, in una nota ufficiale, ha sostenuto il «non ci risulta»
sui fatti relativi al campo di internamento, dando man forte al sindaco
Angeloni. Un dettaglio: nella società privata Its (Iniziative turistiche
senigalliesi), che costruirà le strutture alberghiere e residenziali, figurano
i cugini Riccardo e Remo Morpurgo, membri della comunità ebraica di Ancona, a
cui Senigallia fa riferimento. «Strana coincidenza», osserva, sospettoso, Coen.
Altri attaccano a testa bassa la Giunta Pd-Verdi. In prima fila, Luciano Chiappa,
ex enfant prodige della sinistra marchigiana. Sindaco mancato nel ‘ 98 (per uno
sgambetto dei suoi stessi compagni), adesso capeggia il Comitato civico
(«14.000 firme per 14
chilometri di spiaggia») che si oppone al progetto.
Minando dalle fondamenta tutto il piano di rilancio turistico di Senigallia,
pienamente condiviso dai Verdi. «Le vie della moderna speculazione sono
lastricate di intenzioni ecologiste», ammonisce. E, nonostante il parere
favorevole della Sovrintendenza per i Beni architettonici che ritiene «l’ ex
colonia di non sufficiente interesse culturale» e sancisce il nullaosta alle
opere («è una valutazione generica per dar ragione a Giunta e costruttori»,
chiosa Roberto Mancini, consigliere di Rifondazione), Chiappa ha presentato al
Comune una diffida per l’ annunciata demolizione: «Non si può fare, poiché
manca il Piano di lottizzazione». E denuncia: «Quando, nel marzo 2003, con un’
offerta al rialzo (2 milioni e 800.000 euro), l’ Its acquistò da un’ altra
società l’ area dismessa, la sua destinazione d’ uso era classificata F1, cioè
servizi pubblici. Sette mesi dopo, con l’ approvazione definitiva della
variante costiera, la stessa diventò turistico-ricettiva». Marisa Fumagalli

Fumagalli
Marisa

Pagina 25
(6 luglio 2009) – Corriere della Sera

http://archiviostorico.corriere.it/2009/luglio/06/polo_turistico_dove_era_lager_co_9_090706002.shtml


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